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La Mostra    Pio XI

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Funzioni e processioni per i giubilei straordinari

I giubilei straordinari sono stati indetti dai pontefici, a partire dal XVI secolo, in particolari occasioni o momenti difficili, o per celebrare l’inizio di un pontificato. Hanno avuto durata variabile e portata spesso locale (ad oggi più di settanta). Diversi sono i giubilei straordinari del 1933, del 1983 e del 2016, che hanno avuto durata, portata e cerimoniale uguali a quelli dei giubilei universali ordinari, e sono per questo annoverati nel numero dei veri e propri anni santi.

Gaetano Moroni, Funzioni e processioni pei giubilei straordinarii, in: Id., Le cappelle pontificie, cardinalizie e prelatizie. Opera storico liturgica..., Venezia 1841

Benedizione pasquale Urbi et orbi dalla loggia esterna di San Pietro, durante il giubileo del 1933

La benedizione pasquale, data dalla loggia di San Pietro, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Felici (fotog. Pontif.), La memorabile Pasqua dell'Anno Santo della redenzione: il Santo Padre nell'atto di benedire "urbi et orbi" dalla loggia esterna della Basilica Vaticana, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 95, 22 aprile 1933

Benedizione dalla loggia di San Giovanni in Laterano per l'ascensione, durante il giubileo del 1933

La benedizione per l'ascensione, data dalla loggia di San Giovanni in Laterano, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Sciamanna (fotog.), Una cerimonia religiosa ripresa dopo una sospensione di 63 anni: la benedizione papale dalla loggia dell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano nel giorno dell'ascensione, Roma 25 maggio, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 23, 4 giugno 1933

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”.

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Comitato per l’anno santo straordinario della Redenzione (1933), indizione e annuncio dell’apertura della porta santa

Primi albori dell'anno santo, in: La civiltà cattolica, a. LXXXIV (1933)

Notizia della proclamazione dell'anno santo straordinario della Redenzione del 1933

Pio XI definisce il giubileo del 1933 "straordinario fra gli straordinari anzi straordinario fra gli ordinarii" per sottolinearne la portata e la natura rispetto ai numerosi giubilei straordinari, di breve durata e minore entità, celebrati nei secoli precedenti dai suoi predecessori. In passato, afferma il pontefice, "il titolo di straordinario era venuto quasi a prendere il senso di un giubileo in qualche modo ridotto".

La solenne proclamazione del generale Giubileo straordinario per il XIX centenario della Redenzione del genere umano, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 13, 16-17 January 1933

Consegna della bolla di indizione dell'anno santo straordinario del 1933 per la lettura dal portico di San Pietro

Achille Beltrame, Nella sala del trono in Vaticano, Pio XI consegna al decano dei protonotari apostolici la Bolla di proclamazione dell'Anno Santo perché venga letta dal portico della Basilica di San Pietro, in: La Domenica del Corriere, a. XXXV, n. 5, 29 January 1933

Giubileo straordinario del 1933

Francesco Zanetti, Sulla soglia della porta santa: gli anni santi straordinari, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 16, 20 gennaio 1933

Notizia dell'apertura della porta santa di San Pietro nell'anno santo straordinario del 1933

Il sommo Pontefice ha aperto la porta santa fra una moltitudine immensa e commossa di fedeli, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 78, 2 aprile 1933

Cronaca della prima giornata dell'anno santo straordinario del 1933

La prima giornata dell'anno santo: i fedeli gremiscono le basiliche e ricevono la benedizione del vicario di Gesù Cristo, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 79, 3-4 aprile 1933

Cerimonie di inaugurazione dell'anno santo straordinario del 1933

Il giubileo della redenzione inaugurato dal Pontefice con l'apertura della porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 15, 9 aprile 1933

Un altro secolare problema risolto. L'accesso a San Pietro

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Un altro secolare problema risolto. L'accesso a San Pietro, in: La Domenica del Corriere, a. XXXIX, n. 46, 14 novembre 1937

Si completa via della Conciliazione (1950)

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 72, n. 79, 20 marzo 1950

Per la sistemazione di San Pietro. La prospettiva della Basilica dalla fontana di Scossacavalli

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950. La fontana di Scossacavalli si trova oggi a piazza Sant'Andrea della Valle dove fu trasferita dalla scomparsa piazza Scossacavalli per la realizzazione di via della Conciliazione.

Il messaggero, a. 59, n. 262, 3 novembre 1937

La sistemazione dei Borghi. Il problema della spaziosità

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 255, 26 ottobre 1937

La spina dei Borghi è caduta. Dal ponte Sant'Angelo la cupola e la facciata di San Pietro appaiono ora visibili in tutta la loro grandiosa imponenza

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 240, 8 ottobre 1937

Si completa via della Conciliazione (1950). Che ne dite?

