L'Arciconfraternita della morte e orazione di Roma
Nell'inverno del 1538 una grave carestia e un freddo fortissimo provocarono molte vittime tra i romani e i pellegrini poveri. Fu in quella circostanza che un gruppo di fedeli, mossi da umana pietà, fondarono la Compagnia della buona morte, per seppellire quanti, deceduti in povertà, lontananza o solitudine non avrebbero altrimenti ricevuto degna sepoltura. Chiamata poi Confraternita della morte ed orazione, per l'uso di pregare per le anime dei defunti e per il rito delle Quarant’ore, che si svolgeva ogni terza Domenica del mese, nel 1560 Pio IV la eresse ad Arciconfraternita. Gli statuti esposti, approvati nel 1590, furono riformati nel 1698 e poi ristampati in occasione del giubileo del 1750. All'Arciconfraternita romana furono aggregate numerose compagnie, che venivano accolte ed ospitate in occasione dei giubilei.
Statuti della ven. archiconfraternita della morte, ed orazione prima approvati, e confermati l'anno 1590, e poi riformati l'anno 1698, e ristampati nell'anno del santissimo giubileo MDCCL, Roma 1750