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La Mostra    Santa Maria dell’orazione e morte

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L'Arciconfraternita della morte e orazione

Nell'inverno del 1538 una grave carestia e un freddo fortissimo provocarono molte vittime tra i romani e i pellegrini poveri. Fu in quella circostanza che un gruppo di fedeli, mossi da umana pietà, fondarono la Compagnia della buona morte, per seppellire quanti, deceduti in povertà, lontananza o solitudine non avrebbero altrimenti ricevuto degna sepoltura. Chiamata poi Confraternita della morte ed orazione, per l'uso di pregare per le anime dei defunti e per il rito delle Quarant’ore, che si svolgeva ogni terza Domenica del mese, nel 1560 Pio IV la eresse ad Arciconfraternita, cui furono aggregate numerose compagnie, che l'Arciconfraternita accoglieva in occasione dei giubilei.

Statuti della vener. Archiconfraternità della morte et oratione, Roma 1590

Dati relativi al numero di pellegrini e compagnie accolte durante il giubileo del 1675 dalle Arciconfraternite del santissimo Crocifisso di San Marcello e della morte e orazione

Nell'anno santo 1675 l'Arciconfraternita del santissimo Crocifisso di San Marcello ricevette e alloggiò circa 30 Compagnie. Maggiori i dati rinvenuti dall'abate Caetano per l'Arciconfraternita della morte e orazione che accolse circa 5000 persone e 21 compagnie, ed ebbe in cambio oltre 1300 scudi di elemosine.

Ruggero Caetano, Le memorie de l'anno santo M. DC. LXXV celebrato da papa Clemente X e consacrate alla santità di n.s. papa Innocenzo XII, descritte in forma di giornale..., Roma 1691

L'Arciconfraternita della morte e orazione di Roma

Nell'inverno del 1538 una grave carestia e un freddo fortissimo provocarono molte vittime tra i romani e i pellegrini poveri. Fu in quella circostanza che un gruppo di fedeli, mossi da umana pietà, fondarono la Compagnia della buona morte, per seppellire quanti, deceduti in povertà, lontananza o solitudine non avrebbero altrimenti ricevuto degna sepoltura. Chiamata poi Confraternita della morte ed orazione, per l'uso di pregare per le anime dei defunti e per il rito delle Quarant’ore, che si svolgeva ogni terza Domenica del mese, nel 1560 Pio IV la eresse ad Arciconfraternita. Gli statuti esposti, approvati nel 1590, furono riformati nel 1698 e poi ristampati in occasione del giubileo del 1750. All'Arciconfraternita romana furono aggregate numerose compagnie, che venivano accolte ed ospitate in occasione dei giubilei.

Statuti della ven. archiconfraternita della morte, ed orazione prima approvati, e confermati l'anno 1590, e poi riformati l'anno 1698, e ristampati nell'anno del santissimo giubileo MDCCL, Roma 1750
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