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 72, n. 82, 23 marzo 1950

La sistemazione dei Borghi. Mentre cadono gli ultimi muri del Palazzo dei Convertendi sorge l'ossatura per la prova del "nobile interrompimento"

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 235, 2 ottobre 1937

Pio XI e Guglielmo Marconi inaugurano la Radio Vaticana (12 febbraio 1931)

Nel 1933 la Radio Vaticana trasmetterà per la prima volta la cerimonia di apertura della porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), Il Santo Padre e G. Marconi inaugurano la stazione della Radio della città vaticana, in: Guido Guida, Pio XI, Milano 1938

La sistemazione dei Borghi. Sorgono le palizzate per la prova del "nobile interrompimento"

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 224, 19 settembre 1937

Il duce dà il colpo di piccone che inizia le demolizioni per la sistemazione dei borghi

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 58, n. 259, 30 ottobre 1936

Via della Conciliazione

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Antonio Carbonati, Roma. La chiesa della Traspontina in via della Conciliazione (Disegno di Antonio Carbonati), Roma 1950

L’illuminazione della croce monumentale di Monte Senario

Il primo aprile del 1933, all’apertura dell’anno santo straordinario, Pio XI accende dalla Città del Vaticano, tramite un comando trasmesso dalla Radio Vaticana, la croce eretta sul santuario toscano del Monte Senario.

Felici (fotog. Pontif.), Sua santità Pio XI illumina la croce monumentale del Monte Senario, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 79, 3-4 aprile 1933

Il primo discorso di Pio XI alla radio (12 febbraio 1931)

Felici (fotog. Pontif.), Il primo discorso del papa alla radio, in: Guido Guida, Pio XI, Milano 1938

Storia delle canonizzazioni dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1900 si contarono ben sei beatificazioni e due canonizzazioni, quelle di San Giovanni Battista de La Salle e di Santa Rita da Cascia. Nel 1925 si ricorda tra le altre quella di Santa Teresa di Lisieux.

Giovanni Minozzi, I santi dell'anno santo, Roma-Milano 1927

Termina l'anno santo straordinario 1933: la chiusura delle porte sante

Il Santo Padre chiude la porta santa della Basilica vaticana. Il sacro rito nelle altre Basiliche. Il riconoscente omaggio del mondo cattolico, in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 79, 6 aprile 1934

La prima canonizzazione dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. La prima santa canonizzata nel 1925 fu Santa Teresa di Lisieux.

Felici (fotog. Pontif.), La prima canonizzazione dell'anno santo 17 maggio: S. s. Pio XI proclama la canonizzazione di suor Teresa del bambino Gesù nella Basilica di San Pietro alla presenza di 40.000 persone, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

La Basilica di San Pietro illuminata a festa per una canonizzazione durante il giubileo del 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni.

Addobbo interno della Basilica di S. Pietro per una canonizzazione, in: Cronistoria dell'anno santo MCMXXV. Appunti storici, dati statistici, atti ufficiali, con appendice storico-bibliografica a cura della Segreteria generale del Comitato centrale, Roma 1928

Vita di pellegrini a Roma per il giubileo del 1925

Armando Bruni (fotog.), Lunghe teorie di donne salmodianti attraversano la piazza di San Pietro per la visita di rito alla Basilica, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 16, 19 aprile 1925

La canonizzazione di Giovanni Bosco durante l'anno santo straordinario del 1933

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Giovanni Della Cioppa, Come si fanno i santi (Causa di S. Giovanni Bosco). Beatificazioni e canonizzazioni dell'anno santo straordinario della redenzione 1933-1934, Roma 1934

Per la canonizzazione di André-Hubert Fournet (1933) si illuminano la cupola e la facciata della Basilica di San Pietro

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Il sommo Pontefice nello splendore del sacro rito papale proclama Santo il sacerdote di Cristo Andrea Uberto Fournet, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 132, 5-6 giugno 1933

Vita di pellegrini a Roma per il giubileo del 1925

Armando Bruni (fotog.), I pellegrini a Roma: fanciulle in candidi veli si recano a visitare il pontefice; sulla porta delle basiliche fotografi occasionali ritraggono i pellegrini; vecchie e fanciulle venute da lontani paesi per ottenere le indulgenze giubilari; i pellegrini tedeschi sfilano inquadrati salmodiando; i pellegrini stanchi del lungo girare sostano sui gradini delle chiese al tepido sole di aprile; intermezzi profani: gustare la cucina romanesca ed ammirare i capolavori della città eterna, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 16, 19 aprile 1925

La visita di papa Pio XI alla Basilica di Santa Maria Maggiore in occasione dell'anno santo straordinario del 1933

Felici (fotog. Pontif.), Le cerimonie dell'anno santo. La visita del Pontefice alla Basilica di Santa Maria Maggiore, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 42, 15 ottobre 1933

Carta del pellegrino per l'anno santo 1933 rilasciata dal Comitato centrale per l'anno santo

Nel 1933 e nel 1950 il Comitato centrale per l'anno santo rilasciò documenti utili al viaggio e alla permanenza in città dei pellegrini.

