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La Mostra    Giulio III

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Le "Antichità di Roma" attribuite ad Andrea Palladio

Il trattato delle Antichità di Roma, redatto forse già in vista del giubileo del 1550 da un autore che, sotto lo pseudonimo di Andrea Palladio, nasconderebbe l'identità di Giovanni Tarcagnota, umanista e antiquario di Gaeta, fu stampato per la prima volta a Venezia nel 1554. Nella lettera ai lettori, lo pseudo-Palladio racconta che avendo avuto per le mani "un libretto intitolato le cose meravigliose di Roma", ed avendolo trovato "tutto pieno di strane bugie" aveva deciso di venire incontro al desiderio dei più "d'intendere veramente l'antiquità et altre cose degne di così famosa città". L'opera, che guardava alla città antica con maggiore consapevolezza storica, ebbe effettivamente uno straordinario successo e non solo fu stampata autonomamente dodici volte in cinquant'anni, ma dal 1563 fu anche inserita nelle edizioni delle "Cose meravigliose".

Giovanni Tarcagnota (pseud. Andrea Palladio), L'antichita di Roma di m. Andrea Palladio, raccolta brevemente da gli auttori antichi, & moderni. Di nuovo ristampata et corretta, Venezia 1565

L'università dei fornai e panettieri

Il grano ha svolto per secoli un ruolo fondamentale nell'alimentazione dei romani, costituendo la base del nutrimento popolare. Per questo motivo l'attività dei produttori e dei venditori di pane, posta sotto la stretta sorveglianza dall'Annona, fu fortemente regolamentata da numerose disposizioni legislative ed amministrative. In occasione degli anni santi si moltiplicavano i provvedimenti pontifici per garantire gli approvvigionamenti necessari a far fronte alle necessità alimentari dei pellegrini. L'università dei fornai dal canto suo cercava di conservare le proprie prerogative, limitando il più possibile l'ampliamento delle licenze d'esercizio, tanto che alla fine del XVII secolo esistevano a Roma soltanto una sessantina di forni. In occasione del giubileo del 1500 in seno all'Università dei fornai si costituì la confraternita dell'arte, che nell'anno santo 1550 inaugurava solennemente la propria chiesa dedicata a Santa Maria di Loreto, dove ha ancora oggi la sua sede.

Statuti dell'università et arte de fornari e panettieri dell'alma città di Roma, ms. sec. XVII

Giulio III (1550-1555), medaglia in bronzo celebrativa dell'Anno Santo 1550 con al dritto il busto del pontefice (riconiazione ottocentesca)

Mazio 59 (fig. Medaglie Mazio 18-059 A-B)

Giulio III (1550-1555), medaglia in bronzo celebrativa dell'Anno Santo 1550 con al rovescio la Porta Santa, nel vano l'iscrizione ANNO IUBILEI (riconiazione ottocentesca)

Mazio 59 (fig. Medaglie Mazio 18-059 A-B)
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