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La Mostra    Origine, tempi, forme del rito    La trasformazione del rito e dei suoi tempi

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Bolla di indizione del giubileo del 1350

Clemente VI riduce a 50 anni l’intervallo temporale tra le celebrazioni giubilari e include San Giovanni in Laterano tra le basiliche da visitare.

Clemente VI, Unigenitus Dei filius (27 gennaio 1343), in: Collectionis bullarum sacrosanctae Basilicae vaticanae..., vol. I, Roma 1747
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L'epistola di Petrarca a Clemente VI

Nel 1342 Petrarca rivolge a Clemente VI, che risiede ad Avignone, un'epistola metrica nella quale lamenta il degrado in cui versa la città di Roma e gli chiede di indire un perdono generale abbreviando a 50 anni l'intervallo trai i giubilei.

Francesco Petrarca, Poesie minori del Petrarca sul testo latino ora corretto, volgarizzate da poeti viventi o da poco defunti, vol. III, Milano 1834
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L'ambasceria di Cola di Rienzo ad Avignone presso Clemente VI

Nel 1342 Cola di Rienzo, non ancora divenuto "tribuno" di Roma (1347), fa parte di un'ambasceria di romani presso Clemente VI ad Avignone. Gli ambasciatori gli chiedono, tra le altre cose, di visitare Roma e di indire un giubileo che l'avrebbe risollevata dal suo progressivo declino. Il papa non accetta di recarsi a Roma ma indice il giubileo, celebrato nel 1350.

Vita di Cola di Rienzo, in: Ludovico Antonio Muratori, Antiquitates italicae medii aevi sive dissertationes..., vol. III (Historiae romanae fragmenta ab anno Christi MCCCXXVII usque ad MCCCLIV neapolitana sive romana dialecto scripta auctore anonymo...), Milano 1740
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San Giovanni in Laterano è una delle tre basiliche da visitare per il giubileo del 1350

Nel 1350 Clemente VI include la Basilica di San Giovanni in Laterano tra quelle da visitare durante il giubileo per ottenere l'indulgenza.

Girolamo Franzini, Templ. S. Ioannis lateranen., in: Le cose maravigliose dell’alma città di Roma..., Roma 1595
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La decisione di Clemente VI di accorciare la cadenza giubilare a cinquant'anni, nel racconto della Cronicadi Giovanni Villani

Giovanni Villani, Cronica di Giovanni Villani a miglior lezione ridotta coll'aiuto de' testi a penna, vol. VII, Firenze 1823
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Il giubileo del 1350 nella Cronica dei Matteo Villani

Matteo Villani, fratello minore di Giovanni, ne continuò l'opera dopo la morte di questi nel 1348. In questo passo (L. I, cap. XXIX) racconta come Clemente VI giunse alla decisione di indire un giubileo per il 1350.

Matteo Villani, Cronica, in: Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani..., vol. II, Trieste 1858
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Venuta a Roma del cardinale di Ceccano, legato apostolico per il giubileo del 1350

Il giubileo del 1350, indetto durante la cosiddetta "cattività avignonese", fu celebrato in assenza del papa. Clemente VI infatti lo indisse ma non si recò a Roma per celebrarlo. In sua vece inviò come legato il cardinale Annibaldo Caetani da Ceccano.

Vita di Cola di Rienzo tribuno del popolo romano..., Bracciano 1631
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Gregorio XI include Santa Maria Maggiore tra le basiliche giubilari

Nel 1373, con la bolla Salvator noster Dominus,Gregorio XI, Santa Maria Maggiore fu inclusa tra le basiliche da visitare per ottenere l'indulgenza giubilare. La decisione fu confermata da Urbano VI che indisse il giubileo successivo (1390).

Gregorio XI, Salvator noster Dominus (29 aprile 1373), in: Collectionis bullarum sacrosanctae Basilicae vaticanae..., vol. II, Roma 1750
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Santa Maria Maggiore è una delle quattro basiliche da visitare nel Giubileo del 1390

Nel 1373 Gregorio XI stabiliva, con apposita bolla, che per ottenere l'indulgenza si dovesse visitare anche l'antica basilica di Santa Maria Maggiore: la sua decisione, recepita dal successore Urbano VI nell'indire il giubileo del 1390, non fu più modificata

Girolamo Franzini, Templ. divae Mariae maioris, in: Le cose maravigliose dell’alma città di Roma..., Roma 1595
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Le basiliche giubilari: Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vaticano

San Pietro è basilica giubilare dal 1300, Santa Maria Maggiore lo diventa nel 1373, e il primo giubileo in cui viene visitata èquello del 1390.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899
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Le basiliche giubilari: San Giovanni in Laterano; San Paolo fuori le Mura

San Paolo è basilica giubilare dal 1300, San Giovanni dal 1343, e il primo giubileo in cui viene visitata è quello del 1350.

