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La Mostra    1825

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Parere dell'avv. Cecconi sulla regolamentazione degli affitti cittadini dopo il giubileo del 1825

La necessità di regolamentazione degli affitti si ripropose ciclicamente in occasione degli anni santi. Anche Leone XII ne decretò il blocco per il giubileo del 1825. La norma avrebbe dovuto essere limitata alla sola durata dell'anno santo, ma fu prorogata fino a divenire praticamente permanente, a causa delle drammatiche condizioni abitative cittadine, con una popolazione in netta crescita, la rovina di molte delle abitazioni antiche, e la mancata costruzione di nuovi edifici. Alcuni dei più illustri avvocati del tempo, come Carlo Fea, Benedetto Blasi e Luigi Cecconi, sostennero con validi argomenti giuridici ed economici posizioni diverse a tutela degli inquilini o a favore dei diritti dei proprietari.

Luigi Cecconi, Risposta al Parere sull’aumento delle pigioni delle case in Roma, Bologna 1826

Parere dell'avv. Blasi sulla regolamentazione degli affitti cittadini dopo il giubileo del 1825

La necessità di regolamentazione degli affitti si ripropose ciclicamente in occasione degli anni santi. Anche Leone XII ne decretò il blocco per il giubileo del 1825. La norma avrebbe dovuto essere limitata alla sola durata dell'anno santo, ma fu prorogata fino a divenire praticamente permanente, a causa delle drammatiche condizioni abitative cittadine, con una popolazione in netta crescita, la rovina di molte delle abitazioni antiche, e la mancata costruzione di nuovi edifici. Alcuni dei più illustri avvocati del tempo, come Carlo Fea, Benedetto Blasi e Luigi Cecconi, sostennero con validi argomenti giuridici ed economici posizioni diverse a tutela degli inquilini o a favore dei diritti dei proprietari.

Benedetto Blasi, Sull’aumento delle pigioni in Roma. Risposta economico-legale di Benedetto Blasi al ch. signor avvocato Carlo Fea..., Roma 1826

Gli accessi dei pellegrini in città secondo la guida di Teofilo Betti per il giubileo 1825

Teofilo Betti, Apparato di notizie su gli anni santi di universal giubileo diviso in tre parti, la I storica, la II polemica, la III itineraria,Roma 1824

Notificazione del 1° luglio 1825, firmata dal cardinale vicario Placido Zurla, relativa all'esposizione delle reliquie nelle chiese di Roma e alla concessione dell'indulgenza per chi si recherà a visitarle

Vicariato di Roma, Notificazione (1° luglio 1825), Roma 1825

Pellegrini in Piazza San Pietro per il Giubileo del 1825

Edoardo Matania, Il giorno del giubileo a Roma, in: Francesco Bertolini, Storia del Risorgimento italiano, Milano 1889

Anno Santo 1825. Leone XII (1823-1829), leonina (o doppio zecchino) in oro con stemma del pontefice al dritto; autore Giuseppe Cerbara

Collocazione Mt. Pont. LeoXII. 4

Dati relativi alle entrate e alle spese della Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini per il giubileo del 1825

Entrata e spesa generale della ven. Archiconfraternita della santissima Trinità de' pellegrini e convalescenti di Roma per l'anno santo 1825, Roma 1827

Anno Santo 1825. Leone XII (1823-1829), leonina (o doppio zecchino) in oro con, al rovescio, la Chiesa seduta verso sinistra con croce e pisside; autore Giuseppe Cerbara

Collocazione Mt. Pont. LeoXII. 4

Chiudimento delle porte sante e vari riti usati nel farlo

Edizione del 1824 del settecentesco trattato Dell’Anno Santo di Francesco Antonio Zaccaria, ripubblicata in vista dell’anno santo del 1825. Nel descrivere il rito Zaccaria spiega come Alessandro VI “dacché introdusse nel principio l’aprimento delle Porte Sante, si è pure nel porgli fine preso il costume di chiuderle”

Francescantonio Zaccaria, Dell’anno santo trattato storico, ceremoniale, morale e polemico di Francescantonio Zaccaria con una pratica istruzione per guadagnare il santo giubileo ed aggiunte, vol. I (Parte I storica, e ceremoniale), Roma 1824

Bolla "Ad plurimas" per la riedificazione dopo l'incendio della Basilica di S. Paolo

Leone XII, Ad plurimas (15 gennaio 1825), in: Enchiridion delle encicliche, vol. I, Bologna 1984

Notizia delle cerimonie di lettura della Bolla di indizione del Giubileo del 1825 (Leone XII, Quod hoc ineunte saeculo, 24 maggio 1824), presso le quattro basiliche patriarcali tra cui la Basilica di Santa Maria in Trastevere surrogata a San Paolo

Già in passato, la Basilica trasteverina aveva rappresentato una valida alternativa a San Paolo che, più distante dall’abitato di Roma, collocata fuori dalle mura e vicinissima al Tevere, era stata esclusa dalle visite dei pellegrini durante il giubileo del 1625, per il propagarsi di una epidemia di peste nel sud d'Italia, e del 1700, per soli 8 giorni a causa di una inondazione del Tevere.

Diario di Roma, n. 102, 22 dicembre 1824

Santa Maria in Trastevere

La bolla di indizione del giubileo del 1825 (Leone XII, Quod hoc ineunte saeculo, 24 maggio 1824), di poco successiva al grande incendio, stabilì che a causa dell'inagibilità di San Paolo fosse Santa Maria in Trastevere a sostituirla come meta di pellegrinaggio nella visita delle quattro basiliche. La basilica trasteverina aveva svolto questa funzione di "basilica surrogata" già in passato: nel 1625, quando il contagio di peste aveva reso preferibile evitare un passaggio continuo di pellegrini fuori e dentro le mura cittadine; e nel 1700, per un'inondazione del Tevere.

