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La Mostra    Giubilei    1750

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L'aspetto di San Paolo fuori le mura prima dell'incendio del 1823

Lunga oltre centotrenta metri e larga più di sessanta, con una struttura a cinque navate, la Basilica di San Paolo era la più grande delle basiliche romane costruite in epoca costantiniana, di cui mantenne l'impianto fino alla ricostruzione ottocentesca, successiva al terribile incendio del 1823.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della basilica di San Paolo fuor delle mura,in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. I, Paris 1836
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Interno della Basilica di San Paolo fuori le mura nel 1749

Giovanni Battista Piranesi, Spaccato interno della basilica di San Paolo fuori delle mura, in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. II, Paris 1836
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Pianta del portico di San Paolo con la disposizione dei palchi per l'apertura e la chiusura della porta santa nell'anno santo 1750

Come per l’apertura e la chiusura nelle altre tre basiliche giubilari, la cerimonia della porta santa alla Basilica di San Paolo comportava un rituale preciso ed una rigorosa organizzazione protocollare. La pianta esposta mostra l’esatta disposizione di palchi, palchetti, sedie, gradoni, con indicazione delle opportune decorazioni e paratie nel portico di San Paolo, per l’anno santo 1750. Ne è autore Mauro Fontana, membro della famiglia di architetti che aveva dato i natali ai più noti Domenico, artefice dei progetti urbanistici di Sisto V, e Carlo, allievo e collaboratore di Bernini, autore di importanti realizzazioni architettoniche della Roma barocca.

Mauro Fontana (dis.), Pianta del portico di S. Paolo nella maniera che fu disposto tanto per l'apertura della porta santa nell'anno 1750 fatta dall'e.mo, e r.mo s.r car.e Tomasso Ruffo decano, quanto nella clausura fatta dall'e.mo, e e.mo s.r car.e Luiggi Carafa, attesa l'infermità sopragiunta all'e.mo s.r car.e decano sudetto, Roma post 1750 ante 1767
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Ritratto di Leonardo da Porto Maurizio

Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV nel 1749 per preparare spiritualmente i fedeli romani al prossimo giubileo, il 25 gennaio 1750 supplica il pontefice di concedere alla neonata Congregazione degli Amanti di Gesù e di Maria la licenza a poter fare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis, ottenendo l'immediato rescritto dal Papa.

Fossi (fot.), S. Leonardo da Porto Maurizio. Quadro del Sordino (1804) esistente nella cappella della sacrestia all'Incontro (Firenze), in: Leonardo da Porto Maurizio, Prediche delle missioni con aggiunte di necrologie, lettere e documenti inediti..., Arezzo 1929
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Supplica di Leonardo da Porto Maurizio a papa Benedetto XIV per la Via Crucis nel Colosseo

Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV nel 1749 per preparare spiritualmente i fedeli romani al prossimo giubileo, il 25 gennaio 1750 supplica il pontefice di concedere alla neonata Arciconfraternita degli Amanti di Gesù e di Maria la licenza a poter fare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis, ottenendo l'immediato rescritto dal papa.

Leonardo da Porto Maurizio, Prediche delle missioni con aggiunte di necrologie, lettere e documenti inediti..., Arezzo 1929
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L'Arciconfraternita degli amanti di Gesù e Maria

L'Arciconfraternita degli amanti di Gesù e Maria, istituita nel 1750 da padre Leonardo da Porto Maurizio, ebbe licenza dal pontefice di celebrare all'interno del Colosseo le quattordici stazioni della Via Crucis.

Statuti della ven. Archiconfraternita degli amanti di Gesù e di Maria eretta in Roma nell'anno del giubileo MDCCL ed approvati di proprio carattere dalla s. m. di Benedetto XIV, colle annotazioni ai capitoli e coi chirografi in fine che ne formano le parti essenziali, Velletri 1846
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Notificazione relativa all'approvvigionamento della "legna da paso" durante l'anno santo 1750, firmata dal chierico di Camera e presidente delle Ripe Pietro Petroni

Un settore di approvvigionamento di particolare rilevanza per la città di Roma, che necessitava di specifici provvedimenti in occasione degli anni santi era quello della legna da ardere. Fu regolamentato, soprattutto a partire dal XVIII secolo, da rigidissime disposizione normative atte a preservare le riserve boschive dello Stato Pontificio, evitando disboscamenti incontrollati, e distinguendo il taglio e il commercio del legname destinato alle costruzioni da quello della legna da ardere, della quale aumentavano le necessità durante gli anni santi. Il legname, proveniente dai boschi a Nord di Roma, arrivava in città per via fluviale, approdando al porto di Ripetta, sotto la stretta sorveglianza della Presidenza delle Ripe.

