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La Mostra    Giornali e periodici

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Benedizione pasquale Urbi et orbi dalla loggia esterna di San Pietro, durante il giubileo del 1933

La benedizione pasquale, data dalla loggia di San Pietro, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Felici (fotog. Pontif.), La memorabile Pasqua dell'Anno Santo della redenzione: il Santo Padre nell'atto di benedire "urbi et orbi" dalla loggia esterna della Basilica Vaticana, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 95, 22 aprile 1933

Benedizione dalla loggia di San Giovanni in Laterano per l'ascensione, durante il giubileo del 1933

La benedizione per l'ascensione, data dalla loggia di San Giovanni in Laterano, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Sciamanna (fotog.), Una cerimonia religiosa ripresa dopo una sospensione di 63 anni: la benedizione papale dalla loggia dell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano nel giorno dell'ascensione, Roma 25 maggio, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 23, 4 giugno 1933

Ostensione delle reliquie nella Basilica di San Pietro

Alphonse de Neuville, Ostension des grandes reliques. Dessin de A. de Neuville d'après M. B. Ulmann, in: Le Tour du monde. Nouveau journal des voyages publié sous la direction de m. Édouard Charton et illustré par nos plus célèbres artistes, vol. XV, 1867

Giubileo 2016: il pane "in sospeso"

Valeria Arnaldi, Giubileo, nasce il pane "in sospeso": pagato per chi ha fame,in: Il messaggero,2 novembre 2015

Comitato per l’anno santo straordinario della Redenzione (1933), indizione e annuncio dell’apertura della porta santa

Primi albori dell'anno santo, in: La civiltà cattolica, a. LXXXIV (1933)

Piazza San Pietro nei giorni della benedizione papale del 1900

Dante Paolocci (dis.), Pellegrinaggi per l'anno santo: la piazza di San Pietro nei giorni della benedizione papale, in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 7, 18 febbraio 1900

Notizia dell'incendio della basilica di San Paolo dal giornale romano "Diario di Roma"

Il terribile incendio sprigionatosi nella notte del 15 luglio 1823 dal tetto della Basilica di San Paolo ebbe grande risonanza su gazzette e giornali dell'epoca. Il primo a riportare la notizia, poi ripresa anche da testate estere, fu il Diario di Roma, detto comunemente Chracas, dal nome della famiglia degli stampatori. Il giornale dei Chracas comparve nel 1716 con lo scopo specifico di dare notizia degli avvenimenti della guerra d'Ungheria (Diario d'Ungheria). Cambiò nel tempo nome (Diario ordinario, Diario di Roma), formato (tascabile, di pochi fogli, di numerose pagine), e orientamento, passando di mano in mano tra i diversi membri della famiglia. Fino a Ottocento inoltrato pubblicò, in forma breve o per esteso, notizie sui principali avvenimenti politici, religiosi e militari italiani ed esteri, rappresentando una fonte di notizie di cronaca di inestimabile ricchezza.

Diario di Roma, n. 56, 16 luglio 1823

Cronaca della prima giornata dell'anno santo straordinario del 1933

La prima giornata dell'anno santo: i fedeli gremiscono le basiliche e ricevono la benedizione del vicario di Gesù Cristo, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 79, 3-4 aprile 1933

Notizia dell'apertura della porta santa di San Pietro nell'anno santo straordinario del 1933

Il sommo Pontefice ha aperto la porta santa fra una moltitudine immensa e commossa di fedeli, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 78, 2 aprile 1933

Giubileo straordinario del 1933

Francesco Zanetti, Sulla soglia della porta santa: gli anni santi straordinari, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 16, 20 gennaio 1933

Consegna della bolla di indizione dell'anno santo straordinario del 1933 per la lettura dal portico di San Pietro

Achille Beltrame, Nella sala del trono in Vaticano, Pio XI consegna al decano dei protonotari apostolici la Bolla di proclamazione dell'Anno Santo perché venga letta dal portico della Basilica di San Pietro, in: La Domenica del Corriere, a. XXXV, n. 5, 29 January 1933

Notizia della proclamazione dell'anno santo straordinario della Redenzione del 1933

Pio XI definisce il giubileo del 1933 "straordinario fra gli straordinari anzi straordinario fra gli ordinarii" per sottolinearne la portata e la natura rispetto ai numerosi giubilei straordinari, di breve durata e minore entità, celebrati nei secoli precedenti dai suoi predecessori. In passato, afferma il pontefice, "il titolo di straordinario era venuto quasi a prendere il senso di un giubileo in qualche modo ridotto".

