×
  • Home
  • Informazioni
  • La Mostra
    • Origine, tempi, forme del rito
    • Il viaggio, la visita, il racconto
    • Accoglienza e assistenza al pellegrino
    • La città si rinnova
    • Spazio urbano e devozione
    • Le basiliche patriarcali
  • Approfondimenti

La Mostra    Benedetto XIII

Versione accessibile

L'aspetto di San Paolo fuori le mura prima dell'incendio del 1823

Lunga oltre centotrenta metri e larga più di sessanta, con una struttura a cinque navate, la Basilica di San Paolo era la più grande delle basiliche romane costruite in epoca costantiniana, di cui mantenne l'impianto fino alla ricostruzione ottocentesca, successiva al terribile incendio del 1823.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della basilica di San Paolo fuor delle mura,in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. I, Paris 1836

Notizia delle porte, monti, e rioni della città di Roma, con i nomi delle piazze e strade principali di essa

Fioravante Martinelli, Le magnificenze di Roma antica, e moderna ricercate nel proprio sito con tutte le cose notabili ch’in essa si trovano, cioè chiese, monasterj, ospedali... teatri, anfiteatri..., fori..., palazzi, statue..., musei, pitture..., Roma 1725

La collina di Trinità dei Monti prima della realizzazione della scalinata

Nel corso del Cinque-Seicento, un pendio alberato e segnato da sentieri scoscesi metteva in comunicazione la chiesa francese di Trinità de’ Monti con la sottostante Piazza di Spagna. Nella seconda metà del Seicento cominciò ad imporsi la necessità di una scalinata di raccordo tra la chiesa e la piazza. Ma il problema fu affrontato concretamente soltanto durante il pontificato di Clemente XI, che ricevette i progetti di diversi illustri artisti dell’epoca, tra i quali Alessandro Specchi e Francesco De Sanctis, architetto dell’Ordine dei minimi, cui il terreno apparteneva. De Sanctis, autore tra l’altro della nuova facciata della Chiesa della Trinità dei Pellegrini, fu il prescelto dal successore di Clemente XI, Innocenzo XIII, che diede il via ai lavori nel 1723 con la speranza di vederli realizzati in tempo per il giubileo del 1725. La scalinata fu effettivamente inaugurata durante l’anno santo da Benedetto XIII, seppur a lavori non completamente terminati.

Giovanni Battista Falda, Chiesa della Santiss. Trinità de Monti de PP. minimi francesi sul monte Pincio,in: Id., Il nuovo teatro delle fabriche et edificii in prospettiva di Roma moderna..., vol. II (Il secondo libro del novo teatro delle fabriche, et edificii, fatte fare in Roma, e fuori di Roma dalla santità di nostro signore papa Alessandro VII), Roma 1665-1667

La collina di Trinità dei Monti prima della realizzazione della scalinata

Nel corso del Cinque-Seicento, un pendio alberato e segnato da sentieri scoscesi metteva in comunicazione la chiesa francese di Trinità de’ Monti con la sottostante Piazza di Spagna. Nella seconda metà del Seicento cominciò ad imporsi la necessità di una scalinata di raccordo tra la chiesa e la piazza. Ma il problema fu affrontato concretamente soltanto durante il pontificato di Clemente XI, che ricevette i progetti di diversi illustri artisti dell’epoca, tra i quali Alessandro Specchi e Francesco De Sanctis, architetto dell’Ordine dei minimi, cui il terreno apparteneva. De Sanctis, autore tra l’altro della nuova facciata della Chiesa della Trinità dei Pellegrini, fu il prescelto dal successore di Clemente XI, Innocenzo XIII, che diede il via ai lavori nel 1723 con la speranza di vederli realizzati in tempo per il giubileo del 1725. La scalinata fu effettivamente inaugurata durante l’anno santo da Benedetto XIII, seppur a lavori non completamente terminati.

SS. Trinita de' Monti, in: Fioravanti Martinelli, Roma di nuovo ricercata nel suo sito... Di nuovo con ogni diligenza corretta & accresciuta con belle figure, Roma 1702

La collina di Trinità dei Monti prima della realizzazione della scalinata

Nel corso del Cinque-Seicento, un pendio alberato e segnato da sentieri scoscesi metteva in comunicazione la chiesa francese di Trinità de’ Monti con la sottostante Piazza di Spagna. Nella seconda metà del Seicento cominciò ad imporsi la necessità di una scalinata di raccordo tra la chiesa e la piazza. Ma il problema fu affrontato concretamente soltanto durante il pontificato di Clemente XI, che ricevette i progetti di diversi illustri artisti dell’epoca, tra i quali Alessandro Specchi e Francesco De Sanctis, architetto dell’Ordine dei minimi, cui il terreno apparteneva. De Sanctis, autore tra l’altro della nuova facciata della Chiesa della Trinità dei Pellegrini, fu il prescelto dal successore di Clemente XI, Innocenzo XIII, che diede il via ai lavori nel 1723 con la speranza di vederli realizzati in tempo per il giubileo del 1725. La scalinata fu effettivamente inaugurata durante l’anno santo da Benedetto XIII, seppur a lavori non completamente terminati.

