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La Mostra    Edizioni moderne

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Funzioni e processioni per i giubilei straordinari

I giubilei straordinari sono stati indetti dai pontefici, a partire dal XVI secolo, in particolari occasioni o momenti difficili, o per celebrare l’inizio di un pontificato. Hanno avuto durata variabile e portata spesso locale (ad oggi più di settanta). Diversi sono i giubilei straordinari del 1933, del 1983 e del 2016, che hanno avuto durata, portata e cerimoniale uguali a quelli dei giubilei universali ordinari, e sono per questo annoverati nel numero dei veri e propri anni santi.

Gaetano Moroni, Funzioni e processioni pei giubilei straordinarii, in: Id., Le cappelle pontificie, cardinalizie e prelatizie. Opera storico liturgica..., Venezia 1841

Il grande afflusso di pellegrini per il giubileo del 1350 nel racconto di Matteo Villani

Il cronista fiorentino Matteo Villani continuò la Cronica del fratello maggiore Giovanni, che morì nel 1348. Matteo fu pellegrino e testimone diretto degli eventi del giubileo del 1350. Qui racconta del grande afflusso di romei, delle difficoltà e dei pericoli del viaggio, dell'affollamento per le strade di Roma e nelle visite alle chiese, dell'organizzazione di vitto e alloggio

Matteo Villani, Cronica di Matteo Villani a miglior lezione ridotta coll'aiuto de' testi a penna, vol. I, Firenze 1825

Francesco Petrarca a papa Urbano V (Seniles, VII 1)

Francesco Petrarca, Lettere senili... volgarizzate e dichiarate con note da Giusepe Fracassetti, vol. I, Firenze 1869

L'epistola di Petrarca a Clemente VI

Nel 1342 Petrarca rivolge a Clemente VI, che risiede ad Avignone, un'epistola metrica nella quale lamenta il degrado in cui versa la città di Roma e gli chiede di indire un perdono generale abbreviando a 50 anni l'intervallo trai i giubilei.

Francesco Petrarca, Poesie minori del Petrarca sul testo latino ora corretto, volgarizzate da poeti viventi o da poco defunti, vol. III, Milano 1834

La bolla di indizione del giubileo del 1500

Alessandro VI, Inter curas multiplices (20 dicembre 1499), in: Iohannes Burckardus, Johannis Burckardi Liber notarum ab anno MCCCCLXXXIII usque ad annum MDVI, a cura di Enrico Celani, vol. II, Città di Castello 1910

Francesco Petrarca a Guglielmo da Pastrengo

Petrarca fu pellegrino nel giubileo del 1350. Qui rivolge un'epistola all'amico Guglielmo da Pastrengo esortandolo ad accompagnarlo a Roma, dove, gli dice, si reca gente da tanti paesi europei. Guglielmo non accoglie l'invito e Petrarca compie il viaggio da solo.

Francesco Petrarca, Poesie minori del Petrarca sul testo latino ora corretto, volgarizzate da poeti viventi o da poco defunti, vol. II, Milano 1831

Interno della Basilica di San Paolo fuori le mura

Interno della Basilica di S. Paolo. Intérieur de la Basilique de S.t Paul, in: Carlo Fea, Angelo Bonelli, Descrizione di Roma antica e moderna e i suoi contorni..., vol. II, Roma 1834

Il giubileo del 1500 nel Liber notarum di Iohannes Burckardus, maestro di cerimonie di Alessandro VI

Il maestro di cerimonie di Alessandro VI, il tedesco Iohannes Burckardus, ha svolto un ruolo centrale nell’elaborazione del rituale della porta santa per il giubileo del 1500 e nella sua formalizzazione. E’ attraverso il suo diario, il Liber notarum, che conosciamo tutti i particolari dello svolgimento del rito.

Iohannes Burckardus, Johannis Burckardi Liber notarum ab anno MCCCCLXXXIII usque ad annum MDVI, a cura di Enrico Celani, vol. II, Città di Castello 1910

Il giubileo del 1400 nella cronaca di Giovanni Sercambi

Giovanni Sercambi, Le croniche di Giovanni Sercambi lucchese pubblicate sui manoscritti originali a cura di Salvatore Bongi, vol. II, Lucca 1892

"Il sollazzo del pellegrino": una guida di Roma in inglese

Tra il 1447 e il 1452 l'agostiniano John Capgrave scrive una guida di Roma per i pellegrini inglesi: il sollazzo del pellegrino. Ritenuta perduta e riscoperta solo all’inizio del Novecento, rappresenta uno degli ultimi esempi di guide medievali della città. Pur sostanzialmente fedele ai generi codificati dei "Mirabilia Urbis" e dei libri di indulgenze e reliquie, è arricchita delle notazioni personali dell'autore che fu a Roma durante il pontificato di Niccolò V.

John Capgrave, Ye solace of pilgrimes, a description of Rome, circa 1450, London 2012 (ristampa anastatica dell'ed. London 1911)

I rinnovamenti urbanistici di Nicolò V nel racconto di Stefano Infessura

Il Diario della città di Roma del cronista romano Stefano Infessura va annoverato tra le principali fonti narrative sulla Roma del secondo Quattrocento. Questo passo del Diario, oltre a raccontare di un grande afflusso di pellegrini nel 1450 e del noto episodio dell’incidente sul ponte S. Angelo, accenna ai rinnovamenti urbanistici avviati da Nicolò V in vista del giubileo e negli anni immediatamente successivi. Il Papa, che muore pochi anni dopo (1455), si serve, per la sua revisione dell’assetto urbanistico di Roma, anche della consulenza di Leon Battista Alberti.

Stefano Infessura, Diario della città di Roma di Stefano Infessura scribasenato, nuova edizione a cura di Oreste Tommasini, Roma 1890

Il ruolo del maestro di Camera nel cerimoniale romano

Il maestro di cerimonie pontificie ha il compito di assicurare che tutti i dignitari, e lo stesso pontefice, osservino puntualmente il cerimoniale previsto per ciascun atto religioso solenne o avvenimento civile.