Giacomo Brogi (phot.), Le basiliche del giubileo, in: L'illustrazione italiana, a. XXVI, n. 52, 24 December 1899
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Il giubileo del 1390 nel racconto di Domenico M. Manni

Nel 1389, con la bolla Salvator noster Unigenitus, papa Urbano VI stabilisce che l’intervallo tra i giubilei sia ridotto a 33 anni, un richiamo alla durata della vita terrena di Cristo. Egli conferma inoltre la decisione di Gregorio XI (1373) di includere Santa Maria Maggiore tra le basiliche da visitare per il giubileo. Il giubileo è previsto per il 1390, ma Urbano VI muore pochi mesi prima dell’inizio della solennità, che viene celebrata dal successore, Bonifacio IX.

Domenico Maria Manni, Istoria degli anni santi dal loro principio sino al presente del MDCCL, tratta in gran parte da quella del p.l.f. Tommaso Maria Alfani..., Firenze 1750
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Il giubileo del 1400 nella cronaca di Giovanni Sercambi

Non è mai stata rintracciata una bolla di indizione per il giubileo del 1400, che fu tuttavia celebrato, sotto il pontificato di Bonifacio IX. Giovanni Sercambi, cronista lucchese (1348-1424), descrive gli eventi di quell’anno e la folta presenza dei cosiddetti “Bianchi: i membri della Confraternita dei Bianchi Battuti (di probabile origine provenzale), danno vita a un movimento religioso e penitenziale che alla fine del XIV secolo traversa l’Italia alla volta di Roma

Giovanni Sercambi, Le croniche di Giovanni Sercambi lucchese pubblicate sui manoscritti originali a cura di Salvatore Bongi, vol. II, Lucca 1892
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Ritratto di Martino V

Con l’elezione nel 1417 di papa Martino V (Oddone Colonna) da parte dei vescovi riuniti nel Concilio di Costanza si conclude il “Grande Scisma” che dal 1378 ha visto la Chiesa divisa nella fedeltà a diversi pontefici. Martino V avvia una politica di rafforzamento dell’autorità papale sulle terre pontificie e di ricostruzione della città di Roma, sul piano amministrativo, urbanistico e architettonico.

Martinus V romanus, Oddo de Columna dictus, in Concilio constantiensi papa creatus anno 1417, in: Magnum oecumenicum Constantiense Concilium de universali Ecclesiae reformatione, unione, et fide... operam et labore Hermanni von der Hardt...,vol. IV (Corpus actorum et decretorum magni Constantiensis concilii de Ecclesiae reformatione unione ac fide), Frankfurt am Main - Leipzig - Helmstadt 1700
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Il giubileo del 1423 nel racconto di Andrea Vittorelli

Nel 1423, a 33 anni dalla celebrazione del 1390, Martino V celebra a Roma un giubileo, di cui non è stata però mai rinvenuta la bolla di indizione.

Andrea Vittorelli, Historia de' giubilei pontificii celebrati ne' tempi di Bonifacio VIII, Clemente VI, Urbano VI, Bonifacio IX, Martino V..., Roma 1625
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Il giubileo del 1450 nel memoriale di Paolo dello Mastro

Tra le più note fonti coeve per la storia del giubileo del 1450 va annoverato il memoriale di Paolo dello Mastro, membro di una delle più importanti famiglie di mercanti romani. L'inizio della scrittura del memoriale è da collocarsi presumibilmente negli anni '30 del Quattrocento, per proseguire nel racconto degli avvenimenti contemporanei per circa un cinquantennio, fino al 1484.

Paolo dello Mastro, Memoriale, ms. misc. sec. XVII in., Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat.lat.5522.pt.2 (©2016 Biblioteca Apostolica Vaticana)
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IIl giubileo del 1450 nel racconto di Andrea Vittorelli

Nicolò V indìce un giubileo per il 1450, tornando così alla cadenza cinquantennale stabilita da Clemente VI nel 1350 e ribadita dal Concilio di Costanza (1414-1418).

