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La Mostra    Il viaggio, la visita, il racconto    Arrivare a Roma

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Pianta della città di Roma e suoi dintorni, 1839

Alessandro Moschetti, Pianta della città di Roma e suoi dintorni, Roma 1839

Delle porte della città e delle strade in generale

Giovanni Tarcagnota (pseud. Lucio Fauno), Delle antichità della città di Roma..., Venezia 1552

Notizia delle porte, monti, e rioni della città di Roma, con i nomi delle piazze e strade principali di essa

Fioravante Martinelli, Le magnificenze di Roma antica, e moderna ricercate nel proprio sito con tutte le cose notabili ch’in essa si trovano, cioè chiese, monasterj, ospedali... teatri, anfiteatri..., fori..., palazzi, statue..., musei, pitture..., Roma 1725

Gli accessi dei pellegrini in città secondo la guida di Teofilo Betti per il giubileo 1825

Teofilo Betti, Apparato di notizie su gli anni santi di universal giubileo diviso in tre parti, la I storica, la II polemica, la III itineraria,Roma 1824

Mura e porte di Roma da Romolo ad Urbano VIII

Topografia fisica, recinti e porte di Roma, in: Antonio Nibby, Roma nell'anno MDCCCXXXVIII..., P. I (Antica), Roma 1838

Veduta di Roma da Monte Mario

Monte Mario era il punto di arrivo di pellegrini e viaggiatori giunti a Roma da nord attraverso la via Trionfale, nella quale confluivano la via Regia Romana e la via Francigena. Il monte era detto Mons Gaudii, Monte del Gaudio, proprio per evocare la meraviglia dei pellegrini che dalla sua cima potevano finalmente ammirare, alla fine del viaggio, Roma e San Pietro.

Giovanni Battista Cipriani, Roma veduta per profilo dal Monte Mario 1797, in: Id., Vedute principali e più interessanti di Roma, Roma 1799

Delle mura e porte del Vaticano

Stefano Piale, Delle mura e porte del Vaticano fatte da S. Leone IV nel secolo IX, ingrandite dai seguenti pontefici. Dissertazione letta nell'adunanza della Pontificia Accademia di archeologia nel dì 4 decembre 1828, Roma 1834

Porta San Pellegrino sulla via Trionfale

Porta di S. Pellegrino su la via Trionfale. Porte de S. Pellégrino sur la voie triomphale,in: Carlo Fea, Descrizione di Roma antica e moderna e suoi contorni..., sesta ed., vol. I, Roma 1834

Porta Angelica

Giuseppe Vasi, Porta Angelica,tratta da: Id., Delle magnificenze di Roma antica e moderna,vol. I (Le porte e mura di Roma), 2 ed., Roma 1772

Ponte Milvio

I pellegrini che arrivavano a Roma dalla via Flaminia, in prossimità della città attraversavano il Tevere a Ponte Milvio detto anche Molle.

James Merigot, Ponte Mole 1796, in: Id., A select collection of views and ruins in Rome and its vicinity. Recently executed from drawings made upon the spot, London 1817-1819

Ponte Milvio

Ponte Milvio detto ponte Molle, colla sua torre sul Tevere, fuori la Porta del Popolo, in: Carlo Fea, Nuova descrizione di Roma antica e moderna e de' suoi contorni, sue rarità specialmente dopo le nuove scoperte cogli scavi. Arricchita delle vedute più interessanti..., vol. II, Roma 1820

Porta Flaminia

Giovanni Battista Cipriani, Porta Flaminia detta del Popolo, in: Id., Vedute principali e più interessanti di Roma, Roma 1799

Porta Flaminia

Luigi Rossini, Porta Flaminia detta del Popolo, tratta da: Id., Viaggio pittoresco da Roma a Napoli colle principali vedute delle città, delle campagne e dei paesi frapposti disegnate dal vero e incise da Luigi Rossini, Roma 1839

Ponte Salario

James Merigot, Ponte Salaro 1798, in: Id., A select collection of views and ruins in Rome and its vicinity. Recently executed from drawings made upon the spot, London 1817-1819