G. Perugini (draw.), Lavoisier Paris (lithog.), Maitre des cérémonies - Maestro di ceremonie, in: Album ou collection complète et historique des coutumes de la cour de Rome..., Paris 1862

Il ruolo del maestro di Camera nel cerimoniale romano

Il maestro di cerimonie pontificie ha il compito di assicurare che tutti i dignitari, e lo stesso pontefice, osservino puntualmente il cerimoniale previsto per ciascun atto religioso solenne o avvenimento civile.

Maitre des cérémonies,in: Album ou collection complète et historique des coutumes de la cour de Rome..., Paris 1862

Gli accessi dei pellegrini in città secondo la guida di Teofilo Betti per il giubileo 1825

Teofilo Betti, Apparato di notizie su gli anni santi di universal giubileo diviso in tre parti, la I storica, la II polemica, la III itineraria,Roma 1824

Re Ferrante e la sua corte sono a Roma per il giubileo del 1475

Diversi sovrani e aristocratici vengono a Roma per il giubileo del 1475. Tra questi i sovrani di Danimarca, di Bosnia, di Ungheria (Mattia Corvino) e, dal Regno di Napoli, Ferdinando I d’Aragona che porta con sé la propria corte e lascia al pontefice constistenti donativi. Stefano Infessura ne dà notizia nel suo Diario di Roma, tra le più importanti fonti narrative per il secondo Quattrocento romano.

Stefano Infessura, Diario della città di Roma di Stefano Infessura scribasenato, new edition by Oreste Tommasini, Roma 1890

Nicolò V amplia e rifonda la Biblioteca Vaticana

A Nicolò V, papa umanista, protettore delle lettere e delle arti, si deve l’avvio della storia moderna della Biblioteca Vaticana: il Papa ne incrementa notevolmente il patrimonio di codici latini, greci ed ebraici (dai 350 raggiungono con lui il numero di circa 1200) e decide che la consultazione sia aperta agli eruditi. Questa iniziativa fa parte a pieno titolo del progetto di rinnovamento della grandezza e del prestigio di Roma voluto dal papa. Il suo successore, Sisto IV, completa l’opera, nomina un bibliotecario e assicura alla Biblioteca il necessario sostegno economico.

Vespasiano da Bisticci, Virorum illustrium CIII qui saeculo XV extiterunt vitae..., in: Angelo Mai, Spicilegium romanum, vol. I, Roma 1839

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

La bolla del primo giubileo scolpita nel marmo

Il testo della bolla Antiquorum Habet è stato inciso su marmo, probabilmente ad opera dei canonici di San Pietro, al tempo di Bonifacio VIII. La lastra è collocata sulla facciata della Basilica di San Pietro, in alto, a sinistra della porta santa

Giuseppe Beltrami, La Bolla del primo Giubileo scolpito [sic] nel marmo, "Roma. Rivista di studi e di vita romana", a. III (1925), p. 181

La porta santa di San Giovanni nel Quattrocento

Alcune fonti quattrocentesche riferiscono dell’apertura di una porta speciale nella basilica del Laterano già nel XV secolo. Tuttavia le notizie tramandate sono discordanti e non vi è certezza dell’esistenza e del valore simbolico di tale porta. Il viterbese Niccolò della Tuccia, che però sembra riferisca notizie apprese in via indiretta, è il primo a menzionare una “porta santa” in San Giovanni.

Niccolò della Tuccia, Cronache di Viterbo e di altre città..., in: Cronache e statuti della città di Viterbo pubblicati ed illustrati da Ignazio Campi, Firenze 1872

Mura e porte di Roma da Romolo ad Urbano VIII

Topografia fisica, recinti e porte di Roma, in: Antonio Nibby, Roma nell'anno MDCCCXXXVIII..., P. I (Antica), Roma 1838

Il Pantheon prima degli interventi seicenteschi

Il Pantheon, fondato nel 27 a.C. e fatto ricostruire dall'imperatore Adriano nel I secolo d.C., è il solo edificio dell'antica Roma ad essere stato ininterrottamente utilizzato per ragioni religiose. All'inizio del VII secolo, il grande tempio dedicato dai romani a tutti gli dei fu donato dall'imperatore bizantino Foca a papa Bonifacio IV, che lo consacrò a Sancta Maria ad martyres. L'incisione di Aegidius Sadeler, mostra ancora il campanile medievale, distrutto in occasione degli interventi seicenteschi voluti da Urbano VIII e realizzati da Gian Lorenzo Bernini.

Aegidius Sadeler, Vestigij del Pantheon..., in: Id., Vestigi delle antichità di Roma, Tivoli, Pozzuolo et altri luoghi, Praha 1601

Piazza della Rotonda prima degli interventi settecenteschi

Per il giubileo del 1575 papa Gregorio XIII commissionò a Giacomo della Porta una fontana da collocare al centro della piazza. L'aspetto della fontana rimase lo stesso fino al 1711 quando papa Clemente XI volle far riposizionare di fronte al Pantheon l'obelisco egizio allora collocato a San Macuto. Con l'occasione fu realizzato un restauro radicale della fontana, il cui catino venne sostituito da un gruppo di rocce e delfini a sostenere l'obelisco. Nella veduta di Cruyl sono visibili anche i due campanili laterali costruiti nella prima metà del Seicento da Gian Lorenzo Bernini per papa Urbano VIII, e poi eliminati nel 1883.

Levin Cruyl, stampa del 1667, in: Cento vedute di Roma antica raccolte e illustrate da Alfonso Bartoli, Firenze 1911

Il giubileo del 1350 nella Cronica dei Matteo Villani

Matteo Villani, fratello minore di Giovanni, ne continuò l'opera dopo la morte di questi nel 1348. In questo passo (L. I, cap. XXIX) racconta come Clemente VI giunse alla decisione di indire un giubileo per il 1350.

