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La Mostra    1300

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La bolla di indizione del giubileo del 1300

Originale della bolla "Antiquorum habet" di Bonifacio VIII conservato nell’Archivio del Capitolo di San Pietro, presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.

Bonifacio VIII, Antiquorum habet fida relatio (22 febbraio 1300), ms. originale, Biblioteca Apostolica Vaticana, Arch. Cap. S.Pietro, caps. I, fasc.1 (8) (©2016 Biblioteca Apostolica Vaticana)

Anno Santo 1300. Bonifacio VIII (1294-1303), medaglia di restituzione, in bronzo, autore Ferdinando De Saint Urbain (inizi sec. XVIII) (dritto)

Collocazione Med. Pont. XXVIII.016

La bolla di indizione del giubileo del 1300, pubblicata nel Corpus iuris canonici

Il testo della Bolla, tra le fonti del diritto canonico in materia di penitenze e indulgenze, confluì all'interno del corpo normativo della Chiesa cattolica e fu inserito nella raccolta delle Extravagantes communes del Corpus iuris canonici (L. V, tit. 9, De poenitentiis et remissionibus). La Bolla fu pubblicata con la glossa del giurista francese cardinale Jean Lemoine, che nel suo commento ne chiarisce alcune difficoltà interpretative e permette di comprendere appieno il pensiero di Bonifacio VIII sulla materia.

Bonifacio VIII, Antiquorum habet fida relatio (22 febbraio 1300), in: Corpus iuris canonici. Extravagantes communes,V.IX.1, Lyon 1559

Anno santo 1300. Bonifacio VIII (1294-1303), medaglia di restituzione, bronzo, autore Ferdinando De Saint Urbain (inizi sec. XVIII) (rovescio)

Collocazione Med. Pont. XXVIII.016

Ritratto e stemma di Bonifacio VIII

Il ritratto e lo stemma di Bonifacio VIII sono tratti dall'edizione più importante delle Vite dei sommi pontefici del padre domenicano spagnolo Alfonso Chacón, pubblicata a Roma nel 1677 in quattro volumi in folio, illustrati e arricchiti da numerose tavole incise in rame. Chacón, storico, filologo ed erudito, chiamato a Roma da Pio V nell'ottobre del 1566 come penitenziere minore della basilica di S. Pietro, non riuscì a completare la sua opera, poi conclusa da Francisco Morales Cabrera con le vite dei pontefici da Alessandro VI a Clemente VIII e pubblicata nel 1601. Le Vite ebbero un notevole successo e furono poi ristampate con l'aggiunta delle biografie dei papi successivi da Andrea Vittorelli, Ferdinando Ughelli, Girolamo Aleandro, Luca Wadding, Cesare Becilli e condotte sino a Clemente IX da Oldoini che pubblicò l'edizione del 1677. Nel 1751, infine, videro la luce altri due volumi, opera di Mario Guarnacci, che portavano l'opera sino a Clemente XII.

Alfonso Chacón, Vitae, et res gestae pontificum Romanorum et s.r.e. cardinalium ab initio nascentis Ecclesiae vsque ad Clementem IX P.O.M. ..., vol. II, Roma 1677

L'ambasceria di Cola di Rienzo ad Avignone presso Clemente VI

Nel 1342 Cola di Rienzo, non ancora divenuto "tribuno" di Roma (1347), fa parte di un'ambasceria di romani presso Clemente VI ad Avignone. Gli ambasciatori gli chiedono, tra le altre cose, di visitare Roma e di indire un giubileo che l'avrebbe risollevata dal suo progressivo declino. Il papa non accetta di recarsi a Roma ma indice il giubileo, celebrato nel 1350.