Presidenza delle Ripe, Notificazione (3 gennaio 1750), Roma 1750
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Edizione in francese delle "Cose meravigliose" per il giubileo del 1750

Les marveilles de la ville de Rome où est traitè des eglises, stations, & reliques des corps saints qui y sont, avec la guide qui enseigne aux estrangers à aysement trouver les choses plus remarquables de Rome. Ensemble les noms des papes, empereurs & autres princes chrestiens. Novellement corrigè, & amplifiè: avec un addition da la restauration des eglises.... Beaoucoup corrigè, & augmentè en cette impression. On y a ajoutè la guide des chemins de Rome aux principales villes d'Italie, & lieux circonvoisins, avec voyage de S. Jacque en Galice..., Roma 1750
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Le cerimonie d'apertura delle porte sante della quattro basiliche nel 1750

Dettagliata Relazione che ragguaglia sulle cerimonie svolte da Benedetto XIV e dai tre Legati per l’apertura delle porte sante delle basiliche patriarcali, con particolari di processioni, precedenze, tempi, gesti, ruoli e funzioni di partecipanti e osservatori. Le Relazione esce dalla stamperia romana dei Chracas (poi Cracas), celebre per la pubblicazione del Diario di Roma e per la diffusione di notizie riguardanti la corte papale e le cerimonie che avevano luogo.

Distinta relazione delle sagre funzioni fatte dalla santità di nostro signore papa Benedetto decimoquarto nell'aprire la porta santa della basilica di S. Pietro in Vaticano, e dalli tre eminentissimi legati a latere nell'aprire le porte sante delle altre tre patriarcali basiliche di S. Paolo, di S. Giovanni in Laterano e di S. Maria Maggiore, nel corrente anno santo 1750, Roma 1750
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Piazza del Quirinale e il Palazzo pontificio nel 1750

Il colle del Quirinale, detto "Monte Cavallo", già sede di residenze estive di agiate famiglie romane attratte dalla salubrità della zona, entrò a far parte dei piani urbanistici dei pontefici nella seconda metà del XVI secolo. Gregorio XIII avviò nel 1574 la costruzione di un ampio palazzo da destinare a residenza papale, cui la ristrutturazione dell'acquedotto Felice voluta da Sisto V garantì un buon afflusso di acqua e dunque un'adeguata vivibilità. Alla fine del Cinquecento, papa Clemente VIII poté trasferirvi la propria residenza. Nel secolo successivo vennero edificate progressivamente nuove ali del palazzo, e costruiti edifici limitrofi con funzioni serventi. In quegli stessi decenni furono creati splendidi giardini, parte integrante di un disegno architettonico destinato a destare meraviglia nei visitatori. Alla prima metà del Seicento risale la loggia delle benedizioni, costruita da Gian Lorenzo Bernini, visibile sulla facciata. L'incisione di Piranesi mostra la piazza prima della collocazione, a fine Settecento, del grande obelisco tra le statue dei dioscuri, e della sistemazione della grande vasca di granito ultimata nel 1818.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza di Monte Cavallo, in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. I, Paris 1836
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La processione dell'Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini a San Pietro per acquisire il Giubileo 1750

Papa Benedetto XIV aveva concesso ai membri dell'Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini, "per l'assidua fatica che fa in ogni tempo... assai caritativamente" nell'alloggiare i pellegrini, di acquisire l'indulgenza giubilare andando una sola volta in processione confessati e comunicati dalla Chiesa della ss.ma Trinità a San Pietro. L'Arciconfraternita stabilì che la processione si svolgesse il 26 luglio e in preparazione della stessa fece celebrare un triduo di preparazione da padre Leonardo da Porto Maurizio. L'opuscolo descrive quindi come si svolse la processione dalla Chiesa della Trinità fino a S. Pietro, l'entrata attraverso la Porta santa, e il ritorno alla Chiesa della Trinità, e la conclusione delle celebrazioni con la lavanda dei piedi e il servizio della cena ai pellegrini

Distinto ragguaglio della solenne processione fatta dalla ven. Archiconfraternita della ss.ma Trinità de' pellegrini e convalescenti il giorno 26 luglio 1750, in occasione di essersi portata alla visita della Basilica di S. Pietro per l'acquisto del s. giubileo a tenore dell'indulto concessogli dalla santità di n. signore papa Benedetto XIV e del triduo di preparazione celebrato prima di portarsi a detta visita, Roma 1750
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Notificazione del 28 luglio 1749, firmata dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, che annuncia la "seconda missione" di Leonardo da Porto Maurizio

Il 13 luglio 1749 padre Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV per "meglio disporre gli abitatori di Roma all'acquisto del giubileo", aveva iniziato a Piazza Navona un ciclo di "sagre missioni", quattordici giorni di funzioni articolate, che prevedevano momenti di predicazione, catechesi, liturgia e penitenza. Il 28 luglio, al termine della "prima missione", il cardinale vicario Guadagni annunciava l'avvio di una "seconda missione" per il 3 agosto successivo, da tenersi di là del fiume, in piazza di Santa Maria in Trastevere.

