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La Mostra    Spazio urbano e devozione    Processioni, sette chiese, itinerari sacri

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Filippo Neri e il giro delle sette chiese

Nel 1552 Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell'Oratorio (1551), codifica il rituale collettivo del giro delle sette chiese. Oltre alle quattro basiliche patriarcali, la processione raggiunge le chiese di Santa Croce in Gerusalemme, San Sebastiano, San Lorenzo fuori le mura, custodi di preziose reliquie cristiane. La visita delle sette chiese non ha mai rappresentato un adempimento obbligatorio per ottenere l'indulgenza plenaria durante gli anni santi. Tuttavia il pellegrinaggio alle sette chiese è stato incoraggiato come un arricchimento dell'esperienza devozionale per i pellegrini giubilari, e fu particolarmente caro anche ad alcuni pontefici.

Pietro Giacomo Bacci, Vita di S. Filippo Neri fiorentino, fondatore della Congregatione dell'Oratorio, scritta già dal p. Pietro Giacomo Bacci prete dell'istessa Congregatione, et accresciuta di molti fatti e detti dell'istesso santo, cavati da i processi della sua canonizatione... per opera del... f. Giacomo Ricci..., Roma 1678

La Chiesa nuova o Santa Maria in Vallicella e l'Oratorio dei Filippini

Costruita per volontà di San Filippo Neri per il giubileo del 1575, la Chiesa nuova divenne da allora in poi luogo di raduno per i pellegrini in partenza per il giro delle sette chiese. La fabbrica borrominiana per il complesso dell'Oratorio è stata descritta da Borromini e dal suo amico e mecenate Virgilio Spada tra il 1646 ed il 1647, in un'opera dal titolo di Piena relatione della fabbrica. I due, tuttavia, non riuscirono a darla alle stampe e, solo nel 1725, l'editore romano Sebastiano Giannini la pubblicò con il titolo di Opus architectonicum equitis Francisci Boromini

Francesco Borromini, Virgilio Spada, Opus architectonicum equitis Francisci Boromini ex ejusdem exemplaribus petitum; oratorium nempé, ædesque Romanæ rr. pp. Congregationis Oratorii S. Philippi Nerii additis Scenographia, geometricis proportionibus, iconographia, prospectibus integris, obliquis, interioribus, ac extremis partium lineamentis. Accedit totius ædificii descriptio, ac ratio auctore eodem equite Boromino nunc primum edita, Roma 1725

San Lorenzo fuori le mura

San Lorenzo fuori le mura è una delle tre chiese che, aggiunte alle quattro basiliche patriarcali, costituivano le tappe classiche del giro delle sette chiese.

Roma antica, e moderna o sia nuova descrizione di tutti gl'edifizj antichi, e moderni sagri, e profani della città di Roma..., vol. II, Roma 1765

San Sebastiano fuori le mura

San Sebastiano fuori le mura è una delle tre chiese che, aggiunte alle quattro basiliche patriarcali, costituivano le tappe classiche del giro delle sette chiese.

Roma antica, e moderna o sia nuova descrizione di tutti gl'edifizj antichi, e moderni sagri, e profani della città di Roma..., vol. I, Roma 1765

Santa Croce in Gerusalemme

Santa Croce in Gerusalemme è una delle tre chiese che, aggiunte alle quattro basiliche patriarcali, costituivano le tappe classiche del giro delle sette chiese.

Veduta di S.ta Croce in Gerusalemme, in: Pietro Rossini, Il mercurio errante delle grandezze di Roma, tanto antiche, che moderne... Con l’aggiunta delle fabriche fatte sino al presente, 10 ed., vol. II, Roma 1776

Le sette chiese ne "Le cose meravigliose dell'alma città di Roma"

La descrizione delle sette chiese apre tutte le edizioni delle cosiddette "cose meravigliose", le guide di Roma più importanti e diffuse del Cinquecento.

