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La Mostra    Paolo II

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Pianta del Rione IV di Campo Marzio

Nella pianta del Rione Campo Marzio emerge con assoluta evidenza il complesso stradale conosciuto come Tridente, grazie al quale, dopo essere entrati in città da porta Flaminia, si potevano raggiungere le tre basiliche maggiori. L'arteria centrale, oggi nota con il nome di via del Corso, riportata da Paolo II, nella seconda metà del XV secolo, sull'antico tratto urbano di Via Flaminia, immetteva attraverso Campo Marzio e Piazza Venezia in direzione di San Giovanni in Laterano. Ad ovest, la via Leonina, dal nome di papa Leone X che la aprì nel 1517, accompagnava i pellegrini verso Ponte Sant'Angelo e San Pietro. La strada prese poi il nome di via di Ripetta dopo la costruzione del Porto nel 1704. Ad est, infine, una terza via già esistente nel XIV secolo, risistemata per il giubileo del 1525, da papa Clemente VII, attraverso Piazza di Spagna saliva verso Santa Maria Maggiore. La via, chiamata Clementina, in onore del suo artefice, cambiò nome dopo la collocazione sulla strada di una fontana con la statua di un sileno, divenuta oggetto di scherzo da parte dei romani, che per la sua bruttezza la paragonavano ad un babbuino.

Campii Martii regio IV romana qualis erat anno 1777, in: Dominique Magnan, La città di Roma ovvero breve descrizione di questa superba città con due piante generali, e quelle de' suoi quattordici rioni incisi in rame per comodo de' forestieri, vol. I, Roma 1779

Bolla di Paolo II che riduce la cadenza giubilare a 25 anni

La bolla Ineffabilis providentia ripercorre la storia dei giubilei dal 1300, e ne fissa a 25 anni l'intervallo temporale, indicendo il successivo per il 1475. Il Papa morì prima di poterlo celebrare ma il successore, Sisto IV, lo confermò e fece propria la cadenza, che non fu più modificata.

Paul II, Ineffabilis providentia (19 aprile 1470), in: Bullarum, diplomatum et privilegiorum sanctorum romanorum Pontificum..., vol. V, Torino 1860

Bolla di Sisto IV di indizione del giubileo del 1475

Sisto IV accoglie la decisione del suo predecessore, Paolo II, di abbreviare a 25 anni l’intervallo fra i giubilei e con la bolla Quemadmodum operosi (1473) conferma l’indizione di un anno santo per il 1475, 25 anni dopo quello di Nicolò V. La cadenza venticinquennale per i giubilei ordinari non è più stata revocata. A partire da questo giubileo le bolle saranno stampate: è infatti il primo anno santo successivo all’invenzione della stampa a caratteri mobili (1455).

Sisto IV, Quemadmodum operosi (29 agosto 1473),in: Corpus iuris canonici. Extravagantes communes,V.IX.4, Venezia 1600

La riduzione della cadenza giubilare a 25 anni nel racconto di Olimpio Ricci

Paolo II stabilisce nel 1470 che l'intervallo fra i giubilei sia di 25 anni e ne indice uno per il 1475 che sarà celebrato dal suo successore, Sisto IV.

Olimpio Ricci, De' giubilei universali celebrati negli anni santi, incominciando da Bonifazio VIII fino al presente..., Roma 1675
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