La solenne proclamazione del generale Giubileo straordinario per il XIX centenario della Redenzione del genere umano, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 13, 16-17 January 1933

La spina dei Borghi è caduta. Dal ponte Sant'Angelo la cupola e la facciata di San Pietro appaiono ora visibili in tutta la loro grandiosa imponenza

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 240, 8 ottobre 1937

Pellegrini moravi, polacchi e americani al giubileo del 1900

Dante Paolocci (dis.), L'anno santo: benedizione papale ai pellegrini moravi, polacchi e americani il 7 aprile, in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 15, 15 aprile 1900

Veduta aerea di San Pietro e dell'area della "spina" di Borgo

L'apertura, nel 1500, di Borgo nuovo aveva causato la formazione della cosiddetta "spina" di Borgo. Un gruppo di edifici, interrotto a metà da piazza Scossacavalli, era rimasto chiuso tra Borgo vecchio e la via Alessandrina, occupando l'area della odierna via della Conciliazione e creando una sorta di spina, che fin dal progetto seicentesco di Carlo Fontana si pensò più volte di demolire.

La Basilica di San Pietro e il Vaticano da un dirigibile, in: L'illustrazione italiana, a. XLIX, n. 11, 12 March 1922

Il duce dà il colpo di piccone che inizia le demolizioni per la sistemazione dei borghi

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 58, n. 259, 30 ottobre 1936

La sistemazione dei Borghi. Sorgono le palizzate per la prova del "nobile interrompimento"

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 224, 19 settembre 1937

La sistemazione dei Borghi. Mentre cadono gli ultimi muri del Palazzo dei Convertendi sorge l'ossatura per la prova del "nobile interrompimento"

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 235, 2 ottobre 1937

Le basiliche giubilari: San Giovanni in Laterano; San Paolo fuori le Mura

San Paolo è basilica giubilare dal 1300, San Giovanni dal 1343, e il primo giubileo in cui viene visitata è quello del 1350.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899

La sistemazione dei Borghi. Il problema della spaziosità

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 59, n. 255, 26 ottobre 1937

Per la sistemazione di San Pietro. La prospettiva della Basilica dalla fontana di Scossacavalli

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950. La fontana di Scossacavalli si trova oggi a piazza Sant'Andrea della Valle dove fu trasferita dalla scomparsa piazza Scossacavalli per la realizzazione di via della Conciliazione.

Il messaggero, a. 59, n. 262, 3 novembre 1937

Un altro secolare problema risolto. L'accesso a San Pietro

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Un altro secolare problema risolto. L'accesso a San Pietro, in: La Domenica del Corriere, a. XXXIX, n. 46, 14 novembre 1937

Si completa via della Conciliazione (1950)

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 72, n. 79, 20 marzo 1950

Si completa via della Conciliazione (1950). Che ne dite?

Progettato e rinviato a più riprese dai pontefici già a partire dal XVII secolo, l'abbattimento della "spina di borgo" fu realizzato negli anni Trenta del Novecento, concordemente approvato dal governo italiano di Mussolini e da papa Pio XI. Il clima di conciliazione tra Stato italiano e Santa Sede, esito della firma di Patti lateranensi del febbraio 1929, dette il nome alla grande strada che risultò dallo sventramento progettato da Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. L'intervento consistette non soltanto nell'abbattimento della "spina", ma anche in un sostanzioso rimaneggiamento di molti degli edifici dell'area. I lavori iniziarono nell'ottobre del 1936. Via della Conciliazione fu poi perfezionata nel secondo dopoguerra anche in vista dell'anno santo del 1950.

Il messaggero, a. 72, n. 82, 23 marzo 1950

La Fontana di Trevi

Hercule Catenacci, Fontaine de Trevi, dessin de Catenacci d'après une photographie, in: Le Tour du monde. Nouveau journal des voyages publié sous la direction de m. Édouard Charton et illustré par nos plus célèbres artistes, vol. XVII, 1868

I lavori alla Fontana di Trevi per il giubileo del 2016

Paolo Conti, La Fontana di Trevi restaurata: quella luce miracolosa che rischiara le tenebre romane, in: "Corriere della sera" a. 140, n. 281, 4 novembre 2015

Il 26 luglio 1823, anche la Gazzetta piemontese riporta la notizia dell'incendio sprigionatosi a San Paolo, citando il Diario di Roma del 16 luglio

Gazzetta piemontese: giornale ufficiale del Regno, 26 luglio 1827

Le basiliche giubilari: Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vaticano

San Pietro è basilica giubilare dal 1300, Santa Maria Maggiore lo diventa nel 1373, e il primo giubileo in cui viene visitata è quello del 1390.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899

L’illuminazione della croce monumentale di Monte Senario

Il primo aprile del 1933, all’apertura dell’anno santo straordinario, Pio XI accende dalla Città del Vaticano, tramite un comando trasmesso dalla Radio Vaticana, la croce eretta sul santuario toscano del Monte Senario.

