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La Mostra    D'Ancona, Alessandro

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Il lascito dantesco del Senatore D'Ancona

Nel 1914 il Senatore Alessandro D’Ancona, professore di Letteratura italiana alla Normale di Pisa e grande dantista, stabilì di lasciare al Senato, insieme a parte dei libri della propria biblioteca personale, le cosiddette "ceneri di Dante". Si tratta di polvere e frammenti di foglie di lauro tratte dal sarcofago del sommo poeta, aperto nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, e conservate in un medaglione d'oro, opera dell'orafo fiorentino Settepassi. Le "ceneri di Dante" costituiscono una reliquia dall’evidente valore simbolico per la Nazione, motivo per cui D’Ancona, tre anni dopo il deposito effettuato nel 1911, stabilì che fossero conservate "in perpetuo possesso" dal Senato.

Alessandro D'Ancona, Lettera autografa, Roma, 1st March 1911

Il lascito dantesco del Senatore D'Ancona

Nel 1914 il Senatore Alessandro D’Ancona, professore di Letteratura italiana alla Normale di Pisa e grande dantista, stabilì di lasciare al Senato, insieme a parte dei libri della propria biblioteca personale, le cosiddette "ceneri di Dante". Si tratta di polvere e frammenti di foglie di lauro tratte dal sarcofago del sommo poeta, aperto nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, e conservate in un medaglione d'oro, opera dell'orafo fiorentino Settepassi. Le "ceneri di Dante" costituiscono una reliquia dall’evidente valore simbolico per la Nazione, motivo per cui D’Ancona, tre anni dopo il deposito effettuato nel 1911, stabilì che fossero conservate "in perpetuo possesso" dal Senato.

Alessandro D'Ancona, Lettera autografa, Roma, 1st March 1911

Il lascito dantesco del Senatore D'Ancona

Nel 1914 il Senatore Alessandro D’Ancona, professore di Letteratura italiana alla Normale di Pisa e grande dantista, stabilì di lasciare al Senato, insieme a parte dei libri della propria biblioteca personale, le cosiddette "ceneri di Dante". Si tratta di polvere e frammenti di foglie di lauro tratte dal sarcofago del sommo poeta, aperto nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, e conservate in un medaglione d'oro, opera dell'orafo fiorentino Settepassi. Le "ceneri di Dante" costituiscono una reliquia dall’evidente valore simbolico per la Nazione, motivo per cui D’Ancona, tre anni dopo il deposito effettuato nel 1911, stabilì che fossero conservate "in perpetuo possesso" dal Senato.

Alessandro D'Ancona, Biglietto autografo con il quale stabilisce il lascito al Senato del medaglione contentente le ceneri di Dante, Firenze, 14 March 1914

Il lascito dantesco del Senatore D'Ancona

Nel 1914 il Senatore Alessandro D’Ancona, professore di Letteratura italiana alla Normale di Pisa e grande dantista, stabilì di lasciare al Senato, insieme a parte dei libri della propria biblioteca personale, le cosiddette "ceneri di Dante". Si tratta di polvere e frammenti di foglie di lauro tratte dal sarcofago del sommo poeta, aperto nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, e conservate in un medaglione d'oro, opera dell'orafo fiorentino Settepassi. Le "ceneri di Dante" costituiscono una reliquia dall’evidente valore simbolico per la Nazione, motivo per cui D’Ancona, tre anni dopo il deposito effettuato nel 1911, stabilì che fossero conservate "in perpetuo possesso" dal Senato.

Alessandro D'Ancona, Biglietto autografo con il quale stabilisce il lascito al Senato del medaglione contentente le ceneri di Dante, Firenze 14 marzo 1914
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