Vita di Cola di Rienzo, in: Ludovico Antonio Muratori, Antiquitates italicae medii aevi sive dissertationes..., vol. III (Historiae romanae fragmenta ab anno Christi MCCCXXVII usque ad MCCCLIV neapolitana sive romana dialecto scripta auctore anonymo...), Milano 1740

Riti di apertura e chiusura della porta santa di San Paolo per il giubileo del 1675

San Paolo fu basilica giubilare fin dal 1300, come prescritto dalla bolla di Bonifacio VIII. A partire dall'anno 1500, quando Alessandro VI istituì il cerimoniale dell'anno santo, con il rituale di apertura delle porte sante nelle quattro basiliche, la porta santa di San Paolo fu sempre aperta da un cardinale legato. Secondo il Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica di Gaetano Moroni, i pontefici vollero che la porta santa di San Paolo fosse aperta e chiusa, con rapida cerimonia, anche negli anni in cui la basilica fu sostituita da Santa Maria in Trastevere perché inagibile. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II volle, primo nella storia degli anni santi, aprire personalmente anche la porta santa della Basilica di San Paolo.

Claude Boizot, Ad astra reclusa ostendit per mella viam, in: Casimir Freschot, Series eorum quae in aperitione et obseratione portae sanctae Basilicae divi Pauli ab... Francisco cardinali Barberino... ritu sacro peracta sunt anno iubilaei M.DC.LXXV..., Roma 1676

Riproduzione incisa del frammento di affresco del Laterano col ritratto di Bonifacio VIII

L'incisione riproduce il frammento dell'affresco di Bonifacio VIII al Laterano. Chacón riporta l'attribuzione dell'affresco a Giotto

Effigies Bonifacij Papae VIII à Giotto expressa in antiqua Lateranensis Basilicae porticu, atque inde secto pariete in eiusdem Templi claustrum translata, in: Alfonso Chacón, Vitae, et res gestae pontificum Romanorum et s.r.e. cardinalium ab initio nascentis Ecclesiae usque ad Clementem IX..., vol. II, Roma 1677

Bonifacio VIII nell'affresco del Laterano

Il frammento, che si trova all'interno della Basilica, faceva parte di un ciclo affrescato molto più ampio, in origine collocato nell'antica Loggia delle Benedizioni. L'interpretazione dell'affresco è stata materia di controversia. Recenti analisi diagnostiche successive al restauro sembrano legittimare l'antica ipotesi che Bonifacio VIII vi fosse rappresentato nell'atto di indire il giubileo del 1300. L'attribuzione a Giotto non è confermata.

Enciclopedia dell'arte medievale, a cura dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana, vol. VI (Erfurt-Giustiniano), Roma 1995

La bolla del primo giubileo scolpita nel marmo

Il testo della bolla Antiquorum Habet è stato inciso su marmo, probabilmente ad opera dei canonici di San Pietro, al tempo di Bonifacio VIII. La lastra è collocata sulla facciata della Basilica di San Pietro, in alto, a sinistra della porta santa

Giuseppe Beltrami, La Bolla del primo Giubileo scolpito [sic] nel marmo, "Roma. Rivista di studi e di vita romana", a. III (1925), p. 181

La bolla del primo giubileo scolpita nel marmo

Carlo Fea, nella sua descrizione della facciata della Basilica di San Pietro, accenna all'iscrizione in marmo contenente il testo della bolla di istituzione del giubileo del 1300

Carlo Fea, Nuova descrizione di Roma antica e moderna e de' suoi contorni, sue rarità specialmente dopo le nuove scoperte cogli scavi. Arricchita delle vedute più interessanti, compilata per uso de' colti viaggiatori..., vol. I, Roma 1820

La bolla del primo giubileo scolpita nel marmo

Il testo della bolla Antiquorum Habet è stato inciso su marmo, probabilmente ad opera dei canonici di San Pietro, al tempo di Bonifacio VIII. La lastra è collocata sulla facciata della Basilica di San Pietro, in alto, a sinistra della porta santa

L'apparato decorativo nell'atrio della Basilica, in: Hugo Brandenburg, Antonella Ballardini, Christof Thoenes, San Pietro: storia di un monumento, Città del Vaticano, 2015