Felici (fotog. Pontif.), Sua santità Pio XI illumina la croce monumentale del Monte Senario, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 79, 3-4 aprile 1933

La prima canonizzazione dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. La prima santa canonizzata nel 1925 fu Santa Teresa di Lisieux.

Felici (fotog. Pontif.), La prima canonizzazione dell'anno santo 17 maggio: S. s. Pio XI proclama la canonizzazione di suor Teresa del bambino Gesù nella Basilica di San Pietro alla presenza di 40.000 persone, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

Relazione dell'incendio della Basilica di San Paolo nel Diario di Roma del 26 luglio 1823

Dieci giorni dopo aver dato la notizia dell'incendio propagatosi nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1823 dal tetto della Basilica di San Paolo, il Diario di Roma ne ricostruisce nel dettaglio le circostanze e dà conto dei danni subìti.

Relazione esatta e veridica delle circostanze che precedettero il fatale incendio della Basilica di S. Paolo fuori le mura, con alcune notizie intorno alla sua fondazione e ai danni che ora ha sofferti, in: Diario di Roma, n. 59, 26 luglio 1823

Termina l'anno santo straordinario 1933: la chiusura delle porte sante

Il Santo Padre chiude la porta santa della Basilica vaticana. Il sacro rito nelle altre Basiliche. Il riconoscente omaggio del mondo cattolico, in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 79, 6 aprile 1934

I pellegrini alla Basilica Vaticana per il giubileo del 1900

Dante Paolocci (dis.), L'anno santo: i pellegrinaggi alla Basilica Vaticana, in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 21, 27 maggio 1900

Il Giubileo straordinario del 1966

Nel XX secolo vengono celebrati anche giubilei straordinari che non seguono il cerimoniale e i tempi propri del giubileo ordinario. Tra questi il giubileo del 1929 in occasione dei Patti Lateranensi, e il giubileo del 1966 in occasione del Concilio Vaticano II.

Paolo VI indice e promulga il giubileo straordinario per impetrare la felice applicazione del Concilio Vaticano II, in: L'osservatore romano, a. CV, n. 282, 6-7 dicembre 1965

Pellegrini boemi e ungheresi al giubileo del 1900

I pellegrini a Roma: pellegrini boemi; un pellegrino magnate d'Ungheria; pellegrini ungheresi; un pellegrino convinto,in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 21, 27 maggio 1900

L'anno santo straordinario del 1983

Nel 1983 Papa Giovanni Paolo II indice un giubileo straordinario per il 1950° anniversario della Redenzione. La celebrazione si svolge seguendo il medesimo rituale dei giubilei ordinari, e la cerimonia di apertura della porta santa segue il rituale semplificato da Paolo VI.

Speciale anno santo. Le immagini più belle dell'apertura del Giubileo. Photos by Mauro Galligani, Gianni Minischetti, Vittoriano Rastelli. Texts by Guido Mattioni e Ariberto Segàla, in: Epoca, n. 1696, 8 April 1983

Vita di pellegrini a Roma per il giubileo del 1925

Armando Bruni (fotog.), Lunghe teorie di donne salmodianti attraversano la piazza di San Pietro per la visita di rito alla Basilica, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 16, 19 aprile 1925

L'anno santo straordinario del 1983

Nel 1983 Papa Giovanni Paolo II indice un giubileo straordinario per il 1950° anniversario della Redenzione. La celebrazione si svolge seguendo il medesimo rituale dei giubilei ordinari, e la cerimonia di apertura della porta santa segue il rituale semplificato da Paolo VI

Speciale anno santo. Le immagini più belle dell'apertura del Giubileo. Foto di Mauro Galligani, Gianni Minischetti, Vittoriano Rastelli. Testi a cura di Guido Mattioni e Ariberto Segàla, in: Epoca, n. 1696, 8 aprile 1983

L'anno santo straordinario del 1983

Nel 1983 Papa Giovanni Paolo II indice un giubileo straordinario per il 1950° anniversario della Redenzione. La celebrazione si svolge seguendo il medesimo rituale dei giubilei ordinari, e la cerimonia di apertura della porta santa segue il rituale semplificato da Paolo VI

Speciale anno santo. Le immagini più belle dell'apertura del Giubileo. Photos by Mauro Galligani, Gianni Minischetti, Vittoriano Rastelli. Texts by Guido Mattioni e Ariberto Segàla, in: Epoca, n. 1696, 8 April 1983

L'anno santo straordinario della misericordia

L'8 dicembre 2015, si apre ufficialmente l'anno santo straordinario della misericordia con l'apertura della porta santa della Basilica di San Pietro.

