Gli interventi di Innocenzo X e Borromini (1650) e Clemente XII e Alessandro Galilei per la Basilica di San Giovanni in Laterano (1735)
In vista dell'anno santo 1650, Innocenzo X incaricò Francesco Borromini della decorazione dell'interno della basilica. Fu una sfida di grandi proporzioni, dal momento che Borromini ricevette l'incarico nel 1644, a soli sei anni dall'apertura del giubileo. Borromini ricevette peraltro stringenti indicazioni dal pontefice sulla necessità di rispettare l'impianto paleocristiano della basilica, che l'architetto poté conservare solo in parte, dato il pessimo stato di conservazione dell'edificio. I lavori terminarono per tempo e l'inaugurazione poté avere luogo nel corso dell'anno santo. A due anni dall'elezione al soglio pontificio, papa Clemente XII (1730-1740) bandì un concorso per il rifacimento della facciata, a cui parteciparono numerosi architetti. Il progetto che vinse la gara fu quello del fiorentino Alessandro Galilei, architetto al servizio del Granduca di Toscana, che, in soli tre anni (1732-1735) portò a termine i lavori e dette alla facciata l'aspetto solenne che ancora oggi la caratterizza, con un grande portico con cinque aperture in corrispondenza delle navate della chiesa e un ampio loggiato ad arcate sovrastante. Sulla sommità sono collocate quindici statue che rappresentano il Cristo benedicente, i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, e i dottori della Chiesa.
Giovanni Battista Gaddi, Roma nobilitata nelle sue fabbriche dalla santità di nostro signore Clemente XII..., Roma 1736