Anno Santo 1933. Pio XI (1922-1939), medaglia in oro emessa per il Giubileo della Redenzione con busto del pontefice al dritto; autore Aurelio Mistruzzi

Collocazione Md. Pont. XXXI, 046

Anno Santo 1933. Pio XI (1922-1939), medaglia in oro emessa per il Giubileo della Redenzione con al rovescio, nel vano della Porta Santa, due angeli che sorreggono una croce; autore Aurelio Mistruzzi

Collocazione Md. Pont. XXXI, 046

La luminaria a San Pietro per il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Ugo Ojetti, La luminaria a San Pietro. Roma 17 maggio, in: Id., Cose viste, vol. III (1924-1925), Milano 1926

Il trasporto dell'Acheropita del ss. Salvatore dal Sancta Sanctorum all'Arcibasilica Lateranense durante l'anno santo straordinario del 1933

Nel corso dell'anno santo straordinario del 1933, la reliquia della santa Croce e l'immagine acheropita del Salvatore furono esposte nella Basilica di San Giovanni in Laterano per un triduo di preparazione alla festa dell'Ascensione, e riportate in trionfo alla Cappella del Sancta Sanctorum al termine delle celebrazioni.

Felici (fotog. Pontif.), Il trasporto dell'Acheropita del SS. Salvatore dal "Sancta Sanctorum" all'Arcibasilica Lateranense, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 121, 22-23 maggio 1933

Le celebrazioni dell'Ascensione al Laterano durante l'anno santo straordinario del 1933 e la processione dell'Acheropìta

Nel corso dell'anno santo straordinario del 1933, la reliquia della santa Croce e l'immagine acheropita del Salvatore furono esposte nella Basilica di San Giovanni in Laterano per un triduo di preparazione alla festa dell'Ascensione, e riportate in trionfo alla Cappella del Sancta Sanctorum al termine delle celebrazioni.

Dalla cattedrale di Roma sua santità benedice una moltitudine immensa di fedeli. La "Cappella papale" all'Arcibasilica lateranense. La solennissima processione dell'Acheropìta, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 124, 26-27 maggio 1933

Le cerimonie della vigilia dell’anno santo del 1925

Le immagini mostrano i momenti essenziali della vigilia dell’anno santo come previsti da un cerimoniale consolidato. In particolare: la lettura della bolla, il rogito, la seconda promulgazione e la cerimonia della recognitio (il recupero della cassetta murata nella porta santa alla chiusura del giubileo precedente con dentro i relativi documenti, medaglie, sigilli e l’elenco dei donatori dei mattoni per la costruzione del muro). E’ anche visibile una medaglia commemorativa dell’anno santo che mostra il pontefice nell’atto di aprire la porta santa.

Felici (papal photogr.), La vigilia dell'anno santo, in: L'illustrazione italiana, a. LI, n. 51, 21 December 1924

Le cerimonie della vigilia dell’anno santo del 1925

Le immagini mostrano i momenti essenziali della vigilia dell’anno santo come previsti da un cerimoniale consolidato. In particolare: la lettura della bolla, il rogito, la seconda promulgazione e la cerimonia della recognitio (il recupero della cassetta murata nella porta santa alla chiusura del giubileo precedente con dentro i relativi documenti, medaglie, sigilli e l’elenco dei donatori dei mattoni per la costruzione del muro). E’ anche visibile una medaglia commemorativa dell’anno santo che mostra il pontefice nell’atto di aprire la porta santa.

Felici (papal photogr.), La vigilia dell'anno santo, in: L'illustrazione italiana, a. LI, n. 51, 21 December 1924

L’adorazione del pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia (anno santo 1925)

Nella Cappella Sistina si svolge dal XVI secolo una tappa del rituale di apertura dell’anno santo. Racconta Francesco Zaccaria nel 1774: “Il Papa, li Cardinali e li Vescovi vestiti dei Sacri Paramenti di color bianco [...] si uniscono alla Cappella Sistina, dove il Pontefice intuona il Veni Creator. Egli, e tutti li Cardinali [...] escono secondo il loro grado di anzianità, e s’incamminano verso il Portico degli Svizzeri”.

