×
  • Home
  • Informazioni
  • La Mostra
    • Origine, tempi, forme del rito
    • Il viaggio, la visita, il racconto
    • Accoglienza e assistenza al pellegrino
    • La città si rinnova
    • Spazio urbano e devozione
    • Le basiliche patriarcali
  • Approfondimenti

La Mostra    Frezza, Giovanni Girolamo

Versione accessibile

Prospetti e spaccati della Basilica costantiniana di San Pietro

Per preparare l’area vaticana ad accogliere la basilica in onore di Pietro, l'imperatore Costantino fece spianare l’intera zona e, con demolizioni e terreno di riporto, realizzò una grande platea, raccordata al piano originario con 35 gradini. La scala immetteva ad un quadriportico, che precedeva la basilica vera e propria, divisa in cinque navate raccordate da un transetto, all’interno della quale, in corrispondenza con l’antica sepoltura dell’apostolo, era collocato un altare con ciborio.

Giovanni Girolamo Frezza, [Basilica costantiniana], in: Filippo Buonanni, Numismata summorum Pontificum templi Vaticani fabricam indicantia, chronologica ejusdem fabricae narratione, ac multiplici eruditione explicata..., Roma 1696

La storia edilizia di San Pietro nelle medaglie pontificie coniate per celebrare le varie fasi costruttive della basilica

Tra XV e XVI secolo, considerata l’importanza assunta durante il medioevo dall’area vaticana e dalla Basilica di San Pietro, i pontefici concepirono l’idea di trasformarla radicalmente per farne, non solo simbolicamente, la più grande chiesa della Cristianità. Alla direzione della Fabbrica di San Pietro si alternarono nei secoli i più grandi architetti del tempo, in un susseguirsi di progetti, di cui resta traccia nei disegni, nelle incisioni e nei modelli lignei, oltre che nelle medaglie fatte coniare dai pontefici in carica che, di volta in volta, davano conto del progredire dei lavori.

Giovanni Girolamo Frezza, Pontificum romanorum numismata templi vaticani fabricam chronologicam indicantia, in: Filippo Buonanni, Numismata summorum Pontificum templi Vaticani fabricam indicantia, chronologica ejusdem fabricae narratione, ac multiplici eruditione explicata..., Roma 1696

Progetto di Michelangelo Buonarroti per la nuova basilica vaticana

Tra XV e XVI secolo, considerata l’importanza assunta durante il medioevo dall’area vaticana e dalla Basilica di San Pietro, i pontefici concepirono l’idea di trasformarla radicalmente per farne, non solo simbolicamente, la più grande chiesa della Cristianità. Alla direzione della Fabbrica di San Pietro si alternarono nei secoli i più grandi architetti del tempo, in un susseguirsi di progetti, di cui resta traccia nei disegni, nelle incisioni e nei modelli lignei, oltre che nelle medaglie fatte coniare dai pontefici in carica che, di volta in volta, davano conto del progredire dei lavori.

Giovanni Girolamo Frezza, Forma eiusdem novae basilicae Michaele Angelo Bonarota delineata, in: Filippo Buonanni, Numismata summorum Pontificum templi Vaticani fabricam indicantia, chronologica ejusdem fabricae narratione, ac multiplici eruditione explicata..., Roma 1696

Progetto di Domenico Fontana per la nuova basilica vaticana

Tra XV e XVI secolo, considerata l’importanza assunta durante il medioevo dall’area vaticana e dalla Basilica di San Pietro, i pontefici concepirono l’idea di trasformarla radicalmente per farne, non solo simbolicamente, la più grande chiesa della Cristianità. Alla direzione della Fabbrica di San Pietro si alternarono nei secoli i più grandi architetti del tempo, in un susseguirsi di progetti, di cui resta traccia nei disegni, nelle incisioni e nei modelli lignei, oltre che nelle medaglie fatte coniare dai pontefici in carica che, di volta in volta, davano conto del progredire dei lavori.