Matteo Villani, Cronica, in: Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani..., vol. II, Trieste 1858

Il giubileo del 1500 nella cronaca di Sigismondo dei Conti

Sigismondo dei Conti, umanista e poeta folignate, dal 1460 fu a Roma al servizio di diversi pontefici. Conobbe bene la città e la Curia, su cui incentrò essenzialmente le sue Storie. Nella descrizione del giubileo di Alessandro VI (non priva di passaggi polemici) dà conto dell’apertura delle porte nelle quattro basiliche e del solenne rito di apertura della porta di San Pietro celebrato personalmente dal Papa.

Sigismondo dei Conti, Le storie de' suoi tempi dal 1475 al 1510..., vol. II, Roma 1883

Carlo Borromeo giunge a Roma per il giubileo del 1575

In vista del giubileo del 1575, Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano fu convocato a Roma da papa Gregorio XIII. L'arcivescovo si mise in viaggio nell’autunno del 1574, fermandosi, lungo la strada, nei santuari di Camaldoli, la Verna, Vallombrosa e Monte Oliveto. Alla vigilia di Natale, fu al fianco del pontefice durante la cerimonia d’apertura della porta santa; come un normale pellegrino andò in visita alle quattro basiliche per quindici giorni, come previsto nella bolla di indizione per i non romani; fece più volte il giro delle sette chiese, secondo la consuetudine da poco reintrodotta da san Filippo Neri; salì la Scala santa in ginocchio e visitò tutte le altre reliquie conservate nelle chiese romane. L’esempio dell’arcivescovo fu seguito da molti dei suoi diocesani, che lui stesso aveva esortato a partecipare al giubileo con una lettera pastorale del 10 settembre 1574.

Aristide Sala, Biografia di San Carlo Borromeo..., Milano 1858

Gli interventi sistini in città per il giubileo del 1475 nel racconto di Sigismondo dei Conti

Nella descrizione del giubileo del 1475 dell'umanista Sigismondo dei Conti si narra dei numerosi interventi voluti da Sisto IV per preparare la città ad accogliere i pellegrini. Fra questi il rifacimento dell'Ospedale di S. Spirito in Sassia, iniziato nel 1471 e conclusosi solo nel 1478.

Sigismondo dei Conti, Le storie de' suoi tempi dal 1475 al 1510..., vol. I, Roma 1883

Caravaggio, la Vocazione di San Matteo per la Cappella Contarelli

Il 23 luglio del 1599, Michelangelo Merisi firmava il contratto della sua prima grande commissione pubblica per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. La commissione era dovuta all'imminente Giubileo del 1600, per il quale Caravaggio realizzò due delle tre tele che attualmente ornano la Cappella: la Vocazione e il Martirio di San Matteo.

Il Caravaggio e le sue grandi opere da San Luigi dei Francesi, testo di Gian Alberto Dell'Acqua con un'appendice di Mia Cinotti, Milano 1971

Caravaggio, il Martirio di San Matteo per la Cappella Contarelli

Il 23 luglio del 1599, Michelangelo Merisi firmava il contratto della sua prima grande commissione pubblica per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. La commissione era dovuta all'imminente Giubileo del 1600, per il quale Caravaggio realizzò due delle tre tele che attualmente ornano la Cappella: la Vocazione e il Martirio di San Matteo.

Il Caravaggio e le sue grandi opere da San Luigi dei Francesi, testo di Gian Alberto Dell'Acqua con un'appendice di Mia Cinotti, Milano 1971

Ritratto di Leonardo da Porto Maurizio

Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV nel 1749 per preparare spiritualmente i fedeli romani al prossimo giubileo, il 25 gennaio 1750 supplica il pontefice di concedere alla neonata Congregazione degli Amanti di Gesù e di Maria la licenza a poter fare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis, ottenendo l'immediato rescritto dal Papa.

Fossi (fot.), S. Leonardo da Porto Maurizio. Quadro del Sordino (1804) esistente nella cappella della sacrestia all'Incontro (Firenze), in: Leonardo da Porto Maurizio, Prediche delle missioni con aggiunte di necrologie, lettere e documenti inediti..., Arezzo 1929

Piante della Basilica Vaticana e dei relativi progetti (1450-1582; 1506-1694)

Tra XV e XVI secolo, considerata l’importanza assunta durante il medioevo dall’area vaticana e dalla Basilica di San Pietro, i pontefici concepirono l’idea di trasformarla radicalmente per farne, non solo simbolicamente, la più grande chiesa della Cristianità. Alla direzione della Fabbrica di San Pietro si alternarono nei secoli i più grandi architetti del tempo, in un susseguirsi di progetti, di cui resta traccia nei disegni, nelle incisioni e nei modelli lignei, oltre che nelle medaglie fatte coniare dai pontefici in carica che, di volta in volta, davano conto del progredire dei lavori.

Hugo Brandenburg, Antonella Ballardini, Christof Thoenes, San Pietro: storia di un monumento, Città del Vaticano 2015

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”.

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Gli anni santi di Pio XI

Pio XI ha celebrato due anni santi, quello ordinario del 1925 e quello straordinario del 1933, per i 1900 anni dalla Redenzione. Il giubileo del 1933 è il primo giubileo straordinario celebrato seguendo in ogni aspetto il cerimoniale del giubileo ordinario, ivi compreso il rituale della porta santa, ed è pertanto annoverato nel numero degli anni santi propriamente detti. E’ peraltro il primo anno santo celebrato dopo i Patti Lateranensi e il Concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per sciogliere la ”questione romana”

Il papa degli anni santi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Delle mura e porte del Vaticano

Stefano Piale, Delle mura e porte del Vaticano fatte da S. Leone IV nel secolo IX, ingrandite dai seguenti pontefici. Dissertazione letta nell'adunanza della Pontificia Accademia di archeologia nel dì 4 decembre 1828, Roma 1834

Pellegrini in Piazza San Pietro per il Giubileo del 1825

Edoardo Matania, Il giorno del giubileo a Roma, in: Francesco Bertolini, Storia del Risorgimento italiano, Milano 1889

Supplica di Leonardo da Porto Maurizio a papa Benedetto XIV per la Via Crucis nel Colosseo

Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV nel 1749 per preparare spiritualmente i fedeli romani al prossimo giubileo, il 25 gennaio 1750 supplica il pontefice di concedere alla neonata Arciconfraternita degli Amanti di Gesù e di Maria la licenza a poter fare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis, ottenendo l'immediato rescritto dal papa.

