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La Mostra    Gregorio XIII

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L'accoglienza a Roma per il giubileo del 1575 nella narrazione del padre domenicano Angelo Pientini

Angelo Pientini, Le pie narrationi dell'opere piu memorabili fatte in Roma l'anno del giubileo MDLXXV..., Firenze 1583

San Giovanni in Laterano nel 1575

L'incisione di Natale Bonifacio mostra la Basilica e il Patriarchio nel 1575, prima dei lavori sistini nell'area laterana. La facciata della Basilica ha ancora l'aspetto orignario, tardoantico. L'incisione è tratta da un'opera sulla vita di papa Gregorio XIII, che per primo, anticipando i corposi interventi che avrebbe realizzato Sisto V, aveva messo mano, dopo due secoli di abbandono, alla riqualificazione dell'area, avviando la costruzione dell'attuale via Merulana, asse di collegamento tra Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano.

Natale Bonifacio (inc.), Anno Iubilei 1575 Lateranensis Basylica S. Ioannis in Urbe, in: Principio Fabrizi, Delle allusioni, imprese, et emblemi del sig. Principio Fabricii da Teramo sopra la vita, opere et attioni di Gregorio XIII..., Roma 1588

Fondazioni di nuove confraternite, ospedali e luoghi pii a Roma sotto il pontificato di Gregorio XIII

Marcantonio Ciappi, Compendio delle heroiche et gloriose attioni et santa vita di papa Greg. XIII, distinto in tredici capi in memoria delli XIII anni ch'egli visse nel suo felice pontificato..., Roma 1596

Pianta della città di Roma nel 1593

Questa bellissima rappresentazione della città di Roma, vista dal monte Gianicolo, e incisa in pieno Seicento da Mattheus Merian, riproduce la pianta prospettica realizzata "dal vivo" da Antonio Tempesta nel 1593. Mostra dunque la Roma di fine Cinquecento, con le grandi trasformazioni urbanistiche realizzate sotto i pontificati di Gregorio XIII e Sisto V, e permette, nello stesso tempo, di notare l'assenza di alcuni monumenti simbolo della città, che saranno realizzati nel corso dei secoli successivi, quali il colonnato del Bernini in Piazza San Pietro, la Fontana dei fiumi di Piazza Navona, la Fontana di Trevi, o la Scalinata di Trinità dei Monti.

Antonio Tempesta (dis.), Mattheus Merian (inc.), Roma, in: Martin Zeiller, Itinerarium Italiae nov-antiquae..., Frankfurt am Main 1640

La testimonianza di Camillo Fanucci sulle opere di carità fatte a Roma per accogliere i pellegrini durante i giubilei del 1575 e del 1600

Nell'avviso ai lettori che introduce il suo "Trattato di tutte l'opere pie dell'alma città di Roma", Camillo Fanucci scrive: "Se nell'anno santo mille cinquecento settantacinque io restai meravigliato, per le gran carità, che furono fatte in Roma, à ogni sorte di gente, qual venne a Roma per acquistare il santissimo giubileo, in questo del mille seicento son restato attonito, stupefatto & quasi fuora di me stesso, havendo visto le grandissime, & immense opere di carità, & pietà, fatte dalle confraternite di detta città..."

Camillo Fanucci, Trattato di tutte l'opere pie dell'alma città di Roma... nel quale si descivono tutti gli Spedali, Confraternite & altri luoghi pii..., Roma 1602

Fabbriche sacre ed altri ornamenti fatti nelle Chiese da Gregorio XIII

Carlo Coquelines, Delle azioni memorabili di papa Gregorio decimoterzo tratte dalle memorie originali de' suoi tempi, in: Giampietro Maffei, Degli annali di Gregorio XIII pontefice massimo..., vol. II, Roma 1742

Piazza della Rotonda prima degli interventi settecenteschi

Per il giubileo del 1575 papa Gregorio XIII commissionò a Giacomo della Porta una fontana da collocare al centro della piazza. L'aspetto della fontana rimase lo stesso fino al 1711 quando papa Clemente XI volle far riposizionare di fronte al Pantheon l'obelisco egizio allora collocato a San Macuto. Con l'occasione fu realizzato un restauro radicale della fontana, il cui catino venne sostituito da un gruppo di rocce e delfini a sostenere l'obelisco. Nella veduta di Cruyl sono visibili anche i due campanili laterali costruiti nella prima metà del Seicento da Gian Lorenzo Bernini per papa Urbano VIII, e poi eliminati nel 1883.