Con la misericordia del buon samaritano. Papa Francesco apre la porta santa della basilica vaticana, e all'udienza generale ricorda che la gioia di Dio è perdonare, in: L'osservatore romano, a. CLV, n. 282, 9-10 December 2015

Vita di pellegrini a Roma per il giubileo del 1925

Armando Bruni (fotog.), I pellegrini a Roma: fanciulle in candidi veli si recano a visitare il pontefice; sulla porta delle basiliche fotografi occasionali ritraggono i pellegrini; vecchie e fanciulle venute da lontani paesi per ottenere le indulgenze giubilari; i pellegrini tedeschi sfilano inquadrati salmodiando; i pellegrini stanchi del lungo girare sostano sui gradini delle chiese al tepido sole di aprile; intermezzi profani: gustare la cucina romanesca ed ammirare i capolavori della città eterna, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 16, 19 aprile 1925

La lavanda dei piedi alla Trinità dei pellegrini

Dante Paolocci (dis.), La settimana santa a Roma. La lavanda dei piedi alle vecchie povere, alla Trinità de' pellegrini, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 15 (9 aprile 1899)

L'anno santo straordinario della misericordia

Il 29 novembre 2015, papa Francesco dà il via alle prime celebrazioni dell'anno santo della misericordia in Africa. Con un gesto altamente simbolico e ricco di significato, il pontefice apre la porta di legno traforato della cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. E' il primo, nella storia, a celebrare un rito d'apertura di porta santa del giubileo fuori della città eterna.

Nella capitale spirituale del mondo. Papa Francesco conclude il viaggio in Africa dopo aver aperto la porta santa della cattedrale di Bangui, e durante la visita alla moschea invita cristiani e musulmani a unirsi nel rifiuto di odio e violenza, in: L'osservatore romano, a. CLV, n. 275, 30 November-1° December 2015

Per la canonizzazione di André-Hubert Fournet (1933) si illuminano la cupola e la facciata della Basilica di San Pietro

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Il sommo Pontefice nello splendore del sacro rito papale proclama Santo il sacerdote di Cristo Andrea Uberto Fournet, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 132, 5-6 giugno 1933

La visita di papa Pio XI alla Basilica di Santa Maria Maggiore in occasione dell'anno santo straordinario del 1933

Felici (fotog. Pontif.), Le cerimonie dell'anno santo. La visita del Pontefice alla Basilica di Santa Maria Maggiore, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 42, 15 ottobre 1933

Notizia delle cerimonie di lettura della Bolla di indizione del Giubileo del 1825 (Leone XII, Quod hoc ineunte saeculo, 24 maggio 1824), presso le quattro basiliche patriarcali tra cui la Basilica di Santa Maria in Trastevere surrogata a San Paolo

Già in passato, la Basilica trasteverina aveva rappresentato una valida alternativa a San Paolo che, più distante dall’abitato di Roma, collocata fuori dalle mura e vicinissima al Tevere, era stata esclusa dalle visite dei pellegrini durante il giubileo del 1625, per il propagarsi di una epidemia di peste nel sud d'Italia, e del 1700, per soli 8 giorni a causa di una inondazione del Tevere.

Diario di Roma, n. 102, 22 dicembre 1824

Apertura della porta santa di San Pietro in Vaticano il 24 dicembre 1899

Nel 1900 il giubileo fu celebrato in un difficile clima di tensione politica tra lo Stato italiano e il Vaticano. Leone XIII svolse tutti i consueti riti giubilari, tra cui quelli per la porta santa, ma non uscì mai dal Vaticano

Dante Paolocci (dis.), Come fu aperta la porta santa, 24 dicembre, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 53, 31 dicembre 1899

Le porte sante delle quattro basiliche patriarcali durante il giubileo del 1900

Basilica di San Pietro, Basilica di Santa Maria Maggiore

Dante Paolocci (draw.), Le quattro porte sante a Roma, in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 8, 25 February 1900

Le porte sante delle quattro basiliche patriarcali durante il giubileo del 1900

Basilica di San Giovanni, Basilica di San Paolo

Dante Paolocci (draw.), Le quattro porte sante a Roma, in: L'illustrazione italiana, a. XXVII, n. 8, 25 February1900

Il trasporto dell'Acheropita del ss. Salvatore dal Sancta Sanctorum all'Arcibasilica Lateranense durante l'anno santo straordinario del 1933

Nel corso dell'anno santo straordinario del 1933, la reliquia della santa Croce e l'immagine acheropita del Salvatore furono esposte nella Basilica di San Giovanni in Laterano per un triduo di preparazione alla festa dell'Ascensione, e riportate in trionfo alla Cappella del Sancta Sanctorum al termine delle celebrazioni.