Le cose maravigliose dell’alma città di Roma, co'l movimento delle guglie, & gli aquedotti. Le ample, & commode strade, fatte à beneficio publico dal Santissimo Sisto V p.o.m., et le chiese, rappresentate in disegno da Girolimo Francino, con le stationi, & reliquie de' corpi santi che vi sono... Le antichità di Roma brevemente raccolte..., nuovamente corrette & purgate da molti errori, & ampliate dal reverendo padre fra Santi di Santo Agostino, Roma 1595

Papa Clemente VIII visita le sette chiese durante il giubileo del 1600

La visita delle sette chiese non ha mai rappresentato un adempimento obbligatorio per ottenere l'indulgenza plenaria durante gli anni santi. Tuttavia il pellegrinaggio alle sette chiese è stato incoraggiato come un arricchimento dell'esperienza devozionale per i pellegrini giubilari, e fu particolarmente caro anche ad alcuni pontefici. E' questo il caso di Clemente VIII, che nel corso del giubileo del 1600 praticò diverse volte questo itinerario sacro, incoraggiando in tal senso i numerosi pellegrini che raggiunsero Roma in quell'anno, come testimoniato dal cardinale Bentivoglio, nel primo capitolo del secondo libro delle sue memorie, dedicato a "quel che seguisse nella Corte di Roma intorno all'universale giubileo dell'anno 1600".

Guido Bentivoglio, Memorie del cardinale Bentivoglio con le quali descrive la sua vita e non solo le cose a lui successe nel corso di essa, mà insieme le più notabili ancora occorse nella città di Roma..., Venezia 1668

Del modo di visitare le sette chiese

Giovanni Severano, Memorie sacre delle sette chiese di Roma e de gl'altri luoghi, che si trovano per le strade di esse, vol. II (Parte seconda in cui si tratta del modo di visitar le dette chiese), Roma 1630

Le sette chiese di Roma con le loro principali reliquie, stazioni e indulgenze

Ristampa del 1660 ca., ad opera di Giovanni Giacomo de’ Rossi, della lastra di Giacomo Lauro e Antonio Tempesta, utilizzata per la prima volta per il Giubileo del 1600 e successivamente ripubblicata, quale guida ai pellegrini nel 1609, 1621, 1630 e 1636. La ristampa di De Rossi vede per la prima volta la raffigurazione della Basilica di San Pietro con il colonnato del Bernini. Nell'angolo in basso a destra della pianta è riprodotto anche il circuito delle nove chiese, che aggiunge alle sette classicamente comprese nel giro, la chiesa di San Paolo alle tre fontane e dell'Annunziatella, che furono in alcune occasioni incluse nel giro dallo stesso Filippo Neri, per la loro vicinanza a San Paolo fuori le mura.

Le sette chiese di Roma con le loro principali reliquie stationi et indul.tie, Roma 1660

Le nove chiese che si visitano per avere le indulgenze

Il circuito delle sette chiese poteva essere allargato a nove aggiungendo al giro, per la loro vicinanza a San Paolo fuori le mura, la chiesa di San Paolo alle tre fontane e quella dell'Annunziatella. San Paolo alle tre fontane sorge dove secondo la tradizione venne decapitato l'apostolo Paolo, e fa parte oggi del'omonimo complesso abbaziale. La chiesa consacrata nel 1220 da papa Onorio III e dedicata a Maria Annunziata, da cui il nome popolare di Annunziatella, era dotata di un ospedale per l'assistenza ai pellegrini.

Les neuf eglises qu'on visite pour avoir les indulgences, in: François Jacques Deseine, Rome moderne, première ville de l'Europe, avec toutes ses magnificences et ses délices..., vol. VI, Leiden 1713

Chiesa dell'Annunziatella

Il circuito delle sette chiese poteva essere allargato a nove aggiungendo al giro, per la loro vicinanza a San Paolo fuori le mura, la chiesa di San Paolo alle tre fontane e quella dell'Annunziatella. Quest'ultima, consacrata nel 1220 da papa Onorio III e dedicata a Maria Annunziata, da cui il nome popolare di Annunziatella, era dotata di un ospedale per l'assistenza ai pellegrini.

Sanctae Mariae Annuntiatae extra muros ecclesiae prospectus, in: La ville de Rome ou description abregée de cette superbe ville..., vol. III (Contenant la description du IV quartier du Champ de Mars, du V du Pont, du VI de Parione, du VII de la Regola, du VIII de Saint-Eustache & du IX de la Pigna), Roma 1778

San Paolo alle tre fontane

Il circuito delle sette chiese poteva essere allargato a nove aggiungendo al giro, per la loro vicinanza a San Paolo fuori le mura, la chiesa dell'Annunziatella e quella di San Paolo alle tre fontane. Quest'ultima sorge dove, secondo la tradizione, venne decapitato l'apostolo Paolo, e fa parte oggi del'omonimo complesso abbaziale.

