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Raggiungere Roma ha significato per secoli, per pellegrini e viaggiatori, percorrere, a piedi o con i mezzi che le condizioni economiche e le diverse epoche rendevano disponibili, le numerose strade che attraversavano la penisola italiana longitudinalmente, confluendo nell'Urbe. Gli itinerari stradali più utilizzati facevano capo al tracciato delle antiche vie consolari romane, da nord la via Regia Romana, la via Francigena, la via Flaminia, da sud la via Appia, per poi accedere in città attraverso le antiche porte romane, o porte più recenti create per facilitare il transito. Pochi giungevano via mare al porto di Civitavecchia, o al porto fluviale di Ripa grande a Roma. L’avvento del trasporto ferroviario, e poi di quello aereo e su gomma, ha inciso fortemente sulla modalità di viaggio dei pellegrini. Il 1925 è stato il primo anno santo che li ha visti arrivare dall’aria, in aereo o con l’idrovolante. Diverse sono state nei secoli le iniziative per migliorare la qualità del viaggio e la sicurezza dei pellegrini: la sistemazione delle strade dissestate, la predisposizione di strutture ricettive, la riduzione di dazi e pedaggi, il rilascio di salvacondotti, le misure contro banditi e briganti. La difficoltà e i pericoli da affrontare hanno contribuito a diffondere, nel tempo, la pratica del pellegrinaggio in gruppi legati alla rete delle confraternite, soprattutto a partire dal XVI secolo, o organizzati su base nazionale.