Felici (fotog. Pontif.), Il trasporto dell'Acheropita del SS. Salvatore dal "Sancta Sanctorum" all'Arcibasilica Lateranense, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 121, 22-23 maggio 1933

La cerimonia di chiusura della porta santa di San Pietro alla fine dell'anno giubilare 1900

Achille Beltrame, La cerimonia della chiusura della porta santa in San Pietro alla fine dell'anno giubilare, in: La domenica del Corriere, a. II, n. 52, 30 dicembre 1900

Le celebrazioni dell'Ascensione al Laterano durante l'anno santo straordinario del 1933 e la processione dell'Acheropìta

Nel corso dell'anno santo straordinario del 1933, la reliquia della santa Croce e l'immagine acheropita del Salvatore furono esposte nella Basilica di San Giovanni in Laterano per un triduo di preparazione alla festa dell'Ascensione, e riportate in trionfo alla Cappella del Sancta Sanctorum al termine delle celebrazioni.

Dalla cattedrale di Roma sua santità benedice una moltitudine immensa di fedeli. La "Cappella papale" all'Arcibasilica lateranense. La solennissima processione dell'Acheropìta, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 124, 26-27 maggio 1933

Le cerimonie della vigilia dell’anno santo del 1925

Le immagini mostrano i momenti essenziali della vigilia dell’anno santo come previsti da un cerimoniale consolidato. In particolare: la lettura della bolla, il rogito, la seconda promulgazione e la cerimonia della recognitio (il recupero della cassetta murata nella porta santa alla chiusura del giubileo precedente con dentro i relativi documenti, medaglie, sigilli e l’elenco dei donatori dei mattoni per la costruzione del muro). E’ anche visibile una medaglia commemorativa dell’anno santo che mostra il pontefice nell’atto di aprire la porta santa.

Felici (papal photogr.), La vigilia dell'anno santo, in: L'illustrazione italiana, a. LI, n. 51, 21 December 1924

Le cerimonie della vigilia dell’anno santo del 1925

Le immagini mostrano i momenti essenziali della vigilia dell’anno santo come previsti da un cerimoniale consolidato. In particolare: la lettura della bolla, il rogito, la seconda promulgazione e la cerimonia della recognitio (il recupero della cassetta murata nella porta santa alla chiusura del giubileo precedente con dentro i relativi documenti, medaglie, sigilli e l’elenco dei donatori dei mattoni per la costruzione del muro). E’ anche visibile una medaglia commemorativa dell’anno santo che mostra il pontefice nell’atto di aprire la porta santa.

Felici (papal photogr.), La vigilia dell'anno santo, in: L'illustrazione italiana, a. LI, n. 51, 21 December 1924

I lavori al Laterano per l'anno santo straordinario del 1933-1934

Lavori e restauri nel Laterano glorioso, in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 34, 11 febbraio 1934

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), I preparativi per l'illuminazione della Basilica di San Pietro: la copertura della cupola animata dagli uomini che salgono e scendono per le sovrastrutture ad accendere i lumi, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), I preparativi per l'illuminazione della Basilica di San Pietro: i "sampietrini" scendono in cordata lungo i costoni della cupola per l'accensione dei lanternoni e delle torce, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), L'illuminazione della Basilica di San Pietro: un ardito sampietrino accende le fiaccole poste sulla croce che sovrasta la palla alla sommità della cupola a 139 metri di altezza, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

L'apertura della porta santa il 24 dicembre 1924

In alto: la benedizione papale nella basilica di San Pietro. In basso: il cardinale Vannutelli, decano del Sacro Collegio, si reca in solenne processione alla Basilica di Santa Maria Maggiore per l'apertura della porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), L'apertura della porta santa 24 dicembre, in: L'illustrazione italiana,a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

L'apertura della porta santa il 24 dicembre 1924

In alto: il Papa si appresta a battere i tre rituali colpi di martello. In basso: il Papa batte il primo colpo di martello sulla lastra di lavagna che chiude la porta santa.