Sancti Pauli ad tres fontes ecclesiae prospectus, in: La ville de Rome ou description abregée de cette superbe ville..., vol. III (Contenant la description du IV quartier du Champ de Mars, du V du Pont, du VI de Parione, du VII de la Regola, du VIII de Saint-Eustache & du IX de la Pigna), Roma 1778

La visita alle sette chiese nei sonetti di Giggi Zanazzo

Giggi Zanazzo, La visita a le sette Cchiese, in: Id., Tradizioni popolari romane, vol. II (Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma), Torino 1908

La "corsa dei barberi" a via del Corso per il Carnevale romano

Il Carnevale romano, con i suoi carri, le corse, i cortei, le maschere ha una lunga storia, ben radicata nel tessuto sociale cittadino. Il festeggiamento del carnevale non mancava neanche durante gli anni santi, malgrado i papi, in particolare dopo la metà del XVI secolo, tentassero di ridimensionarlo, se non di vietarlo. Diverse celebrazioni liturgiche e pratiche devozionali svolsero un esplicito ruolo di contraltare ai fasti del carnevale. Così fu per il rito delle Quarant’Ore, o il giro delle sette chiese.

Félix Benoist (dis.), Philippe Benoist (lit.), Rue du Corso et Palais Doria avec la corse des Barberi en temps de Carnaval. Via del Corso e Palazzo Doria colla corsa de' Barberi nel tempo di Carnevale, tratta da: Rome dans sa grandeur. Vues, monuments anciens et modernes: description, histoire, institutions, dessins d'après nature par Philippe Benoist et Felix Benoist...,Paris 1870

Le processioni dell'Arciconfraternita delle Sagre Stimmate di Francesco per visitare le Quarant'ore durante il Carnevale

Il Carnevale romano, con i suoi carri, le corse, i cortei, le maschere ha una lunga storia, ben radicata nel tessuto sociale cittadino. Il festeggiamento del carnevale non mancava neanche durante gli anni santi, malgrado i papi, in particolare dopo la metà del XVI secolo, tentassero di ridimensionarlo, se non di vietarlo. Diverse celebrazioni liturgiche e pratiche devozionali svolsero un esplicito ruolo di contraltare ai fasti del carnevale. Così fu per il rito delle Quarant’ore, o il giro delle sette chiese.

Rituale della venerabile Archiconfraternita delle Sagre Stimmate del padre S. Francesco di Roma, Roma 1711

Le processioni a Roma per il giubileo del 1575 nella narrazione del padre domenicano Angelo Pientini

Angelo Pientini, Le pie narrationi dell'opere piu memorabili fatte in Roma l'anno del giubileo MDLXXV..., Firenze 1583

La processione dell'Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini a San Pietro per acquisire il Giubileo 1750

Papa Benedetto XIV aveva concesso ai membri dell'Arciconfraternita della Trinità dei pellegrini, "per l'assidua fatica che fa in ogni tempo... assai caritativamente" nell'alloggiare i pellegrini, di acquisire l'indulgenza giubilare andando una sola volta in processione confessati e comunicati dalla Chiesa della ss.ma Trinità a San Pietro. L'Arciconfraternita stabilì che la processione si svolgesse il 26 luglio e in preparazione della stessa fece celebrare un triduo di preparazione da padre Leonardo da Porto Maurizio. L'opuscolo descrive quindi come si svolse la processione dalla Chiesa della Trinità fino a S. Pietro, l'entrata attraverso la Porta santa, e il ritorno alla Chiesa della Trinità, e la conclusione delle celebrazioni con la lavanda dei piedi e il servizio della cena ai pellegrini

Distinto ragguaglio della solenne processione fatta dalla ven. Archiconfraternita della ss.ma Trinità de' pellegrini e convalescenti il giorno 26 luglio 1750, in occasione di essersi portata alla visita della Basilica di S. Pietro per l'acquisto del s. giubileo a tenore dell'indulto concessogli dalla santità di n. signore papa Benedetto XIV e del triduo di preparazione celebrato prima di portarsi a detta visita, Roma 1750

Statuti della venerabile Arciconfraternita della santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti

Statuti della venerabile Archiconfraternita della santissima Trinità de' pelegrini & convalescenti nuovamente riformati e stampati, Roma 1578

Notificazione del 28 luglio 1749, firmata dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, che annuncia la "seconda missione" di Leonardo da Porto Maurizio

Il 13 luglio 1749 padre Leonardo da Porto Maurizio, chiamato a Roma da Benedetto XIV per "meglio disporre gli abitatori di Roma all'acquisto del giubileo", aveva iniziato a Piazza Navona un ciclo di "sagre missioni", quattordici giorni di funzioni articolate, che prevedevano momenti di predicazione, catechesi, liturgia e penitenza. Il 28 luglio, al termine della "prima missione", il cardinale vicario Guadagni annunciava l'avvio di una "seconda missione" per il 3 agosto successivo, da tenersi di là del fiume, in piazza di Santa Maria in Trastevere.

