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La Mostra    Protagonisti    Zaccaria, Francesco Antonio

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Le cerimonie dell’anno santo nella trattatistica di tardo Settecento

Francesco Antonio Zaccaria (1714-1795), gesuita, scrittore, storico, scrive un trattato sull’anno santo in cui, oltre a dissertare sulla storia e il significato della celebrazione, tratta di aspetti pratici e cerimoniali, descrive accuratamente il rito di apertura e chiusura delle porte sante, formalizzato con Alessandro VI e seguito dai suoi successori, e spiega le diverse altre tappe cerimoniali del giubileo, soffermandosi sulle modalità e i tempi di pubblicazione della bolla di indizione.

Girolamo Lunadoro, Francescantonio Zaccaria, Lo stato presente o sia relazione della corte di Roma, già pubblicata dal cav. Lunadoro, ora ritoccata accresciuta ed illustrata da Francescantonio Zaccaria..., vol. I, Roma 1774
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Chiudimento delle porte sante e vari riti usati nel farlo

Edizione del 1824 del settecentesco trattato Dell’Anno Santo di Francesco Antonio Zaccaria, ripubblicata in vista dell’anno santo del 1825. Nel descrivere il rito Zaccaria spiega come Alessandro VI “dacché introdusse nel principio l’aprimento delle Porte Sante, si è pure nel porgli fine preso il costume di chiuderle”

Francescantonio Zaccaria, Dell’anno santo trattato storico, ceremoniale, morale e polemico di Francescantonio Zaccaria con una pratica istruzione per guadagnare il santo giubileo ed aggiunte, vol. I (Parte I storica, e ceremoniale), Roma 1824
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L’adorazione del pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia (anno santo 1925)

Nella Cappella Sistina si svolge dal XVI secolo una tappa del rituale di apertura dell’anno santo. Racconta Francesco Zaccaria nel 1774: “Il Papa, li Cardinali e li Vescovi vestiti dei Sacri Paramenti di color bianco [...] si uniscono alla Cappella Sistina, dove il Pontefice intuona il Veni Creator. Egli, e tutti li Cardinali [...] escono secondo il loro grado di anzianità, e s’incamminano verso il Portico degli Svizzeri”.

Felici (fotog. Pontif.), L’adorazione del Pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)
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Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa

Sono gli ultimi atti prima dell’apertura della porta santa. Franscesco Zaccaria (1774) racconta : “Il Pontefice arrivato al suo Trono, ch’è inalzato dirimpetto la gran Porta [...] ivi s’asside per poco; indi presentatogli dal Cardinale Penitenziere Maggiore un Martello d’oro lo prende colla man destra [e ...] percuote col Martello tre volte la medesima porta”

Felici (fotog. Pontif.), Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)
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Il Papa inginocchiato prima di attraversare, da solo e per primo, la soglia della porta santa

Francesco Zaccaria (1774) spiega: “[...] scend’Egli senza Mitra di Trono, e presa in mano la Croce s’inginocchia avanti la Porta Santa [...], ed Egli solo entra il primo con candela accesa, e Croce nelle mani; [...]”.

Felici (fotog. Pontif.), Il Papa, tenendo nella destra la croce astata patriarcale e nella sinistra il cero acceso, inginocchiato sulla soglia della porta santa, intona il primo versetto del Te Deum, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)
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