La Trinité du Mont, in: François Jacques Deseine, Rome moderne, première ville de l'Europe, avec toutes ses magnificences et ses délices..., vol. I, Leiden 1713

La scalinata di Trinità dei Monti

Questa rappresentazione della "nuova" scalinata di Trinità dei Monti compare per la prima volta in una guida nel 1725: la Roma ampliata e rinovata o sia Nuova descrizione della moderna città di Roma e di tutti gli edifizi notabili che sono in essa, stampata, edita a cura di Gregorio Roisecco. Gli eredi di Roisecco continueranno ad utilizzarla nel corso del '700 nonostante nuove e più fedeli rappresentazioni della scalinata illustrino ormai anche le guide più popolari.

La Trinita de Monti, in: Nuova descrizione di Roma antica e moderna e di tutti li più nobili monumenti sagri e profani che sono in essa e nelle sue vicinanze... Edizione seconda..., Roma 1775

La scalinata di Trinità dei Monti

Piazza di Spagna, in: Roma antica e moderna o sia nuova descrizione della moderna città di Roma... Abbellita con duecento e più figure in rame... Accresciuta in questa nuova edizione di un tomo terzo..., vol. I, Roma 1745

Trinità dei Monti dopo la realizzazione della scalinata e la collocazione dell'obelisco sallustiano

L'incisione di Cipriani mostra la conclusione della sistemazione della collina di Trinità dei Monti, con la collocazione dell'obelisco Sallustiano di fronte al convento voluta da Pio VI alla fine degli anni ottanta del Settecento.

Giovanni Battista Cipriani, Piazza di Spagna, in: Id., Vedute principali e più interessanti di Roma, Roma 1799

"Roma ricercata nel suo sito" di Fioravante Martinelli e l'edizione economica stampata in occasione del giubileo del 1725

In occasione dell'anno santo 1725, ad ottant'anni di distanza dalla "princeps", vennero stampate in Roma due diverse edizioni della guida di Fioravante Martinelli: l'una pubblicata a spese di un colto libraio romano, Giuseppe Sangermano Corvo, che vi aggiunse di propria mano informazioni relative alle nuove opere realizzate in città, è una bella edizione arricchita da un ricco e raffinato apparato iconografico; l'altra, cui l'esemplare del Senato appartiene, è un'edizione economica destinata ad un pubblico più vasto e meno abbiente, stampata su carta di scarsa qualità e illustrata da numerose xilografie dal tratto grossolano.

Fioravante Martinelli, Le magnificenze di Roma antica, e moderna ricercate nel proprio sito con tutte le cose notabili ch’in essa si trovano, cioè chiese, monasterj, ospedali... teatri, anfiteatri..., fori..., palazzi, statue..., musei, pitture..., Roma 1725

Il "Mercurio errante" di Pietro Rossini

Ad esigenze pratico-divulgative e ad un pubblico di forestieri si rivolgeva anche "Il Mercurio errante" dell'antiquario pesarese Pietro Rossini, che sembra svolgesse la professione di cicerone per i viaggiatori tedeschi a Roma. La guida, agile e di piccolo formato, si distingueva per l'originalità dell'impostazione. Divisa in tre parti, la prima era dedicata ai palazzi e ai loro tesori, con notizie particolarmente utili per la storia delle collezioni private romane; la seconda a ville e giardini; la terza alle antichità di Roma, al termine della quale era inserita una breve descrizione delle nove chiese principali della città. La prima edizione uscì nel 1693 e divenne in breve tempo molto popolare, conoscendo nuove dieci edizioni in poco meno di cent'anni, ciascuna aggiornata con le notizie di palazzi di recente costruzione e di eventuali passaggi di proprietà. Dopo il 1700 venne aggiunto in fine un capitolo "delle fabbriche fatte da Innocenzo XII". Nel 1725 fu pubblicata la quarta edizione, aperta da una bella antiporta allegorica.

Pietro Rossini, Il Mercurio errante delle grandezze di Roma, tanto antiche che moderne... In questa quarta edizione megliorato, ed accresciuto, con l’aggiunta delle fabriche fatte in Roma, e fuori fin’al presente pontefice regnante Benedetto XIII, Roma 1725

Benedetto XIII (1724-1730), medaglia in bronzo celebrativa dell'Anno Santo 1725 con al dritto il busto del pontefice con sul piviale ricamato la figura di San Filippo Neri; al rovescio la Porta Santa aperta, nel vano il Redentore (riconiazione ottocentesca da un originale di Ermenegildo Hamerani, 1683-1756)

Mazio 422 (fig. Medaglie Mazio 23-422A)
×Esci da fullscreen

About

  • Informazioni
  • Approfondimenti

Percorso della mostra

  • Origine, tempi, forme del rito
  • Il viaggio, la visita, il racconto
  • Accoglienza e assistenza al pellegrino
  • La città si rinnova
  • Spazio urbano e devozione
  • Le basiliche patriarcali

Altri percorsi

  • Giubilei
  • Protagonisti
  • La Città
  • Materiali