Giovanni Battista Falda (dis.), Piazza di S. M. in Trastevere ampliata da n.s. papa Alesandro [sic] VII, in: Il nuovo splendore delle fabbriche in prospettiva di Roma moderna, vol. I, Roma 1773

La Congregazione speciale per la riedificazione della Basilica di San Paolo

Per sovrintendere alla ricostruzione in seguito all'incendio, venne istituita da parte di Leone XII una Congregazione speciale per la riedificazione della Basilica di San Paolo di cui fu nominato segretario l'abate Angelo Uggeri. Il Diario di Roma del 26 marzo 1825 ne riporta la notizia, elencandone i membri.

Diario di Roma, n. 24, 26 marzo 1825

Le posizioni di Carlo Fea nel dibattito sulla ricostruzione della Basilica ostiense

Dopo l'incendio, nacque tra archeologi e architetti un acceso dibattito sulla ricostruzione della Basilica. Si contrapponevano essenzialmente due scuole di pensiero, la prima favorevole a un restauro fedele della Basilica pre-incendio, la seconda che propendeva per un rifacimento completo, secondo gli stilemi neoclassici.

Carlo Fea, Aneddoti sulla Basilica Ostiense di S. Paolo riuniti nel 1823, dopo l'incendio e recitati nell'Accademia archeologica il dì 27 gennaro 1825..., Roma 1825

Le posizioni di Stefano Piale nel dibattito sulla ricostruzione della Basilica ostiense

Dopo l'incendio, nacque tra archeologi e architetti un acceso dibattito sulla ricostruzione della Basilica. Si contrapponevano essenzialmente due scuole di pensiero, la prima favorevole a un restauro fedele della Basilica pre-incendio, la seconda che propendeva per un rifacimento completo, secondo gli stilemi neoclassici.

Stefano Piale, Esame di un qualche aneddoto sulla venerabile Basilica di S. Paolo letto nell'adunanza della Pontificia Accademia di archeologia nel dì 30 giugno 1825, Roma 1833

Pio IX (1846-1878), medaglia in bronzo emessa in ricordo dell'incendio che distrusse la Basilica di San Paolo fuori le Mura nel 1823 (riconiazione effettuata sotto il pontificato di Pio IX utilizzando il conio del rovescio realizzato da Giuseppe Girometti per il Giubileo del 1825 quando la Porta Santa venne aperta in Santa Maria in Trastevere anziché a San Paolo)

Mazio 664 (fig. Medaglie Mazio 26-664 B)

Notificazione del 14 settembre 1825, firmata dal cardinale vicario Placido Zurla, relativa all'indulto concesso alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva per l'anno santo 1825

Vicariato di Roma, Notificazione d'indulto per il santo giubileo (14 settembre 1825), Roma 1825

"Del Giubileo narrazione istorica colla esposizione delle bolle" di Giuseppe Francesco Scarrone

Prima edizione di un'opera storica sui giubilei, pubblicata in vista dell'anno santo del 1825 da un autore indicato con le iniziali G.F.S. e il titolo di conte di Revigliasco e Celle, da identificarsi con l'avvocato generale del re di Sardegna, Giuseppe Francesco Scarrone.

Giuseppe Francesco Scarrone, Del Giubileo narrazione istorica colla esposizione delle bolle, costituzioni, notificazioni, indulti e circolari più essenziali dei sommi pontefici al medesimo relative e di altre interessanti notizie sullo stesso oggetto, a s.s. r. m. Maria Cristina di Borbone infanta delle due Sicilie, regina di Sardegna ec. ec. ec., Torino 1824

Storia delle reliquie conservate nella cappella del presepe e funzioni che vi si svolgono

Attualmente la culla è conservata in un reliquiario eseguito in argento e oro da Giuseppe Valadier in occasione del giubileo del 1825

Porzione del Presepio, trasferita in Roma nel VII secolo alla Bas. Liberiana, che d'allora in poi incominciò a chiamarsi S. M. ad Praesepe, e funzioni, che ivi si fanno la notte di Natale per onorarla, in: Francesco Cancellieri, Notizie intorno alla novena vigilia notte e festa di Natale con una biblioteca d’autori che trattano delle questioni spettanti alla nascita del Redentore, Roma 1788

"Le istituzioni di pietà che si esercitano a Roma" di Guglielmo Costanzi

Poiché a Roma in ogni angolo "si trova motivo di assistere e praticare opere religiose" nel 1825 il sacerdote Guglielmo Costanzi scrive due volumi dedicati alle istituzioni di pietà romane, "per contezza degli esteri che vengono in questa città nell'anno del giubileo". Chiese, collegi, ospedali, catacombe, luoghi santi sono descritti in virtù di riti, cerimonie, opere religiose ed esercizi spirituali che vi si compiono, non essendo intenzione dell'autore "di formare dei suoi lettori altrettanti antiquari, i quali venissero in Roma per acquistare cognizione di belle arti, ma soltanto dei divoti, che passeggiassero questa città per ritrovare pascolo al loro religioso spirito".

Guglielmo Costanzi, Le istituzioni di pietà che si esercitano in Roma con una breve notizia de' santuari che si venerano in essa, recate specialmentea contezza degli esteri che vengono in questa città nell'anno del giubileo..., 2 voll., Roma 1825
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