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La Mostra    Della Porta Giacomo

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Il Campidoglio

La storia medievale del Campidoglio inizia nel XII secolo con la nascita del Comune e la costruzione del Palazzo Senatorio sulle rovine dell'antico "Tabularium" romano. Da allora, il palazzo ha costituito il fulcro degli interventi costruttivi sull'area, che riflettono, anche simbolicamente, il progressivo controllo della Curia sul potere cittadino. L'asse del colle si sposta progressivamente dal foro romano, verso cui era orientato in età antica, in direzione della città moderna, Campo Marzio, San Pietro, la città dei papi. Un processo iniziato con la costruzione della scalinata dell'Ara Coeli e terminato altrettanto scenograficamente con la realizzazione del progetto michelangiolesco per il Campidoglio, concluso solo dopo la sua morte. La veduta pubblicata nelle "Antichità di Roma" di Bernardo Gamucci nel 1565, mostra una piazza in cui il progetto di Michelangelo è solo parzialmente realizzato. La piazza è ancora delimitata sulla sinistra dal muraglione della basilica dell'Ara Coeli, ma soprattutto manca la cordonata. La grande scalea d'accesso alla piazza, pensata da Michelangelo per permettere la salita sul colle anche a cavalli e carri e conclusa in cima da una balaustra ornata di statue antiche, fu realizzata da Giacomo Della Porta a fine Cinquecento. I lavori per il Palazzo Nuovo inizieranno soltanto nel 1603 e si concluderanno sotto il pontificato di Alessandro VII.

Campidoglio, in: Bernardo Gamucci, Le antichità della città di Roma..., 2 ed., Venezia 1569

Piazza della Rotonda prima degli interventi settecenteschi

Per il giubileo del 1575 papa Gregorio XIII commissionò a Giacomo della Porta una fontana da collocare al centro della piazza. L'aspetto della fontana rimase lo stesso fino al 1711 quando papa Clemente XI volle far riposizionare di fronte al Pantheon l'obelisco egizio allora collocato a San Macuto. Con l'occasione fu realizzato un restauro radicale della fontana, il cui catino venne sostituito da un gruppo di rocce e delfini a sostenere l'obelisco. Nella veduta di Cruyl sono visibili anche i due campanili laterali costruiti nella prima metà del Seicento da Gian Lorenzo Bernini per papa Urbano VIII, e poi eliminati nel 1883.

Levin Cruyl, stampa del 1667, in: Cento vedute di Roma antica raccolte e illustrate da Alfonso Bartoli, Firenze 1911

Gli interventi di Gregorio XIII, Sisto V e Alessandro VII per Piazza del Popolo

La veduta di Giovanni Battista Falda mostra Piazza del Popolo dopo gli interventi cinque-secenteschi dovuti a Gregorio XIII, Sisto V e Alessandro VII. Si vedono infatti la fontana di Giacomo Della Porta, fatta collocare al centro della piazza nel 1573, in vista del giubileo del 1575, da papa Gregorio XIII; l'obelisco egizio proveniente dal Circo Massimo, innalzato nel 1589 da Sisto V; la facciata interna di Porta del Popolo restaurata da Gian Lorenzo Bernini su incarico di Alessandro VII, che gli affidò anche il compito di intervenire sulla basilica di Santa Maria del Popolo, eretta nell'XI secolo da Pasquale II, e ricostruita da papa Sisto IV per il giubileo del 1475.

Giovanni Battista Falda, Piazza del Popolo abbellita da n.s. papa Alessandro VII, in: Id., Il nuovo teatro delle fabriche et edificii in prospettiva di Roma moderna..., vol. I, Roma 1665

La cupola di San Pietro

La costruzione della cupola di San Pietro fu iniziata da Michelangelo Buonarroti nel 1546 quando, già settantenne, subentrò ad Antonio da Sangallo il giovane nella direzione dei lavori della Fabbrica. Il progetto, per certi versi ispirato a quello di Brunelleschi per Santa Maria del Fiore, subì numerose modifiche in corso d'opera, e quando Michelangelo morì, nel 1564, la costruzione era giunta all’altezza del tamburo. Dopo una pausa di oltre vent’anni, i lavori furono ripresi durante il pontificato di Sisto V, e conclusi da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana in soli ventidue mesi, grazie a un grande dispiegamento di uomini e mezzi. Nella prima metà del XVIII secolo, il manifestarsi sulla cupola di alcune crepe, conseguenza di interventi seicenteschi, e un clamoroso rapporto di Luigi Vanvitelli, architetto della Fabbrica, avevano diffuso il timore che la cupola fosse in procinto di crollare. Così Benedetto XIV chiese prima il parere di tre matematici, che redassero una perizia considerata per certi versi il primo testo della moderna ingegneria civile, e nel 1743 diede incarico all'ingegnere Giovanni Poleni di studiare la struttura e verificare la necessità di interventi di consolidamento.

Thomas Le Seur, François Jacquier, Ruggero Giuseppe Boscovich, Parere di tre mattematici sopra i danni che si sono trovati nella cupola di S. Pietro sul fine dell'anno MDCCXLII. Dato per ordine di nostro signore papa Benedetto XIV, Roma 1742

Gli interventi settecenteschi di consolidamento della cupola di San Pietro

La costruzione della cupola di San Pietro fu iniziata da Michelangelo Buonarroti nel 1546 quando, già settantenne, subentrò ad Antonio da Sangallo il giovane nella direzione dei lavori della Fabbrica. Il progetto, per certi versi ispirato a quello di Brunelleschi per Santa Maria del Fiore, subì numerose modifiche in corso d'opera, e quando Michelangelo morì, nel 1564, la costruzione era giunta all’altezza del tamburo. Dopo una pausa di oltre vent’anni, i lavori furono ripresi durante il pontificato di Sisto V, e conclusi da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana in soli ventidue mesi, grazie a un grande dispiegamento di uomini e mezzi. Nella prima metà del XVIII secolo, il manifestarsi sulla cupola di alcune crepe, conseguenza di interventi seicenteschi, e un clamoroso rapporto di Luigi Vanvitelli, architetto della Fabbrica, avevano diffuso il timore che la cupola fosse in procinto di crollare. Così Benedetto XIV chiese prima il parere di tre matematici, che redassero una perizia considerata per certi versi il primo testo della moderna ingegneria civile, e nel 1743 diede incarico all'ingegnere Giovanni Poleni di studiare la struttura e verificare la necessità di interventi di consolidamento.

Cupola di S. Pietro, in: Thomas Le Seur, François Jacquier, Ruggero Giuseppe Boscovich, Parere di tre mattematici sopra i danni che si sono trovati nella cupola di S. Pietro sul fine dell'anno MDCCXLII. Dato per ordine di nostro signore papa Benedetto XIV, Roma 1742
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