Vicariate of Rome, Seconda notificazione per le sante missioni (28 luglio 1749), Roma 1749
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Avviso ai parroci del 28 luglio 1749, firmato dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, relativo alla "seconda missione" di Leonardo da Porto Maurizio

Il 28 luglio 1749, al termine della "prima missione" di Leonardo da Porto Maurizio a Piazza Navona, il cardinale vicario Guadagni annunciava con una seconda notificazione l'avvio di un nuovo ciclo di missioni di là dal Tevere, per il 3 agosto successivo. Con l'avviso ai parroci dello stesso giorno, li invitava a rendere pubblico il contenuto della seconda notificazione esortando i fedeli alla frequenza delle funzioni, e regolandone la partecipazione.

Vicariate of Rome, Avviso a' parochi (28 luglio 1749), Roma 1749
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Notificazione del 16 agosto 1749, firmata dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, che annuncia l'avvio di una "terza missione" del padre Leonardo da Porto Maurizio

Il 16 agosto 1749, dopo il grande successo delle due missioni di qua e di là del Tevere del "celebratissimo p. Leonardo", il cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, annunciava l'avvio di una "terza missione", sotto forma di istruzioni per la confessione, destinata a confessori e penitenti, da tenersi nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva.

Vicariate of Rome, Notificazione per le sante istruzioni in luogo della terza missione (16 agosto 1749), Roma 1749
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Veduta laterale esterna della basilica di S. Pietro in Vaticano (1748)

Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell'esterno della gran basilica di S. Pietro in Vaticano, in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. II, Paris 1836
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Veduta interna della basilica di San Pietro nel 1748

Giovanni Battista Piranesi, Veduta interna della basilica di S. Pietro in Vaticano,in: Id., Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto veneziano, vol. II, Paris 1836
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"La storia dell'anno MDCCL"

"La storia dell'anno", diffusissimo almanacco con cadenza annuale, stampato a Venezia (sotto il falso luogo di Amsterdam) a partire dal 1836, riporta le notizie degli avvenimenti principali dell'anno concluso, attingendo a giornali italiani e stranieri. Il volume relativo al 1750 dedica ampio spazio all'anno santo appena celebrato da Benedetto XIV.

La storia dell'anno MDCCL divisa in quattro libri. Dove veggonsi gli avvenimenti principali del medesimo anno, e spezialmente, la celebrazione del Giubbileo di Roma, i maneggi per istornare la guerra del settentrione, per le cose dell'Impero germanico, per finire le differenze vigenti tra la Spagna e l'Inghilterra per il commerzio, per comporre la contesa risorta tra la Francia e l'Inghilterra..., Amsterdam [ma Venezia] 1750
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L'Arciconfraternita della morte e orazione di Roma

Nell'inverno del 1538 una grave carestia e un freddo fortissimo provocarono molte vittime tra i romani e i pellegrini poveri. Fu in quella circostanza che un gruppo di fedeli, mossi da umana pietà, fondarono la Compagnia della buona morte, per seppellire quanti, deceduti in povertà, lontananza o solitudine non avrebbero altrimenti ricevuto degna sepoltura. Chiamata poi Confraternita della morte ed orazione, per l'uso di pregare per le anime dei defunti e per il rito delle Quarant’ore, che si svolgeva ogni terza Domenica del mese, nel 1560 Pio IV la eresse ad Arciconfraternita. Gli statuti esposti, approvati nel 1590, furono riformati nel 1698 e poi ristampati in occasione del giubileo del 1750. All'Arciconfraternita romana furono aggregate numerose compagnie, che venivano accolte ed ospitate in occasione dei giubilei.

Statuti della ven. archiconfraternita della morte, ed orazione prima approvati, e confermati l'anno 1590, e poi riformati l'anno 1698, e ristampati nell'anno del santissimo giubileo MDCCL, Roma 1750
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Buca della Confraternita della Perseveranza alle Coppelle posta sul muro esterno della piccola chiesa di San Salvatore alle Coppelle per il giubileo del 1750 e destinata ad accogliere i biglietti di denuncia di forestieri infermi da parte di osti, albergatori e locandieri.

La tavola marmorea con la buca per l'introduzione dei biglietti, in: Fausto Garofalo, La Confraternita della perseveranza alle Coppelle per l'assistenza ai forestieri infermi, in: Roma nell'anno santo MCML (Dalla rassegna "Capitolium"), Roma 1950
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La consacrazione dell'altare della confessione di Santa Maria Maggiore realizzato per il giubileo del 1750

Benedetto XIV, Sanctissimi domini nostri Benedicti papae XIV, allocutio habita pridie kalendas octobris anno jubilaei MDCCL in festo S. Hieronymi confessoris & Ecclesiae doctoris ante consacrationem altaris pontificii Sanctae Mariae Majoris, Roma 1750
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