Andrea Vittorelli, Historia de' giubilei pontificii celebrati ne' tempi di Bonifacio VIII, Clemente VI, Urbano VII, Bonifacio IX, Martino V..., Roma 1625
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Bolla di Paolo II che riduce la cadenza giubilare a 25 anni

La bolla Ineffabilis providentiaripercorre la storia dei giubilei dal 1300, e ne fissa a 25 anni l'intervallo temporale, indicendo il successivo per il 1475. Il Papa morì prima di poterlo celebrare ma il successore, Sisto IV, lo confermò e fece propria la cadenza, che non fu più modificata.

Paul II, Ineffabilis providentia (19 aprile 1470), in: Bullarum, diplomatum et privilegiorum sanctorum romanorum Pontificum..., vol. V, Torino 1860
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Bolla di Sisto IV di indizione del giubileo del 1475

Sisto IV accoglie la decisione del suo predecessore, Paolo II, di abbreviare a 25 anni l’intervallo fra i giubilei e con la bolla Quemadmodum operosi (1473) conferma l’indizione di un anno santo per il 1475, 25 anni dopo quello di Nicolò V. La cadenza venticinquennale per i giubilei ordinari non è più stata revocata. A partire da questo giubileo le bolle saranno stampate: è infatti il primo anno santo successivo all’invenzione della stampa a caratteri mobili (1455).

Sisto IV, Quemadmodum operosi (29 agosto 1473),in: Corpus iuris canonici. Extravagantes communes,V.IX.4, Venezia 1600
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La riduzione della cadenza giubilare a 25 anni nel racconto di Olimpio Ricci

Paolo II stabilisce nel 1470 che l'intervallo fra i giubilei sia di 25 anni e ne indice uno per il 1475 che sarà celebrato dal suo successore, Sisto IV.

Olimpio Ricci, De' giubilei universali celebrati negli anni santi, incominciando da Bonifazio VIII fino al presente..., Roma 1675
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Lettera pastorale del 10 settembre 1574 indirizzata ai diocesani dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, con la quale li esortava a compiere il pellegrinaggio a Roma in occasione dell'imminente giubileo

Le cose maravigliose dell'alma città di Roma dove si tratta delle chiese, stationi, & reliquie de' corpi santi che vi sono. Con un trattato d'acquistar l'indulgentie. La guida romana che insegna facilmente a i forastieri a ritrovare le più notabil cose di Roma. Li nomi de i sommi pontefici, imperadori, & altri principi christiani. L'antichità di Roma brevemente raccolta. Et un discorso sopra i fuochi degli antichi. Tutti novamente purgati, & corretti. Et una epistola del cardinale Borromeo del giubileo dell'anno santo, Roma 1575
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La bolla di indizione del giubileo 1700

La bolla di indizione del giubileo 1700, pubblicata da Innocenzo XII il 18 maggio 1699, venne stampata anche in lingua italiana.

Innocenzo XII, Pubblicazione dell'universale giubileo dell'anno santo mille settecento, Roma 1699
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Indulgenza per le monache, gli eremiti, gli infermi e i carcerati per il giubileo del 1775

Nella potestà del pontefice vi è quella di concedere a chi non possa venire a Roma per impedimenti effettivi (come l’età avanzata, l’infermità, la clausura) di commutare il pellegrinaggio alle basiliche romane con altre opere.

Pio VI, Sanctissimi domini nostri, domini Pii divina providentia papae VI constitutio qua indulgentiae jubilaei anni MDCCLXXV pro monialibus, oblatis, tertiariis, aliisque puellis, seu mulieribus in monasteriis, & religiosis, piisque communitatibus degentibus, item anacoretis, eremitis, infirmis ac in carcere & captivitate detentis conceduntur; cum opportunis facultatibus circa absolutiones & votorum commutationes (25 febbraio 1774), Roma 1775
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Facoltà concesse a penitenziari e confessori per il giubileo del 1775

Pio VI, Sanctissimi domini nostri, domini Pii divina providentia papae VI constitutio qua poenitentiariis in basilicis & ecclesiis Urbis deputatis, & hoc anno sancto deputandis, item confessariis a cardinali Urbis vicario designandis, facultates eodem anno exercendae praeter eas a cardinali majori poenitentiario ipsius encyclicis litteris impertitas conceduntur. Adjectis monitis pro recto earum usu, necnon declarationibus opportunis(25 febbraio 1774), Roma 1775
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