La voce "anno giubilare" nel dizionario giuridico di Alberico da Rosate

Il dizionario di diritto civile e canonico di Alberico da Rosate, giurista bergamasco nato sul finire del XIII secolo e morto nel 1360, rappresenta il primo grande tentativo lessicografico in campo giuridico, sebbene il rigore scientifico dell'opera sia spesso allentato da divagazioni di tipo autobiografico. E' il caso, tra le altre, della voce dedicata al "Iubileus annus", l'anno giubilare, in cui Alberico, dopo averne citato i riferimenti biblici, e riportato le bolle di indizione del 1300 e del 1350, ricorda come lui stesso, insieme alla moglie e ai tre figli, avesse partecipato alla grande indulgenza di Clemente VI

Iubileus annus, in: Alberico da Rosate, Dictionarium iuris tam civilis, quam canonici..., Venezia 1581

San Pietro in Vaticano è una delle due basiliche da visitare nel Giubileo del 1300

Per ottenere l'indulgenza, ai pellegrini era richiesto di recarsi sulle tombe degli apostoli, presso le Basiliche di San Pietro e di San Paolo, per trenta giorni se romani e per quindici giorni se forestieri

Girolamo Franzini, Templum divi Petri, in: Le cose maravigliose dell’alma città di Roma..., Roma 1595

San Paolo fuori le mura è una delle due basiliche da visitare nel Giubileo del 1300

Per ottenere l'indulgenza, ai pellegrini era richiesto di recarsi sulle tombe degli apostoli, presso le Basiliche di San Pietro e di San Paolo, per trenta giorni se romani e per quindici giorni se forestieri

Girolamo Franzini, Templum divi Pauli, in: Le cose maravigliose dell’alma città di Roma..., Roma 1595

Le storia del giubileo del 1300 nell'opera del cardinale Stefaneschi

Il De centesimo seu iubileo anno del cardinale Iacopo Stefaneschi, testimone coevo, coinvolto da vicino negli eventi, è una delle fonti principali per il giubileo del 1300, di cui offre una lettura "ufficiale"

Iacopo Stefaneschi, De centesimo seu iubileo anno. La storia del primo giubileo (1300), edited by Claudio Leonardi, Paul Gerhard Schmidt, translation and notes by Antonio Placanica, Firenze 2001

Dante, Inferno (canto XVIII)

Dante paragona il procedere in senso opposto delle due schiere di peccatori della prima bolgia ai pellegrini che transitano a Roma su ponte Sant’Angelo. Questo passo, che dà notizia di uno scorrimento a doppio senso sul ponte, probabilmente deciso per regolare un grande afflusso di pellegrini, è stato intepretato come un ricordo personale del poeta che ha avvalorato l'ipotesi che fosse presente a Roma durante il giubileo del 1300.

Dante Alighieri, La Divina Commedia di Dante Alighieri col comento di Giovanni Maria Cornoldi, Torino 1887

Le basiliche giubilari: Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vaticano

San Pietro è basilica giubilare dal 1300, Santa Maria Maggiore lo diventa nel 1373, e il primo giubileo in cui viene visitata è quello del 1390.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899

Le basiliche giubilari: San Giovanni in Laterano; San Paolo fuori le Mura

San Paolo è basilica giubilare dal 1300, San Giovanni dal 1343, e il primo giubileo in cui viene visitata è quello del 1350.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899

Il giubileo del 1300 nalle Cronica di Giovanni Villani

Giovanni Villani (1276-1348), fiorentino, fu tra i principali cronisti italiani dell'epoca. La sua Cronica, una storia universale centrata però sulla storia della città di Firenze, è ricca di racconti basati sulla sua esperienza diretta, con osservazioni anche di vita economica e sociale non sempre presenti nei cronisti coevi. Lui stesso racconta di aver deciso di scrivere la Cronica ispirato dai grandi storici della Roma antica mentre si trovava a Roma, pellegrino, per il giubileo del 1300. Del giubileo Villani offre un breve ma vivace racconto diretto ("vi fui presente e vidi"), riferendo in particolare del grande afflusso di pellegrini.

Giovanni Villani, Cronica di Giovanni Villani a miglior lezione ridotta coll'aiuto de' testi a penna, vol. III, Firenze 1823

Guida di Roma per l'anno santo 1925

Mariano Borgatti, Borgo e S. Pietro nel 1300, nel 1600 e nel 1925, con illustrazioni del ten. col. Enrico Pollini, Roma 1925
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