Levin Cruyl, stampa del 1667, in: Cento vedute di Roma antica raccolte e illustrate da Alfonso Bartoli, Firenze 1911

Carlo Borromeo giunge a Roma per il giubileo del 1575

In vista del giubileo del 1575, Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano fu convocato a Roma da papa Gregorio XIII. L'arcivescovo si mise in viaggio nell’autunno del 1574, fermandosi, lungo la strada, nei santuari di Camaldoli, la Verna, Vallombrosa e Monte Oliveto. Alla vigilia di Natale, fu al fianco del pontefice durante la cerimonia d’apertura della porta santa; come un normale pellegrino andò in visita alle quattro basiliche per quindici giorni, come previsto nella bolla di indizione per i non romani; fece più volte il giro delle sette chiese, secondo la consuetudine da poco reintrodotta da san Filippo Neri; salì la Scala santa in ginocchio e visitò tutte le altre reliquie conservate nelle chiese romane. L’esempio dell’arcivescovo fu seguito da molti dei suoi diocesani, che lui stesso aveva esortato a partecipare al giubileo con una lettera pastorale del 10 settembre 1574.

Aristide Sala, Biografia di San Carlo Borromeo..., Milano 1858

"Le cose meravigliose dell'alma città di Roma" per il giubileo del 1575

In occasione del giubileo del 1575, per fare da guida ai pellegrini furono pubblicate ben dieci edizioni delle "Cose meravigliose" della città di Roma. Queste guide si erano arricchite nel tempo ed avevano ormai assunto una forma stabile che comprendeva la descrizione delle chiese, stazioni e reliquie; il trattato per acquisire le indulgenze; la "guida romana" (un breve itinerario per la visita della città in tre giornate); la cronologia dei pontefici, dei re e degli imperatori romani e dei principi cristiani; le Antichità di Roma di Palladio/Tarcagnota; l'elenco delle poste principali per il cambio dei cavalli. In alcune delle edizioni pubblicate per l'anno santo del 1575 i tipografi aggiunsero anche la lettera pastorale del 10 settembre 1574 indirizzata ai diocesani dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, con la quale li esortava a compiere il pellegrinaggio a Roma in occasione dell'imminente giubileo.

Le cose maravigliose dell'alma città di Roma dove si tratta delle chiese, stationi, & reliquie de' corpi santi che vi sono. Con un trattato d'acquistar l'indulgentie. La guida romana che insegna facilmente a i forastieri a ritrovare le più notabil cose di Roma. Li nomi de i sommi pontefici, imperadori, & altri principi christiani. L'antichità di Roma brevemente raccolta. Et un discorso sopra i fuochi degli antichi. Tutti novamente purgati, & corretti. Et una epistola del cardinale Borromeo del giubileo dell'anno santo, Roma 1575

La vecchia e la nuova San Pietro durante la seconda metà del Cinquecento

Per gran parte del XVI secolo la “vecchia” e la “nuova” San Pietro coesistettero, divise dal “muro farnesiano”, costruito durante il pontificato di Paolo III per separare il cantiere della fabbrica dalla chiesa costantiniana, dove si continuavano a radunare fedeli e pellegrini e a celebrare riti e cerimonie. L'incisione di Natale Bonifacio attesta lo stato di avanzamento dei lavori nel 1575, durante il pontificato di Gregorio XIII.

Natale Bonifacio (inc.), D. Petri Basilica in Vaticano Ann. Iubilei 1575, in: Principio Fabrizi, Delle allusioni, imprese, et emblemi del sig. Principio Fabricii da Teramo sopra la vita, opere et attioni di Gregorio XIII..., Roma 1588

Gli interventi di Gregorio XIII, Sisto V e Alessandro VII per Piazza del Popolo

La veduta di Giovanni Battista Falda mostra Piazza del Popolo dopo gli interventi cinque-secenteschi dovuti a Gregorio XIII, Sisto V e Alessandro VII. Si vedono infatti la fontana di Giacomo Della Porta, fatta collocare al centro della piazza nel 1573, in vista del giubileo del 1575, da papa Gregorio XIII; l'obelisco egizio proveniente dal Circo Massimo, innalzato nel 1589 da Sisto V; la facciata interna di Porta del Popolo restaurata da Gian Lorenzo Bernini su incarico di Alessandro VII, che gli affidò anche il compito di intervenire sulla basilica di Santa Maria del Popolo, eretta nell'XI secolo da Pasquale II, e ricostruita da papa Sisto IV per il giubileo del 1475.