Porta Salaria

Il 20 settembre 1870 il tratto di Mura aureliane tra Porta Pia e Porta Salaria (il più debole anche perché più esposto) fu lo scenario della fine del potere temporale dei papi. Dopo cinque ore di cannoneggiamento fu possibile all'artiglieria del Regno d'Italia di aprire una breccia nelle mura, la cosiddetta "Breccia di Porta Pia". La Porta Salaria fu così danneggiata da questo attacco, che l'anno seguente venne demolita, per poi essere ricostruita nel 1873 su progetto di Virginio Vespignani. Nel 1921 fu deciso di rimuoverla definitivamente, per facilitare la viabilità, e al suo posto si apre ora piazza Fiume. Sul selciato della piazza erano state lasciate impronte visibili del tracciato della porta originaria, ma i lavori per la costruzione dei moderni sottopassaggi le hanno rese praticamente irrintracciabili

Giuseppe Vasi, Porta Salaria olim Collina, tratta da: Id., Delle magnificenze di Roma antica e moderna, vol. I (Le porte e mura di Roma), 2 ed., Roma 1772

Porta San Sebastiano

Luigi Ricciardelli, Porta Capena oggi S. Sebastiano, acquaforte tratta da: Id., Vedute delle porte e mura di Roma..., Roma 1832

Porta San Sebastiano

James Merigot, The gate of S.t Sebastian 1796, in: Id., A select collection of views and ruins in Rome and its vicinity. Recently executed from drawings made upon the spot, London 1817-1819

Porta Latina

James Merigot, Latin gate 1796, in: Id., A select collection of views and ruins in Rome and its vicinity. Recently executed from drawings made upon the spot, London 1817-1819

Porta di San Giovanni in Laterano

Luigi Rossini, Porta di S. Giovanni Laterano. Veduta esterna, tratta da: Id., Viaggio pittoresco da Roma a Napoli colle principali vedute delle città, delle campagne e dei paesi frapposti disegnate dal vero e incise da Luigi Rossini, Roma 1839

L'epistola di Petrarca a Giovanni Boccaccio, Roma 2 novembre 1350 (Familiares, XI.1)

Tra i pellegrini del 1350 ci fu Francesco Petrarca. Partito probabilmente da Padova, si diresse a Roma per lucrare l'indulgenza dell'anno giubilare, che lui stesso aveva richiesto alcuni anni prima a Clemente VI in una accorata epistola metrica. Durante il tragitto si fermò a Firenze dove conobbe personalmente un suo grande ammiratore: Giovanni Boccaccio. Giunto a Roma, il 2 novembre 1350, Petrarca scrisse a Boccaccio raccontandogli la conclusione del suo viaggio.

Francesco Petrarca, Lettere di Francesco Petrarca... ora la prima volta raccolte, volgarizzate e dichiarate con note da Giuseppe Fracassetti, vol. III, Firenze 1865

Gli arrivi dei pellegrini dalle diverse province d'Italia per il giubileo del 1575 nella narrazione del padre domenicano Angelo Pientini

Angelo Pientini, Le pie narrationi dell'opere piu memorabili fatte in Roma l'anno del giubileo MDLXXV..., Firenze 1583

Della processione della Trinità dei pellegrini per ricevere le Compagnie aggregate l'anno del santo giubileo

Gli statuti dell'Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini prevedono un capitolo specificamente dedicato all'accoglienza delle Compagnie aggregate che venivano a Roma in occasione dell'anno santo.

Statuti delle ven. Archiconfraternita della santissima Trinità de' pellegrini e convalescenti di Roma, accresciuti e riformati, Roma 1821

La Confraternita della santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti della città di Lucca era una delle compagnie aggregate alla santissima Trinità dei pellegrini di Roma

Statuti della Venerabile Confraternità della santissima Trinità de' pellegrini & convalescenti della città di Lucca, Lucca 1584

La Congregazione di Gesù, Maria e Giuseppe di Firenze era una delle compagnie aggregate alla santissima Trinità dei pellegrini di Roma

Grazie, indulgenze e privilegi concessi dalla felice memoria di papa Paolo V alla venerabile Archiconfraternita della santissima Trinità de convalescenti e pellegrini di Roma, et a' fratelli della venerabil Congregazione di Giesu, Maria e Gioseppe aggregata alla medesima Archiconfraternita posta in Firenze, in via S. Gallo, Firenze 1686

La Congregazione della santissima Trinità di Firenze era una delle compagnie aggregate alla santissima Trinità dei pellegrini di Roma

Capitoli della venerabile Congregazione della santissima Trinità eretta quest'anno [] à nativit. il dì [] nel mese di [] con l'occasione della missione nel Diocesi di [], Firenze 1707