Felici (fotog. Pontif.), L'apertura della porta santa 24 dicembre, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Il Papa inginocchiato prima di attraversare, da solo e per primo, la soglia della porta santa

Francesco Zaccaria (1774) spiega: “[...] scend’Egli senza Mitra di Trono, e presa in mano la Croce s’inginocchia avanti la Porta Santa [...], ed Egli solo entra il primo con candela accesa, e Croce nelle mani; [...]”.

Felici (fotog. Pontif.), Il Papa, tenendo nella destra la croce astata patriarcale e nella sinistra il cero acceso, inginocchiato sulla soglia della porta santa, intona il primo versetto del Te Deum, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

La lastra della porta santa di San Pietro abbattuta d’un colpo solo (anno santo 1925)

Armando Bruni (fotog.), Mons. Pelizzo [sic], economo della Fabbrica di San Pietro, dà le ultime disposizioni per la manovra che farà cadere di un colpo la lastra che chiude la porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

L’adorazione del pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia (anno santo 1925)

Nella Cappella Sistina si svolge dal XVI secolo una tappa del rituale di apertura dell’anno santo. Racconta Francesco Zaccaria nel 1774: “Il Papa, li Cardinali e li Vescovi vestiti dei Sacri Paramenti di color bianco [...] si uniscono alla Cappella Sistina, dove il Pontefice intuona il Veni Creator. Egli, e tutti li Cardinali [...] escono secondo il loro grado di anzianità, e s’incamminano verso il Portico degli Svizzeri”.

Felici (fotog. Pontif.), L’adorazione del Pontefice nella Cappella Sistina, prima della cerimonia, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa

Sono gli ultimi atti prima dell’apertura della porta santa. Franscesco Zaccaria (1774) racconta : “Il Pontefice arrivato al suo Trono, ch’è inalzato dirimpetto la gran Porta [...] ivi s’asside per poco; indi presentatogli dal Cardinale Penitenziere Maggiore un Martello d’oro lo prende colla man destra [e ...] percuote col Martello tre volte la medesima porta”

Felici (fotog. Pontif.), Il trono pontificio eretto nell'atrio della Basilica di San Pietro. A destra di chi guarda, la porta santa, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 1, 4 gennaio 1925 (L'anno Santo)

Le prime grandi cerimonie dell'anno santo 1925

Dopo l’apertura della porta santa in San Pietro il papa passa tra la folla sulla sedia gestatoria (anno santo 1925). L’utilizzo della sedia gestatoria, fortemente ridotto già con Paolo VI, fu definitivamente abbandonato con Giovanni Paolo II.

Dopo l'apertura della Porta Santa a S. Pietro. Il pontefice con la sua corte passa tra la folla orante, in: La domenica del corriere, a. XXVII, n. 2, 11 gennaio 1925

Il martello e la cazzuola

Il martello con cui il Papa percuote la porta è, nel 1500, un vero martello da muratore; dal 1525 il martello viene realizzato espressamente per la cerimonia e diventa un oggetto prezioso (d’argento dorato con manico di ebano). La cazzuola è stata adoperata dal Papa fino al 1950 per mettere della calce sulla soglia della porta al momento della chiusura. Dal 1975, quando Paolo VI stabilisce che la porta non venga più murata all’esterno, se ne interrompe l’uso.

Due preziosi utensili per la cerimonia della porta Santa: il martello e la cazzuola di oro massiccio, in: La domenica del corriere, a. XXVII, n. 2, 11 gennaio 1925

Il cardinale legato apre la porta santa di San Giovanni in Laterano (anno santo 1925)

Il cardinale Pompily compie la cerimonia dell'apertura della Porta Santa nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, in: La domenica del corriere, a. XXVII, n. 2, 11 gennaio 1925

Un mattone per la porta santa (opera di Aurelio Mistruzzi, incisore della Santa Sede)

Un mattone per la porta santa (opera di Aurelio Mistruzzi, incisore della Santa Sede), in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 79, 6 aprile 1934

La muratura della porta santa a San Pietro (anno santo 1933)

Felici (fotog. Pontif.), Dopo il Giubileo romano. La muratura della porta santa a S. Pietro, in: L'osservatore romano, a. LXXIV, n. 79, 6 aprile 1934

La solenne consacrazione della Basilica di San Paolo il 10 dicembre 1854

La prima fase dei lavori, finanziati anche con le donazioni raccolte in seguito all'appello che Leone XII lanciò con apposita enciclica, si concluse nel 1854, quando la basilica fu consacrata da Pio IX.