Leonardo da Porto Maurizio, Prediche delle missioni con aggiunte di necrologie, lettere e documenti inediti..., Arezzo 1929

Porta San Pellegrino sulla via Trionfale

Porta di S. Pellegrino su la via Trionfale. Porte de S. Pellégrino sur la voie triomphale,in: Carlo Fea, Descrizione di Roma antica e moderna e suoi contorni..., sesta ed., vol. I, Roma 1834

Ciociara in pellegrinaggio

Salvatore Marroni (inc.), Ciociara in pellegrinaggio, in: Costumi di Roma e suoi contorni disegnati da vari artisti ed incisi da Salvatore Marroni, Roma circa 1835

La cronaca Aquilana trecentesca di Buccio di Ranallo descrive la grande quantità di merci che arrivavano ai porti di Ripa e Ripetta durante il giubileo del 1350

Buccio di Ranallo, Cronica Aquilana, in: Cronisti del Trecento, a cura di Roberto Palmarocchi, Milano-Roma 1935

L'Arciconfraternita degli amanti di Gesù e Maria

L'Arciconfraternita degli amanti di Gesù e Maria, istituita nel 1750 da padre Leonardo da Porto Maurizio, ebbe licenza dal pontefice di celebrare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis.

Statuti della ven. Archiconfraternita degli amanti di Gesù e di Maria eretta in Roma nell'anno del giubileo MDCCL ed approvati di proprio carattere dalla s. m. di Benedetto XIV, colle annotazioni ai capitoli e coi chirografi in fine che ne formano le parti essenziali, Velletri 1846

L'incendio della basilica di San Paolo nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1823

La notte del 15 luglio 1823, in seguito a un incidente procurato durante i lavori di consolidamento del tetto, la Basilica di San Paolo fu colpita da un violentissimo incendio che in gran parte la distrusse.

Edoardo Matania, L'incendio della Basilica di San Paolo, in: Francesco Bertolini, Storia del Risorgimento italiano, Milano 1889

Le storia del giubileo del 1300 nell'opera del cardinale Stefaneschi

Il De centesimo seu iubileo anno del cardinale Iacopo Stefaneschi, testimone coevo, coinvolto da vicino negli eventi, è una delle fonti principali per il giubileo del 1300, di cui offre una lettura "ufficiale"

Iacopo Stefaneschi, De centesimo seu iubileo anno. La storia del primo giubileo (1300), edited by Claudio Leonardi, Paul Gerhard Schmidt, translation and notes by Antonio Placanica, Firenze 2001

Un pellegrino

G. Perugini (dis.), Lavoisier Paris (lit.), Pelerin - Pellegrino, in: Album ou collection complète et historique des coutumes de la cour de Rome..., Paris 1862

Un pellegrino

Pèlerin, in: Album ou collection complète et historique des coutumes de la cour de Rome..., Paris 1862

La canonizzazione di Bernardino da Siena

Felice Alessio, Storia di San Bernardino da Siena e del suo tempo, Mondovì 1899

S. Bernardino Albizzeschi dipinto da Sano di Pietro nel Palazzo della Signoria in Siena

S. Bernardino Albizzeschi dipinto da Sano di Pietro nel Palazzo della Signoria in Siena, in: Felice Alessio, Storia di San Bernardino da Siena e del suo tempo, Mondovì 1899

Dante, Inferno (canto XVIII)

Dante paragona il procedere in senso opposto delle due schiere di peccatori della prima bolgia ai pellegrini che transitano a Roma su ponte Sant’Angelo. Questo passo, che dà notizia di uno scorrimento a doppio senso sul ponte, probabilmente deciso per regolare un grande afflusso di pellegrini, è stato intepretato come un ricordo personale del poeta che ha avvalorato l'ipotesi che fosse presente a Roma durante il giubileo del 1300.

Dante Alighieri, La Divina Commedia di Dante Alighieri col comento di Giovanni Maria Cornoldi, Torino 1887

Pio XI e Guglielmo Marconi inaugurano la Radio Vaticana (12 febbraio 1931)

Nel 1933 la Radio Vaticana trasmetterà per la prima volta la cerimonia di apertura della porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), Il Santo Padre e G. Marconi inaugurano la stazione della Radio della città vaticana, in: Guido Guida, Pio XI, Milano 1938

Il primo discorso di Pio XI alla radio (12 febbraio 1931)

Felici (fotog. Pontif.), Il primo discorso del papa alla radio, in: Guido Guida, Pio XI, Milano 1938

Storia delle canonizzazioni dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1900 si contarono ben sei beatificazioni e due canonizzazioni, quelle di San Giovanni Battista de La Salle e di Santa Rita da Cascia. Nel 1925 si ricorda tra le altre quella di Santa Teresa di Lisieux.

Giovanni Minozzi, I santi dell'anno santo, Roma-Milano 1927

Regola comune dell'Arciconfraternita della santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti, con cenni storici e catalogo delle indulgenze concesse dai pontefici

Come si deduce dal prestampato che affianca il frontespizio, una copia della regola veniva consegnata ai nuovi membri della confraternita al momento dell'ammissione alla stessa. Il 22 aprile 1875 il segretario dell'arciconfraternita sottoscrive l'ammissione della signora Lucia Piacentini.

Cenni storici della ven. Arciconfraternita della santissima Trinità de' pelegrini e convalescenti di Roma con la Regola comune e col catalogo delle indulgenze concedute dai sommi pontefici,Roma 1862

Regola comune dell'Arciconfraternita della santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti, con cenni storici e catalogo delle indulgenze concesse dai pontefici

Come si deduce dal prestampato che affianca il frontespizio, una copia della regola veniva consegnata ai nuovi membri della confraternita al momento dell'ammissione alla stessa. Il 22 aprile 1875 il segretario dell'arciconfraternita sottoscrive l'ammissione della signora Lucia Piacentini.