Giovanni Battista Falda, Piazza del Popolo abbellita da n.s. papa Alessandro VII, in: Id., Il nuovo teatro delle fabriche et edificii in prospettiva di Roma moderna..., vol. I, Roma 1665

Piazza del Quirinale e il Palazzo pontificio nel 1750

Il colle del Quirinale, detto "Monte Cavallo", già sede di residenze estive di agiate famiglie romane attratte dalla salubrità della zona, entrò a far parte dei piani urbanistici dei pontefici nella seconda metà del XVI secolo. Gregorio XIII avviò nel 1574 la costruzione di un ampio palazzo da destinare a residenza papale, cui la ristrutturazione dell'acquedotto Felice voluta da Sisto V garantì un buon afflusso di acqua e dunque un'adeguata vivibilità. Alla fine del Cinquecento, papa Clemente VIII poté trasferirvi la propria residenza. Nel secolo successivo vennero edificate progressivamente nuove ali del palazzo, e costruiti edifici limitrofi con funzioni serventi. In quegli stessi decenni furono creati splendidi giardini, parte integrante di un disegno architettonico destinato a destare meraviglia nei visitatori. Alla prima metà del Seicento risale la loggia delle benedizioni, costruita da Gian Lorenzo Bernini, visibile sulla facciata. L'incisione di Piranesi mostra la piazza prima della collocazione, a fine Settecento, del grande obelisco tra le statue dei dioscuri, e della sistemazione della grande vasca di granito ultimata nel 1818.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza di Monte Cavallo, in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. I, Paris 1836

La bolla di Gregorio XIII del 1 ottobre 1574, nota anche come costituzione "De aedificiis"

Fondamentale strumento urbanistico, rimasto in vigore fin quasi alle soglie del XIX secolo, la costituzione "De aedificiis", regolava l'attività edilizia cittadina in vista dell'anno santo del 1575. Affermando la preminenza del bene pubblico sugli interessi dei privati, regolava la facoltà di espropriazione degli edifici privati coinvolti dall'apertura di nuove strade e obbligava i proprietari al mantenimento del decoro degli stessi, sottoponendoli al rigoroso controllo pubblico.

Gregorio XIII, Quae publice utilia et decora(1 ottobre 1574), in: Magnum bullarium romanum... opus absolutissimum Laertii Cherubini..., editio novissima quinque tomis distributa..., vol. II (A Pio quarto usque ad Innocentium IX), Lyon 1692

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Roma prima di Sisto V: la pianta di Roma Du Perac-Lafréry del 1577 riprodotta dall'esemplare esistente nel museo britannico, per cura e con introduzione di Francesco Ehrle, Roma 1908, particolare

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Angelo Uggeri, Via Merulana, in: Id., Journées pittoresques des édifices de Rome ancienne, suppl. voll. XXIII-XXV (Vues. Édifices de la Renaissance), Roma 1827

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Nicola Ratti, Su la Basilica Liberiana, dissertazione letta all’Accademia Romana di archeologia li 9 marzo 1825..., Roma 1825

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Nicola Ratti, Su la Basilica Liberiana, dissertazione letta all’Accademia Romana di archeologia li 9 marzo 1825..., Roma 1825

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Nicola Ratti, Su la Basilica Liberiana, dissertazione letta all’Accademia Romana di archeologia li 9 marzo 1825..., Roma 1825

Le processioni a Roma per il giubileo del 1575 nella narrazione del padre domenicano Angelo Pientini

Angelo Pientini, Le pie narrationi dell'opere piu memorabili fatte in Roma l'anno del giubileo MDLXXV..., Firenze 1583

Lettera pastorale del 10 settembre 1574 indirizzata ai diocesani dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, con la quale li esortava a compiere il pellegrinaggio a Roma in occasione dell'imminente giubileo

Le cose maravigliose dell'alma città di Roma dove si tratta delle chiese, stationi, & reliquie de' corpi santi che vi sono. Con un trattato d'acquistar l'indulgentie. La guida romana che insegna facilmente a i forastieri a ritrovare le più notabil cose di Roma. Li nomi de i sommi pontefici, imperadori, & altri principi christiani. L'antichità di Roma brevemente raccolta. Et un discorso sopra i fuochi degli antichi. Tutti novamente purgati, & corretti. Et una epistola del cardinale Borromeo del giubileo dell'anno santo, Roma 1575

Gli arrivi dei pellegrini dalle diverse province d'Italia per il giubileo del 1575 nella narrazione del padre domenicano Angelo Pientini

Angelo Pientini, Le pie narrationi dell'opere piu memorabili fatte in Roma l'anno del giubileo MDLXXV..., Firenze 1583
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