La solenne consacrazione della Basilica di S. Paolo il 10 dicembre 1854, in: Giornale di Roma, 30 dicembre 1854

La devozione alla statua di San Pietro

Alphonse de Neuville, Baisement du pied de saint Pierre. Dessin de A. de Neuville d'après M. E. Delaunay, in: Le Tour du monde. Nouveau journal des voyages publié sous la direction de m. Édouard Charton et illustré par nos plus célèbres artistes, vol. XV, 1867

L'inaugurazione del quadriportico della Basilica di San Paolo fuori le mura

Dopo la consacrazione dell'altare e della Basilica nel 1854, i lavori per la ricostruzione di San Paolo proseguirono ancora per diversi decenni. Si continuò a lavorare sull'interno della basilica, con la decorazione pittorica delle navate, la serie dei medaglioni in mosaico con i ritratti dei pontefici, e gli affreschi raffiguranti scene della vita di San Paolo. Proseguirono anche i lavori all'esterno, con i mosaici della nuova facciata e la costruzione del quadriportico, iniziata nel 1890 e conclusa negli anni Venti del secolo scorso.

L'inaugurazione del quadriportico della Basilica di S. Paolo, in: Il messaggero, a. 50, n. 30 giugno 1928

I ministri Volpi e Fedele, accompagnati dall'abate Schuster, inaugurano il quadriportico costruito dinanzi alla facciata principale della chiesa, 29 giugno 1928

Dopo la consacrazione dell'altare e della Basilica nel 1854, i lavori per la ricostruzione di San Paolo proseguirono ancora per diversi decenni. Si continuò a lavorare sull'interno della basilica, con la decorazione pittorica delle navate, la serie dei medaglioni in mosaico con i ritratti dei pontefici, e gli affreschi raffiguranti scene della vita di San Paolo. Proseguirono anche i lavori all'esterno, con i mosaici della nuova facciata e la costruzione del quadriportico, iniziata nel 1890 e conclusa negli anni Venti del secolo scorso.

Armando Bruni (fotog.), Il completamento della Basilica di San Paolo: i ministri Volpi e Fedele, accompagnati dall'abate Schuster, inaugurano il quadriportico costruito dinanzi alla facciata principale della Chiesa - 29 giugno, in: L'illustrazione italiana, a. LV, n. 28, 8 luglio 1928

La porta bizantina di San Paolo restaurata per il Giubileo del 2000

Sergio Rinaldi Tufi, San Paolo, restaurata la porta Bizantina, in: Il messaggero,21 dicembre 1999

Giovanni Paolo II, durante il giubileo del 2000, apre la porta santa della Basilica di San Paolo fuori le mura insieme ai rappresentanti delle varie Chiese cristiane

A partire dall'anno 1500, quando Alessandro VI istituì il cerimoniale dell'anno santo, con il rituale di apertura delle porte sante nelle quattro basiliche, la porta santa di San Paolo fu sempre aperta da un cardinale legato. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II volle, primo nella storia degli anni santi, aprire personalmente anche la porta santa della Basilica di San Paolo.

Da questa Basilica io spingo avanti lo sguardo verso il nuovo millennio: in un futuro non lontano i cristiani, finalmente riconciliati, possano tornare a camminare insieme come unico popolo,in: L'osservatore romano, a. CXL, n. 14, 19 January 2000

La riscoperta delle grotte vaticane

Una sorpresa per i pellegrini dell'anno santo: le basiliche di San Pietro sono due, in: La Domenica del Corriere, a. LI, n. 50, 11 dicembre 1949

Numero speciale della rivista illustrata "Il secolo XX" interamente dedicato all'anno santo 1925

La rivista, iniziata nel 1902 con cadenza mensile, e trasformatasi in settimanale nel 1928, dedica un numero speciale all'anno santo 1925.

Il secolo XX: rivista mensile illustrata, numero speciale interamente dedicato all'anno santo, Milano 1925

Anno santo 2025: il giubileo della speranza

Il 9 maggio 2024, nel corso di una cerimonia svoltasi nell'atrio della Basilica di San Pietro, papa Francesco ha reso noto il testo della bolla d'indizione del giubileo 2025. La bolla, intitolata Spes non confundit, richiama un passo di una lettera dell'apostolo Paolo ai romani: "La speranza poi non delude" (Romani 5,5).