Giovanni Girolamo Frezza, Forma basilicae quam cum porticu itidem aperta excogitavit eques Dominicus Fontana sub Sixto V, in: Filippo Buonanni, Numismata summorum Pontificum templi Vaticani fabricam indicantia, chronologica ejusdem fabricae narratione, ac multiplici eruditione explicata..., Roma 1696

Veduta dell'edificio per lo stoccaggio delle merci fatto costruire da Innocenzo XII al porto di Ripa Grande

Tra gli interventi di ampliamento e sistemazione del porto di Ripa Grande dovuti ad Innocenzo XII, c'è la costruzione della cosiddetta Dogana nuova, rappresentata in questa veduta opera di Giovanni Girolamo Frezza.

Giovanni Girolamo Frezza, Aedificium prope Tiberim pro mercibus Romam aductis ab Innocentio XII extractum, in: Filippo Buonanni, Numismata pontificum romanorum quae a tempore Martini V usque ad annum M.DC.XCIC vel authoritate publica, vel privato genio in lucem prodiere..., vol. II (Continens numismata à Clemente VIII usque ad Innocentium XII), Roma 1699

Cavalcata per il possesso di Pio VI eletto pontefice nel corso dell'anno santo 1775

Dopo l'elezione al soglio pontificio, i papi, vescovi di Roma, devono "prendere possesso" della propria sede episcopale, la Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma. Lo hanno fatto nel corso dell'età moderna con lunghe cavalcate in corteo, così chiamate anche quando il pontefice, che di norma procedeva a cavallo, si muoveva a dorso di mulo, in lettiga, o in carrozza. La cavalcata si snodava per le vie di Roma, partendo dal Vaticano, passando per Borgo e ponte Sant'Angelo, proseguendo verso il Campidoglio, il Foro romano, dove attraversava gli archi di Tito e Costantino e il Colosseo, fino a raggiungere il Laterano attraverso l'odierna Via Merulana. Giunto a destinazione, il papa riceveva l'omaggio del Capitolo e impartiva la benedizione dalla loggia. Facevano parte del corteo un grandissimo numero di figure in rappresentanza della curia papale, del potere comunale di Roma, delle potenze straniere, del popolo: cavalieri, camerieri pontifici, personale di curia con le più diverse funzioni, nobili, ufficiali capitolini, cardinali, cappellani, ambasciatori, rappresentanti del popolo, medici del papa, guardie svizzere, e così via, secondo un ordine rigorosamente prestabilito. Nell'anno santo del 1775 i pellegrini ebbero l'occasione di assistere al ciclo di cerimonie legato alla morte di un pontefice e all'elezione del successivo, Pio VI, che compì il 30 novembre la sfarzosa cavalcata per la presa di possesso del Laterano. La stampa di Girolamo Frezza ne illustra i dettagli, secondo un modulo iconografico ricorrente e ripetibile anche grazie alla sostanziale stabilità del rituale. Dopo la firma dei Patti Lateranensi, nel 1929, la tradizionale presa di possesso, sospesa nel 1870, è stata ripristinata seppur, come naturale, in forme diverse. Nel 1939 Pio XII ha per la prima volta effettuato la presa di possesso a bordo di un'automobile.

Giovanni Girolamo Frezza, Solenne cavalcata fatta nel felicissimo possesso preso da n. signore papa Pio VI. pont. mas. nella Basilica di S. Gio. Laterano il di 30 novembre l'anno 1775. Nuovamente data in luce dalle stampe originali..., Roma 1775
×Esci da fullscreen

About

  • Informazioni
  • Approfondimenti

Percorso della mostra

  • Origine, tempi, forme del rito
  • Il viaggio, la visita, il racconto
  • Accoglienza e assistenza al pellegrino
  • La città si rinnova
  • Spazio urbano e devozione
  • Le basiliche patriarcali

Altri percorsi

  • Giubilei
  • Protagonisti
  • La Città
  • Materiali