Domenica 16 giugno 1675: entrata a Roma della Compagnia della Madonna del Confalone di Monterotondo accolta dall'Arciconfraternita Romana

Ruggero Caetano, Le memorie de l'anno santo M. DC. LXXV celebrato da papa Clemente X e consacrate alla santità di n.s. papa Innocenzo XII, descritte in forma di giornale..., Roma 1691

L'Arciconfraternita del Confalone di Roma

Le origini dell'Arciconfraternita del Confalone, la più antica delle confraternite romane, risalgono al 1246 con la fondazione di una società di Raccomandati della Vergine, riuniti intorno alla immagine sacra della Salus Populi Romani nella basilica liberiana. Nel secolo XIV esistevano a Roma altri gruppi di Raccomandati di Maria che si unirono in un sodalizio col nome di Raccomandati del Confalone, in riferimento allo stendardo del papa, allora ad Avignone, che essi innalzavano durante le processioni, per ribadire la sovranità del pontefice su Roma. Nel 1486 il sodalizio dei Raccomandati fu approvato da papa Innocenzo VIII sotto il titolo di Confraternita del Confalone, poi elevata ad Arciconfraternita nel 1579. Papa Gregorio XIII gli affidò il delicato compito della liberazione dei prigionieri cristiani, che l'Arciconfraternita svolse con il sostegno economico delle compagnie aggregate sparse in Italia. Durante i giubilei del Seicento, l'uso di accogliere le compagnie aggregate che venivano a Roma in occasione dell'anno santo, con molti onori e precisi rituali, diventa l'occasione per suscitare meraviglia. Per non essere da meno delle altre, l'Arciconfraternita del Confalone assunse addirittura un "festarolo" di nome Geronimo Pisone.

Statuti della venerabile Archiconfraternita del Confalone, Roma 1633

La Compagnia del Confalone di Monterotondo

Statuti della ven. Compagnia di S. Croce del Confalone di Monte Rotondo in Sabina 1726, ms. sec. XVIII

L'Arciconfraternita della morte e orazione di Roma

Nell'inverno del 1538 una grave carestia e un freddo fortissimo provocarono molte vittime tra i romani e i pellegrini poveri. Fu in quella circostanza che un gruppo di fedeli, mossi da umana pietà, fondarono la Compagnia della buona morte, per seppellire quanti, deceduti in povertà, lontananza o solitudine non avrebbero altrimenti ricevuto degna sepoltura. Chiamata poi Confraternita della morte ed orazione, per l'uso di pregare per le anime dei defunti e per il rito delle Quarant’ore, che si svolgeva ogni terza Domenica del mese, nel 1560 Pio IV la eresse ad Arciconfraternita. Gli statuti esposti, approvati nel 1590, furono riformati nel 1698 e poi ristampati in occasione del giubileo del 1750. All'Arciconfraternita romana furono aggregate numerose compagnie, che venivano accolte ed ospitate in occasione dei giubilei.

Statuti della ven. archiconfraternita della morte, ed orazione prima approvati, e confermati l'anno 1590, e poi riformati l'anno 1698, e ristampati nell'anno del santissimo giubileo MDCCL, Roma 1750

La Compagnia della morte e orazione di Perugia era una delle compagnie aggregate all'Arciconfraternita romana

Costituzioni della venerabile Compagnia della morte ed orazione di Perugia, riformate e riordinate nell'anno MDCCXCIV, Perugia 1794

Pellegrinaggio a Roma della confraternita dello Spirito Santo di Padova per l'anno santo 1700

Guido Mazzoni, Un pellegrinaggio da Padova a Roma nell'anno santo 1700, dalla Nuova antologia 1 ottobre 1925, Roma 1925

Notificazione per i pellegrini dell'anno santo 1775 sottoscritta dal cardinale vicario Marcantonio Colonna

Vicariato di Roma, Avvertimenti et ordini da notificarsi a' fedeli che intraprendono il viaggio di Roma nell'imminente anno santo (12 luglio 1774), Roma 1774

Come gli antichi Romei non pochi hanno compiuto il viaggio a piedi, altri in bicicletta...

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

...ma i grandi pellegrinaggi si sono serviti di treni speciali

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. I, Città del Vaticano 1952

Biglietto speciale di 2a classe, andata e ritorno (Milano-Roma-Milano), per l'anno santo 1950

I primi pellegrini cinesi, festosamente accolti all'aeroporto

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952
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