Cenni storici della ven. Arciconfraternita della santissima Trinità de' pelegrini e convalescenti di Roma con la Regola comune e col catalogo delle indulgenze concedute dai sommi pontefici,Roma 1862

Il giubileo del 1400 nella cronaca di Giovanni Sercambi

Non è mai stata rintracciata una bolla di indizione per il giubileo del 1400, che fu tuttavia celebrato, sotto il pontificato di Bonifacio IX. Giovanni Sercambi, cronista lucchese (1348-1424), descrive gli eventi di quell’anno e la folta presenza dei cosiddetti “Bianchi: i membri della Confraternita dei Bianchi Battuti (di probabile origine provenzale), danno vita a un movimento religioso e penitenziale che alla fine del XIV secolo traversa l’Italia alla volta di Roma

Giovanni Sercambi, Le croniche di Giovanni Sercambi lucchese pubblicate sui manoscritti originali a cura di Salvatore Bongi, vol. II, Lucca 1892

I villaggi "San Marco" e "San Filippo" costruiti per accogliere i pellegrini nel giubileo del 1950

Costruiti nel giro di poche settimane e destinati ad ospitare i grandi pellegrinaggi, il "San Marco" ed il "San Filippo" risultarono due confortevoli villaggi, in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

Il campo "San Giorgio": città di tende costruita per accogliere i pellegrini nel giubileo del 1950

Il campo San Giorgio, città di tende, regno felice della gioventù, in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

La Basilica di San Pietro illuminata a festa per una canonizzazione durante il giubileo del 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni.

Addobbo interno della Basilica di S. Pietro per una canonizzazione, in: Cronistoria dell'anno santo MCMXXV. Appunti storici, dati statistici, atti ufficiali, con appendice storico-bibliografica a cura della Segreteria generale del Comitato centrale, Roma 1928

Stendhal testimone della devastazione di San Paolo dopo l'incendio

Il 4 luglio 1828, Stendhal, a Roma, descrive la Basilica e ricorda il tragico spettacolo che gli si mostrò alcuni anni prima quando, visitandola il giorno dopo l'incendio, ebbe "una impressione di severa beltà, triste quanto la musica di Mozart".

Stendhal (Henry Beyle), Passeggiate romane, vol. II, Firenze 1956

La nuova facciata fatta edificare da papa Clemente XII all'architetto Alessandro Galilei

A due anni dall'elezione al soglio pontificio, papa Clemente XII (1730-1740) bandì un concorso per il rifacimento della facciata della basilica di San Giovanni, a cui parteciparono numerosi architetti. Il progetto che vinse la gara fu quello del fiorentino Alessandro Galilei, architetto al servizio del Granduca di Toscana, che, in soli tre anni (1732-1735) portò a termine i lavori e dette alla facciata l'aspetto solenne che ancora oggi la caratterizza, con un grande portico con cinque aperture in corrispondenza delle navate della chiesa e un ampio loggiato ad arcate sovrastante. Sulla sommità sono collocate quindici statue che rappresentano il Cristo benedicente, i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, e i dottori della Chiesa.

Pio Bertoni, Del nuovo prospetto fatto edificare da papa Clemente XII, in: Agostino Valentini, Filippo Gerardi, La patriarcale Basilica lateranense, vol. I, Roma 1833

La nuova facciata fatta edificare da papa Clemente XII all'architetto Alessandro Galilei

Agostino Valentini, Filippo Gerardi, La patriarcale Basilica lateranense, vol. I, Roma 1833

La nuova facciata fatta edificare da papa Clemente XII all'architetto Alessandro Galilei

Agostino Valentini, Filippo Gerardi, La patriarcale Basilica lateranense, vol. I, Roma 1833

La nuova facciata fatta edificare da papa Clemente XII all'architetto Alessandro Galilei

Agostino Valentini, Filippo Gerardi, La patriarcale Basilica lateranense, vol. I, Roma 1833

Dante, Vita nuova

Romei erano detti nel medioevo i pellegrini cristiani che si recavano a Roma a visitare i sepolcri degli apostoli. Nella Vita Nuova (XL) Dante testimonia questo uso e illustra tre modi di chiamare i pellegrini: "palmieri" coloro che vanno in Terrasanta ("oltremare"); "peregrini" coloro che vanno a Santiago de Compostela ("la casa di Galizia"); "romei" gli altri "in quanto vanno a Roma"

Dante Alighieri, La Vita Nuova di Dante Alighieri con introduzione, commento e glossario di Tommaso Casini, Firenze 1905

La visita alle sette chiese nei sonetti di Giggi Zanazzo

Giggi Zanazzo, La visita a le sette Cchiese, in: Id., Tradizioni popolari romane, vol. II (Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma), Torino 1908

La canonizzazione di Giovanni Bosco durante l'anno santo straordinario del 1933

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Giovanni Della Cioppa, Come si fanno i santi (Causa di S. Giovanni Bosco). Beatificazioni e canonizzazioni dell'anno santo straordinario della redenzione 1933-1934, Roma 1934

Il tabernacolo o ciborio di San Paolo, opera di Arnolfo di Cambio

Dal grande incendio si salvarono solo il ciborio di Arnolfo di Cambio (1285) e, in parte, il grande portone di bronzo fatto costruire a Costantinopoli nell'XI secolo, che chiudeva l'ingresso centrale della Basilica.

Luigi Moreschi, Descrizione del tabernacolo che orna la confessione della Basilica di San Paolo sulla via Ostiense salvato dall’incendio dell’anno 1823 e riposto sopra la confessione medesima per decreto dellla santità di nostro signore Gregorio XVI..., Roma 1840

Il tabernacolo o ciborio di San Paolo, opera di Arnolfo di Cambio

Dal grande incendio si salvarono solo il ciborio di Arnolfo di Cambio (1285) e, in parte, il grande portone di bronzo fatto costruire a Costantinopoli nell'XI secolo, che chiudeva l'ingresso centrale della Basilica.