Felici (fotog. Pontif.), L’adorazione del Pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa

Sono gli ultimi atti prima dell’apertura della porta santa. Franscesco Zaccaria (1774) racconta : “Il Pontefice arrivato al suo Trono, ch’è inalzato dirimpetto la gran Porta [...] ivi s’asside per poco; indi presentatogli dal Cardinale Penitenziere Maggiore un Martello d’oro lo prende colla man destra [e ...] percuote col Martello tre volte la medesima porta”

Felici (fotog. Pontif.), Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Lux mundi

"La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra"

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Lux mundi

La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

L'apertura della porta santa il 24 dicembre 1924

In alto: il Papa si appresta a battere i tre rituali colpi di martello. In basso: il Papa batte il primo colpo di martello sulla lastra di lavagna che chiude la porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), L'apertura della porta santa 24 dicembre, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

La lastra della porta santa di San Pietro abbattuta d’un colpo solo (anno santo 1925)

Armando Bruni (fotog.), Mons. Pelizzo [sic], economo della Fabbrica di San Pietro, dà le ultime disposizioni per la manovra che farà cadere di un colpo la lastra che chiude la porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Il Papa inginocchiato prima di attraversare, da solo e per primo, la soglia della porta santa

Francesco Zaccaria (1774) spiega: “[...] scend’Egli senza Mitra di Trono, e presa in mano la Croce s’inginocchia avanti la Porta Santa [...], ed Egli solo entra il primo con candela accesa, e Croce nelle mani; [...]”.

Felici (fotog. Pontif.), Il Papa, tenendo nella destra la croce astata patriarcale e nella sinistra il cero acceso, inginocchiato sulla soglia della porta santa, intona il primo versetto del Te Deum, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

L'apertura della porta santa il 24 dicembre 1924

In alto: la benedizione papale nella basilica di San Pietro. In basso: il cardinale Vannutelli, decano del Sacro Collegio, si reca in solenne processione alla Basilica di Santa Maria Maggiore per l'apertura della porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), L'apertura della porta santa 24 dicembre, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Le prime grandi cerimonie dell'anno santo 1925

Dopo l’apertura della porta santa in San Pietro il papa passa tra la folla sulla sedia gestatoria (anno santo 1925). L’utilizzo della sedia gestatoria, fortemente ridotto già con Paolo VI, fu definitivamente abbandonato con Giovanni Paolo II.

Dopo l'apertura della Porta Santa a S. Pietro. Il pontefice con la sua corte passa tra la folla orante, in: La domenica del corriere, a. XXVII, n. 2, 11 gennaio 1925

La muratura della porta santa a San Pietro (anno santo 1933)

Felici (fotog. Pontif.), Dopo il Giubileo romano. La muratura della porta santa a S. Pietro, in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 79, 6 aprile 1934

Notificazione del 14 settembre 1825, firmata dal cardinale vicario Placido Zurla, relativa all'indulto concesso alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva per l'anno santo 1825

Vicariato di Roma, Notificazione d'indulto per il santo giubileo (14 settembre 1825), Roma 1825

Guida di Roma per l'anno santo 1925

Mariano Borgatti, Borgo e S. Pietro nel 1300, nel 1600 e nel 1925, con illustrazioni del ten. col. Enrico Pollini, Roma 1925

Tutti i Papi da San Pietro a Pio XI. Cronologia con cenni biografici e ritratti pubblicata in occasione dell'anno santo 1925

Tutti i Papi da San Pietro a Pio XI. Cronologia con cenni biografici e ritratti pubblicata in occasione dell'anno santo 1925, Milano 1925

Album celebrativo del Giubileo del 1925 edito dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano

Federico Garofoli, Anno jubilaei Romae MCMXXV, Milano 1925

Numero speciale della rivista illustrata "Il secolo XX" interamente dedicato all'anno santo 1925

La rivista, iniziata nel 1902 con cadenza mensile, e trasformatasi in settimanale nel 1928, dedica un numero speciale all'anno santo 1925.

Il secolo XX: rivista mensile illustrata, numero speciale interamente dedicato all'anno santo, Milano 1925

Storia aneddotica dei romani pontefici pubblicata in occasione dell'anno santo straordinario del 1933

Tutti i Papi attraverso le curiosità e gli aneddoti, Torino-Roma 1933

Visione panoramica della Città del Vaticano nel 1933

Silvio Eroli, Forma vaticanae urbis a Sylvio Eroli delineata a. D. MDCCCCXXXIII, Roma 1933

Papa Pio XI – Anno V – 1933/34, Anno Santo straordinario. Divisionale annuale. La serie è composta da otto monete: Lire 10 argento 835/1000 mm 27 gr. 10, Lire 5 argento 835/1000 mm 23 gr. 5, Lire 2 – 1 cent. 0.50 0.20 nichelio, Cent. 10 e 5 rame

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Percorso della mostra

  • Origine, tempi, forme del rito
  • Il viaggio, la visita, il racconto
  • Accoglienza e assistenza al pellegrino
  • La città si rinnova
  • Spazio urbano e devozione
  • Le basiliche patriarcali

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