Spes non confundit. Bolla di indizione del giubileo ordinario dell'anno 2025, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 105, 10 maggio 2024

Anno santo 2025: il giubileo della speranza

Il 9 maggio 2024, nel corso di una cerimonia svoltasi nell'atrio della Basilica di San Pietro, papa Francesco ha reso noto il testo della bolla d'indizione del giubileo 2025. La bolla, intitolata Spes non confundit, richiama un passo di una lettera dell'apostolo Paolo ai romani: "La speranza poi non delude" (Romani 5,5).

Spes non confundit. Bolla di indizione del giubileo ordinario dell'anno 2025, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 105, 10 maggio 2024

Anno santo 2025: il giubileo della speranza

Il 9 maggio 2024, nel corso di una cerimonia svoltasi nell'atrio della Basilica di San Pietro, papa Francesco ha reso noto il testo della bolla d'indizione del giubileo 2025. La bolla, intitolata Spes non confundit, richiama un passo di una lettera dell'apostolo Paolo ai romani: "La speranza poi non delude" (Romani 5,5).

Spes non confundit. Bolla di indizione del giubileo ordinario dell'anno 2025, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 105, 10 maggio 2024

Anno santo 2025: il giubileo della speranza

Il 9 maggio 2024, nel corso di una cerimonia svoltasi nell'atrio della Basilica di San Pietro, papa Francesco ha reso noto il testo della bolla d'indizione del giubileo 2025. La bolla, intitolata Spes non confundit, richiama un passo di una lettera dell'apostolo Paolo ai romani: "La speranza poi non delude" (Romani 5,5).

Spes non confundit. Bolla di indizione del giubileo ordinario dell'anno 2025, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 105, 10 maggio 2024

Anno santo 2025: il giubileo della speranza

Il 9 maggio 2024, nel corso di una cerimonia svoltasi nell'atrio della Basilica di San Pietro, papa Francesco ha reso noto il testo della bolla d'indizione del giubileo 2025. La bolla, intitolata Spes non confundit, richiama un passo di una lettera dell'apostolo Paolo ai romani: "La speranza poi non delude" (Romani 5,5).

Spes non confundit. Bolla di indizione del giubileo ordinario dell'anno 2025, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 105, 10 maggio 2024

Anno santo 2025: le porte della speranza

Papa Francesco ha dato l'avvio alle celebrazioni dell'anno santo 2025 con l'apertura delle prime due porte sante: quella della Basilica di San Pietro, la sera del 24 dicembre prima della messa della notte di Natale, e quella della chiesa del Padre Nostro all'interno del penitenziario romano di Rebibbia, il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. Se l'apertura della porta di San Pietro fa parte del cerimoniale dell'anno santo fin dal secolo XV, quella di Rebibbia è un unicum nella storia dei giubilei, indissolubilmente legato al tema della speranza, cui è dedicato l'anno santo 2025.

Papa Francesco ha aperto il Giubileo della speranza, in: L'osservatore romano, a. CLXIV, n. 292, 27 dicembre 2024

Anno santo 2025: l'apertura delle prime quattro porte

La sera del 24 dicembre, prima della messa della notte di Natale, si è svolta la cerimonia di apertura della porta santa di San Pietro, che dà avvio alle celebrazioni del Giubileo 2025. L'apertura della porta della Basilica Vaticana è stata seguita dall'apertura delle porte di Rebibbia (26 dicembre), San Giovanni in Laterano (29 dicembre), Santa Maria Maggiore (1° gennaio), cui si è aggiunta quella di San Paolo fuori le mura (5 gennaio). Cinque porte sante nella città eterna, delle quali una, quella della chiesa del Padre Nostro all'interno del penitenziario romano, è un vero e proprio unicum nella storia giubilare.

È iniziato il Giubileo della speranza, in: L'osservatore romano, a. CLXV, n. 1, 2 gennaio 2025

Anno santo 2025: l'apertura della porta santa di San Paolo fuori le mura

Il 5 gennaio il cardinale James Michael Harvey, arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura, ha aperto la quinta porta santa del giubileo 2025. A San Paolo il rito riveste sempre un momento di particolare importanza, poiché il grande portone di bronzo fatto costruire a Costantinopoli nell'XI secolo è -insieme al ciborio di Arnolfo di Cambio- l'unico elemento della antica basilica costantiniana scampato al terribile incendio del 1823.

L'espresso, a. 71, n. 2, 10 gennaio 2025, p. 21
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Percorso della mostra

  • Origine, tempi, forme del rito
  • Il viaggio, la visita, il racconto
  • Accoglienza e assistenza al pellegrino
  • La città si rinnova
  • Spazio urbano e devozione
  • Le basiliche patriarcali

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