Filippo Trojani, [Prospetto della confessione nella Basilica di S. Paolo], in: Prospetto, spaccato e dettagli della confessione nella Basilica di S. Paolo, Roma 1838

Bolla "Ad plurimas" per la riedificazione dopo l'incendio della Basilica di S. Paolo

Leone XII, Ad plurimas (15 gennaio 1825), in: Enchiridion delle encicliche, vol. I, Bologna 1984

Il giubileo del 1300 nalle Cronica di Giovanni Villani

Giovanni Villani (1276-1348), fiorentino, fu tra i principali cronisti italiani dell'epoca. La sua Cronica, una storia universale centrata però sulla storia della città di Firenze, è ricca di racconti basati sulla sua esperienza diretta, con osservazioni anche di vita economica e sociale non sempre presenti nei cronisti coevi. Lui stesso racconta di aver deciso di scrivere la Cronica ispirato dai grandi storici della Roma antica mentre si trovava a Roma, pellegrino, per il giubileo del 1300. Del giubileo Villani offre un breve ma vivace racconto diretto ("vi fui presente e vidi"), riferendo in particolare del grande afflusso di pellegrini.

Giovanni Villani, Cronica di Giovanni Villani a miglior lezione ridotta coll'aiuto de' testi a penna, vol. III, Firenze 1823

Carta del pellegrino per l'anno santo 1933 rilasciata dal Comitato centrale per l'anno santo

Nel 1933 e nel 1950 il Comitato centrale per l'anno santo rilasciò documenti utili al viaggio e alla permanenza in città dei pellegrini.

Via Gregoriana oggi via Merulana

Una iscrizione conservata a Santa Maria Maggiore attesta che Gregorio XIII fece costruire per il giubileo del 1575 la strada che mette in comunicazione le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni. La strada, qui indicata col nome di Gregoriana, è oggi chiamata via Merulana.

Roma prima di Sisto V: la pianta di Roma Du Perac-Lafréry del 1577 riprodotta dall'esemplare esistente nel museo britannico, per cura e con introduzione di Francesco Ehrle, Roma 1908, particolare

Carta del pellegrino per l'anno santo 1950 rilasciata dal Comitato centrale per l'anno santo

Nel 1933 e nel 1950 il Comitato centrale per l'anno santo rilasciò documenti utili al viaggio e alla permanenza in città dei pellegrini.

Ritratto di Sisto V circondato dalle vedute degli interventi urbanistici e delle opere da lui realizzate a Roma durante il suo pontificato

L'originale riprodotto da Frutaz è compreso nel volume di Giovanni Pinadello, Invicti quinarii numeri series. Quae summatim a superioribus pontificibus et maxime a Sixto quinto res praeclare quadrienno gesta adnumerat ad eundem Sixtum quintum pont. opt. max., stampato a Roma nel 1589.

1589 - Sisto V e vedutine delle opere edilizie da lui ideate e costruite, incisione edita da Giovanni Pinadelli, in: Le piante di Roma, a cura di Amato Pietro Frutaz, vol. II (Tavole dal secolo III d.C. all'anno 1625), Roma 1962

La girandola di Castel Sant'Angelo e San Pietro illuminata

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

F. F. Payne (dis.), William Bridge Cooke (inc.), The castle and bridge of St. Angelo, Rome, with the grand display of fireworks from the summit of the castle and the illumination of St. Peters, in: Rome and its surrounding scenery. Engraved by W. B. Cooke... with descriptive sketches by H. Noel Humphreys Esq., London 1845

Bolla di Paolo II che riduce la cadenza giubilare a 25 anni

La bolla Ineffabilis providentia ripercorre la storia dei giubilei dal 1300, e ne fissa a 25 anni l'intervallo temporale, indicendo il successivo per il 1475. Il Papa morì prima di poterlo celebrare ma il successore, Sisto IV, lo confermò e fece propria la cadenza, che non fu più modificata.

Paul II, Ineffabilis providentia (19 aprile 1470), in: Bullarum, diplomatum et privilegiorum sanctorum romanorum Pontificum..., vol. V, Torino 1860

Pellegrini d'ogni paese e d'ogni foggia, a Roma per il giubileo del 1950

Pellegrini d'ogni paese e d'ogni foggia..., in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

La luminaria a San Pietro per il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Ugo Ojetti, La luminaria a San Pietro. Roma 17 maggio, in: Id., Cose viste, vol. III (1924-1925), Milano 1926

L'icona della Salus Populi Romani

L’immagine miracolosa della Madonna col bambino protettrice del popolo romano, Salus Populi Romani, dipinta secondo la tradizione dall’apostolo Luca, non è stata sinora datata con certezza, a causa dei numerosi ritocchi d’epoca medievale, e i più recenti studi la attribuiscono genericamente all’epoca tardo antica.

La basilica romana di Santa Maria Maggiore, a cura di Carlo Pietrangeli, Firenze 1987

Assembramenti impensabili di automezzi durante il giubileo del 1950

...assembramenti impensabili di automezzi, in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

Dell'antica immagine di Maria Santissima nella basilica liberiana e del suo culto

Francesco Fabi Montani, Dell'antica immagine di Maria Santissima nella basilica liberiana e del suo culto. Memorie storiche,2 ed., Roma 1861

Pellegrini al giubileo del 1950

Pellegrini senza nome, in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

La nuova stazione ed il piazzale di Termini

Nello Ciampi, La nuova stazione ed il piazzale di Termini, in: Roma nell'anno santo MCML (Dalla rassegna "Capitolium"), Roma 1950

Lux mundi

La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Lux mundi

"La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra"

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

L'epistola di Petrarca a Giovanni Boccaccio, Roma 2 novembre 1350 (Familiares, XI.1)

Tra i pellegrini del 1350 ci fu Francesco Petrarca. Partito probabilmente da Padova, si diresse a Roma per lucrare l'indulgenza dell'anno giubilare, che lui stesso aveva richiesto alcuni anni prima a Clemente VI in una accorata epistola metrica. Durante il tragitto si fermò a Firenze dove conobbe personalmente un suo grande ammiratore: Giovanni Boccaccio. Giunto a Roma, il 2 novembre 1350, Petrarca scrisse a Boccaccio raccontandogli la conclusione del suo viaggio.

