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La Mostra    Tarcagnota Giovanni

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Delle porte della città e delle strade in generale

Giovanni Tarcagnota (pseud. Lucio Fauno), Delle antichità della città di Roma..., Venezia 1552

Le "Antichità di Roma" attribuite ad Andrea Palladio

Il trattato delle Antichità di Roma, redatto forse già in vista del giubileo del 1550 da un autore che, sotto lo pseudonimo di Andrea Palladio, nasconderebbe l'identità di Giovanni Tarcagnota, umanista e antiquario di Gaeta, fu stampato per la prima volta a Venezia nel 1554. Nella lettera ai lettori, lo pseudo-Palladio racconta che avendo avuto per le mani "un libretto intitolato le cose meravigliose di Roma", ed avendolo trovato "tutto pieno di strane bugie" aveva deciso di venire incontro al desiderio dei più "d'intendere veramente l'antiquità et altre cose degne di così famosa città". L'opera, che guardava alla città antica con maggiore consapevolezza storica, ebbe effettivamente uno straordinario successo e non solo fu stampata autonomamente dodici volte in cinquant'anni, ma dal 1563 fu anche inserita nelle edizioni delle "Cose meravigliose".

Giovanni Tarcagnota (pseud. Andrea Palladio), L'antichita di Roma di m. Andrea Palladio, raccolta brevemente da gli auttori antichi, & moderni. Di nuovo ristampata et corretta, Venezia 1565

"Le cose meravigliose dell'alma città di Roma" per il giubileo del 1575

In occasione del giubileo del 1575, per fare da guida ai pellegrini furono pubblicate ben dieci edizioni delle "Cose meravigliose" della città di Roma. Queste guide si erano arricchite nel tempo ed avevano ormai assunto una forma stabile che comprendeva la descrizione delle chiese, stazioni e reliquie; il trattato per acquisire le indulgenze; la "guida romana" (un breve itinerario per la visita della città in tre giornate); la cronologia dei pontefici, dei re e degli imperatori romani e dei principi cristiani; le Antichità di Roma di Palladio/Tarcagnota; l'elenco delle poste principali per il cambio dei cavalli. In alcune delle edizioni pubblicate per l'anno santo del 1575 i tipografi aggiunsero anche la lettera pastorale del 10 settembre 1574 indirizzata ai diocesani dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, con la quale li esortava a compiere il pellegrinaggio a Roma in occasione dell'imminente giubileo.

Le cose maravigliose dell'alma città di Roma dove si tratta delle chiese, stationi, & reliquie de' corpi santi che vi sono. Con un trattato d'acquistar l'indulgentie. La guida romana che insegna facilmente a i forastieri a ritrovare le più notabil cose di Roma. Li nomi de i sommi pontefici, imperadori, & altri principi christiani. L'antichità di Roma brevemente raccolta. Et un discorso sopra i fuochi degli antichi. Tutti novamente purgati, & corretti. Et una epistola del cardinale Borromeo del giubileo dell'anno santo, Roma 1575

Il "Trattato nuovo delle cose meravigliose dell'alma città di Roma" di Pietro Martire Felini

Edizione "economica" del Trattato di Pietro Martire Felini, pubblicata dagli eredi Franzini nello stesso anno della prima edizione, illustrata in gran parte con xilografie edite da Girolamo Franzini nel 1588. Nella lettera ai lettori gli editori dichiarano "n'è parso bene di nuovo mandar in luce la detta opera senza figure... credendo di certo così sodisfar'à tutti, acciò chi non ha commodità di comperare la detta opera figurata, possi applicarsi per minor spesa à questa". Anche l'edizione "economica", tuttavia, presenta un seppur limitato apparato iconografico: dieci immagini dei santi, incise su legno, introducono i testi relativi alle nove chiese (più una, Santa Maria del Popolo già indicata da Sisto V in alternativa a San Sebastiano fuori le mura). Seguono: la descrizione di oltre 300 chiese di Roma, per le quali Felini guarda a Panciroli; la Guida romana in cui, pur dando largo spazio alle antichità, si descrivono anche le grandi realizzazioni di Sisto V e del pontefice regnante Paolo V Borghese; le Antichità di Palladio/Tarcagnota aggiornate al presente nei capitoli sulle inondazioni del Tevere, sulle acque, sulle statue. L’opera di Felini ebbe un immediato successo e, oltre alla edizione economica, nello stesso 1610 si stampò la traduzione spagnola; nel 1615 si procedette alla ristampa, nel 1619 ad una nuova edizione in spagnolo e per il giubileo del 1625 ad una nuova edizione aggiornata.

Pietro Martire Felini, Trattato nuovo delle cose maravigliose dell’alma città di Roma, diviso in due parti. Nella prima si discorre brevemente delle cose più essentiali appartenenti a trecento & più chiese. Nella seconda con facilità, & bellissimo ordine si mostrano, & dichiarano tutte l’antichità della detta alma città. Composto da f. Pietro Martire Felini da Cremona dell’Ordine de’ Servi, Roma 1610
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