Bolla di Sisto V per la cappella del presepe
Uno dei nomi con cui Santa Maria Maggiore è conosciuta ancora oggi è Santa Maria ad praesepe. Fin dal V secolo, infatti, la Basilica accolse per volere di Sisto III un ambiente dedicato al culto della Natività di Betlemme. Nella cappella del presepe, a partire dal VII secolo, erano conservati i preziosi frammenti del legno della mangiatoia e delle fasce del bambinello, portati dai pellegrini in Terra Santa e nel 1288, Nicolò IV commissionò per essa una raffigurazione in pietra della Natività, realizzata da Arnolfo di Cambio nel 1291. Alla fine del XVI secolo, Sisto V volle erigere nella navata destra della Basilica una grande cappella, poi detta Sistina o del Santissimo Sacramento, che avrebbe dovuto accogliere la sua sepoltura e quelle dei suoi famigliari e di papa Pio V. Si sarebbe trattato di un’opera classica, se non fosse che il pontefice stabilì che, per la sacralità del luogo, la cappella medievale fosse interamente trasferita, senza demolizioni, dalla sua posizione originaria ad una cripta sotto il nuovo altare del Santissimo Sacramento.
Sisto V, Gloriosae et semper virginis (9 giugno 1587), in: Pietro Marcellino Di Luccia, L'Abbadia di S. Giovanni a Piro unita dalla sa. mem. di Sisto V alla sua insigne cappella del Santissimo Presepe eretta dentro la Sacro-Santa Basilica di S. Maria Maggiore..., Roma 1700