Francesco Petrarca, Lettere di Francesco Petrarca... ora la prima volta raccolte, volgarizzate e dichiarate con note da Giuseppe Fracassetti, vol. III, Firenze 1865

Pellegrini al giubileo del 1950

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952, tav. 94-95

Le posizioni di Stefano Piale nel dibattito sulla ricostruzione della Basilica ostiense

Dopo l'incendio, nacque tra archeologi e architetti un acceso dibattito sulla ricostruzione della Basilica. Si contrapponevano essenzialmente due scuole di pensiero, la prima favorevole a un restauro fedele della Basilica pre-incendio, la seconda che propendeva per un rifacimento completo, secondo gli stilemi neoclassici.

Stefano Piale, Esame di un qualche aneddoto sulla venerabile Basilica di S. Paolo letto nell'adunanza della Pontificia Accademia di archeologia nel dì 30 giugno 1825, Roma 1833

I frammenti della porta santa "ricercatissimo ricordo" dai pellegrini del 1950

La porta è ormai rimossa; i frammenti sono ricercatissimo ricordo, in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

Descrizione della Cappella Paolina o Borghese in cui è conservata la Salus Populi Romani

Luigi Portelli, Descrizione storico-artistico-morale della perinsigne borghesiana cappella eretta sul monte Esquilino dal sommo ponteficie Paolo V, ad onore della b. Vergine nella patriarcale Basilica liberiana..., Roma 1849

La Basilica di Collemaggio all'Aquila per la quale nel 1294 Celestino V concede l'indulgenza plenaria

Giovanni Imperato (inc.), Facciata della chiesa di S. Maria di Collemaggio in Aquila, in: Storia dei monumenti del Reame delle Due Sicilie, vol. I, Napoli 1846

Veduta della Basilica di San Paolo dopo l'incendio, durante i lavori di ricostruzione

In primo piano il campanile medievale non ancora demolito e la facciata con i mosaici del Cavallini protetti dai teli.

Antonio Nibby, Roma nell’anno MDCCCXXXVIII..., vol. III (Parte prima moderna), Roma 1839

I libri rossi di Murray, Baedecker e del Touring Club Italiano

Intorno alla metà del XIX secolo, diversi editori europei nei vari paesi (Inghilterra, Germania, Francia) iniziano a produrre un nuovo genere di guide, che viene incontro alle esigenze dei viaggiatori moderni. Così accanto alle notizie storico-artistiche assumono grande importanza le informazioni di tipo pratico, dai trasporti ai documenti necessari per il viaggio, dagli alberghi ai ristoranti, i caffè, i mercati, dai servizi postali a quelli medici. Il primo di questi manuali di viaggio è "A handbook of Rome and its environs" pubblicato a Londra nel 1843 da John Murray, considerato l'inventore della guida turistica tascabile moderna.

John Murray, A handbook of Rome and its environs, 9 ed., London 1869

I libri rossi di Murray, Baedecker e del Touring Club Italiano

Alla guida Murray si rifà quella stampata in Germania dall'editore Karl Baedeker, che, a partire dagli anni '60 dell'Ottocento ebbe edizioni in tedesco, in francese e anche in inglese. Un manuale di viaggio ritenuto talmente indispensabile dai viaggiatori inglesi in Italia da essere magistralmente raccontato nelle pagine di Camera con vista di Edward Morgan Foster.

Karl Baedeker, Italie centrale y compris Rome et ses environs. Manuel du voyageur..., 11 ed., Leipzig 1897

I libri rossi di Murray, Baedecker e del Touring Club Italiano

A questo genere di guide si ispira quella italiana pubblicata dal Touring Club ai primi del Novecento. L'esemplare qui riprodotto è tratto dall'edizione pubblicata nell'anno santo del 1950.

Touring Club Italiano, Guida d'Italia. Roma e dintorni, Milano 1950

Le processioni del Crocifisso di S. Marcello e dell'immagine di Maria protettrice di Roma durante l'anno santo 1950

Le due grandiose processioni che mobilitarono tutta Roma: del Crocifisso di S. Marcello (24 marzo) e dell'immagine di Maria, protettrice di Roma (31 ottobre), in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

L’innalzamento del pavimento della Basilica Ostiense

Tra gli elementi di discussione nel dibattito sulla ricostruzione della Basilica di San Paolo vi fu anche l'opportunità o meno di innalzarne il pavimento per prevenire le inondazioni del vicino fiume Tevere, e la possibilità di ovviare a questo pericolo con soluzioni alternative.

Carlo Fea, Riflessioni sopra l’innalzamento che si è progettato del pavimento della basilica di S. Paolo, in: Id., Opuscoli tre idraulici e architettonici, op. III, Roma 1832

L'innalzamento del pavimento della Basilica Ostiense

Tra gli elementi di discussione nel dibattito sulla ricostruzione della Basilica di San Paolo vi fu anche l'opportunità o meno di innalzarne il pavimento per prevenire le inondazioni del vicino fiume Tevere, e la possibilità di ovviare a questo pericolo con soluzioni alternative.

Carlo Fea, La Basilica Ostiense liberata dalle innondazioni [sic] del Tevere senza bisogno d'innalzarne il pavimento, Roma 1833

Il santo padre parla ai fedeli a conclusione della processione del Crocifisso di S. Marcello durante l'anno santo 1950

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

Prima pietra per la costruzione del quadriportico di San Paolo

Dopo la consacrazione dell'altare e della Basilica nel 1854, i lavori per la ricostruzione di San Paolo proseguirono ancora per diversi decenni. Si continuò a lavorare sull'interno della basilica, con la decorazione pittorica delle navate, la serie dei medaglioni in mosaico con i ritratti dei pontefici, e gli affreschi raffiguranti scene della vita di San Paolo. Proseguirono anche i lavori all'esterno, con i mosaici della nuova facciata e la costruzione del quadriportico, iniziata nel 1890 e conclusa negli anni Venti del secolo scorso.

Guglielmo Calderini, A sua eccellenza Paolo Boselli ministro della Pubblica Istruzione nella occasione del collocamento della prima pietra per la costruzione del quadriportico dinanzi la Basilica di San Paolo fuori le mura di Roma 14 marzo 1890, Roma 1890

Veduta aerea del portico di San Paolo fuori le mura

San Paolo fuori le mura a Roma, a cura di Carlo Pietrangeli, presentazione di Antonio Mauro, Firenze 1988

L'"Itinerario" per visitare le chiese di Roma di Alessandro Rufini

L'erudito romano Alessandro Rufini, autore, tra l'altro, di un "Dizionario etimologico-storico delle strade, piazze, borghi e vicoli della città di Roma" e delle "Notizie storiche intorno alla origine dei nomi di alcune osterie, caffè, alberghi e locande esistenti nella città di Roma", è l'artefice di questa sorta di stradario scritto a beneficio dei forestieri ma anche dei romani, che dato il gran numero di chiese in città non sempre saprebbero raggiungerle senza l'ausilio di un cicerone. Per ogni chiesa censita, in ordine alfabetico, Rufini fornisce l'itinerario con le vie e le piazze da percorrersi per raggiungerla, partendo sempre dal cuore della città, individuato in Piazza Colonna.

Alessandro Rufini, Itinerario ossia metodo facile e sicuro di visitare senza altra guida le chiese di Roma, Roma 1851

Pellegrinaggio a Roma della confraternita dello Spirito Santo di Padova per l'anno santo 1700

Guido Mazzoni, Un pellegrinaggio da Padova a Roma nell'anno santo 1700, dalla Nuova antologia 1 ottobre 1925, Roma 1925

Guida per il viaggiatore cattolico

Edouard de Bleser, Rome et ses monuments. Guide du voyageur catholique dans la capitale du monde chrétien... Quatrième edition augmentée d’un itinéraire à Rome distribué en seize groupes par l’abbé Jean Roger... et d’un plan illustré de la ville par Carlo Marre..., Louvain, Paris, Roma 1881

Veduta della Piazza dall'ingresso al Vaticano dall'Arco delle campane

Arturo Faccioli (fotog.), Ingressi: all'arco delle campane, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Manuale storico-teorico-pratico del giubileo in occasione dell'anno santo 1900

Alessandro di S. Teresa, Manuale storico-teorico-pratico del giubileo in occasione dell'anno santo 1900, aggiunte per esteso le cerimonie e le preci dell'apertura e chiusura delle porte sante..., Milano 1899

Veduta aerea di San Pietro

Hugo Brandenburg, Antonella Ballardini, Christof Thoenes, San Pietro: storia di un monumento, Città del Vaticano 2015

La campana della "sperduta"

Ogni sera i cittadini romani possono ascoltare il rintocco della “sperduta”, la campana di Santa Maria Maggiore che deve il suo nome ad una leggenda del XVI secolo, raccontata in versi dal poeta romanesco Giggi Zanazzo. Una pellegrina diretta verso Roma fu colta dal buio quando era ancora in mezzo alla campagna e perse la strada. Disperata, invocò la Vergine e all’improvviso la campana di Santa Maria Maggiore cominciò a suonare indicandole la direzione da seguire. La donna, per ringraziare la Madonna d’averla condotta in salvo, lasciò una rendita alla chiesa affinché ogni sera fosse suonata la campana, "e mmó, quanno le sere d’inverno, se sente sona’ la campana de Santa Maria Maggiore, tutti quelli che abbiteno da quelle parte dicheno: ecco la Sperduta!"

Giggi Zanazzo, La sperduta, in: Id., Tradizioni popolari romane, vol. II (Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma), Torino 1908

Guida di Roma per l'anno santo 1925

Mariano Borgatti, Borgo e S. Pietro nel 1300, nel 1600 e nel 1925, con illustrazioni del ten. col. Enrico Pollini, Roma 1925

Come gli antichi Romei non pochi hanno compiuto il viaggio a piedi, altri in bicicletta...

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

...ma i grandi pellegrinaggi si sono serviti di treni speciali

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

Biglietto speciale di 2a classe, andata e ritorno (Milano-Roma-Milano), per l'anno santo 1950

I primi pellegrini cinesi, festosamente accolti all'aeroporto

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

Tutti i Papi da San Pietro a Pio XI. Cronologia con cenni biografici e ritratti pubblicata in occasione dell'anno santo 1925

Tutti i Papi da San Pietro a Pio XI. Cronologia con cenni biografici e ritratti pubblicata in occasione dell'anno santo 1925, Milano 1925

Album celebrativo del Giubileo del 1925 edito dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano

Federico Garofoli, Anno jubilaei Romae MCMXXV, Milano 1925

Storia aneddotica dei romani pontefici pubblicata in occasione dell'anno santo straordinario del 1933

Tutti i Papi attraverso le curiosità e gli aneddoti, Torino-Roma 1933

Le pubblicazioni per i pellegrini del giubileo del 1950, pubblicate e distribuite dal Comitato centrale dell’anno santo

Comitato centrale anno santo, Libro del pellegrino: anno santo 1950, Città del Vaticano 1949

Le pubblicazioni per i pellegrini del giubileo del 1950, pubblicate e distribuite dal Comitato centrale dell’anno santo

Piccola guida di Roma per i pellegrini del venticinquesimo giubileo, a cura dell'Ufficio stampa Comitato centrale anno santo, Città del Vaticano 1950

Guida di Roma per l'anno santo 1950

Giovanni Mariotti, Roma: anno santo 1950, Roma 1950
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Percorso della mostra

  • Origine, tempi, forme del rito
  • Il viaggio, la visita, il racconto
  • Accoglienza e assistenza al pellegrino
  • La città si rinnova
  • Spazio urbano e devozione
  • Le basiliche patriarcali

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