Vicariate of Rome, Seconda notificazione per le sante missioni (28 luglio 1749), Roma 1749

Avviso ai parroci del 28 luglio 1749, firmato dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, relativo alla "seconda missione" di Leonardo da Porto Maurizio

Il 28 luglio 1749, al termine della "prima missione" di Leonardo da Porto Maurizio a Piazza Navona, il cardinale vicario Guadagni annunciava con una seconda notificazione l'avvio di un nuovo ciclo di missioni di là dal Tevere, per il 3 agosto successivo. Con l'avviso ai parroci dello stesso giorno, li invitava a rendere pubblico il contenuto della seconda notificazione esortando i fedeli alla frequenza delle funzioni, e regolandone la partecipazione.

Vicariate of Rome, Avviso a' parochi (28 luglio 1749), Roma 1749

Notificazione del 16 agosto 1749, firmata dal cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, che annuncia l'avvio di una "terza missione" del padre Leonardo da Porto Maurizio

Il 16 agosto 1749, dopo il grande successo delle due missioni di qua e di là del Tevere del "celebratissimo p. Leonardo", il cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni, annunciava l'avvio di una "terza missione", sotto forma di istruzioni per la confessione, destinata a confessori e penitenti, da tenersi nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva.

Vicariate of Rome, Notificazione per le sante istruzioni in luogo della terza missione (16 agosto 1749), Roma 1749

Statuti dell'Arciconfraternita del ss.mo Crocefisso di San Marcello

La confraternita del santissimo Crocifisso ebbe origine nel 1519 dopo il crollo della chiesa di San Marcello al Corso dovuto ad un incendio dal quale si salvò soltanto l'antico crocifisso in legno del XIV secolo. Il fatto fu considerato miracoloso, così che un gruppo di fedeli si associò per prendersi cura della devotissima immagine. Tre anni dopo, nel 1522, la città fu colpita dalla peste. Il crocifisso miracoloso fu portato in processione per la città per 16 giorni, al termine dei quali la peste si fermò. Da allora, il giovedì santo di ogni anno, i confratelli ripetevano la processione lungo un percorso che andava dal Corso a San Pietro, secondo quanto stabilito già dagli statuti cinquecenteschi. La processione costituiva un momento importante delle celebrazioni pasquali anche degli anni giubilari.

Statuti et ordini della venerabile Arcicompagnia del santiss. Crocefisso in Santo Marcello di Roma con l'origine d'essa, Roma 1565

Descrizione della processione fatta dall'Arciconfraternita del ss.mo Crocifisso di San Marcello il giovedì santo 1775

Distinta descrizione della machina, luminarj, ed ordinanza nella solenne processione fatta dalla venerabile Archiconfraternita del santissimo Crocifisso in S. Marcello di Roma nel portare l'immagine del nostro salvator Crocifisso alla Basilica vaticana la sera del giovedì santo nell'anno del giubileo MDCCLXXV..., Roma 1775

Le processioni del Crocifisso di S. Marcello e dell'immagine di Maria protettrice di Roma durante l'anno santo 1950

Le due grandiose processioni che mobilitarono tutta Roma: del Crocifisso di S. Marcello (24 marzo) e dell'immagine di Maria, protettrice di Roma (31 ottobre), in: L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

Il santo padre parla ai fedeli a conclusione della processione del Crocifisso di S. Marcello durante l'anno santo 1950

L'anno santo 1950. Cronistoria del grande giubileo a cura del Comitato centrale Anno Santo, vol. II, Città del Vaticano 1952

L'illuminazione della Croce in San Pietro

Tra le funzioni della settimana santa di particolare suggestione era l'illuminazione di una croce alta 33 palmi e larga 17 e foderata di lastre di ottone che le sere del giovedì e venerdì santo veniva appesa sotto la cupola di San Pietro, illuminata all'interno da 618 lumi, che producevano uno straordinario effetto di chiaroscuro. La tradizione, già sospesa nel 1805 e, poi, nel 1825, fu ripresa il venerdì santo del 1849 (6 aprile): i triunviri della repubblica romana dettero ordine ai canonici di San Pietro di ristabilire la festa. Poiché i canonici rifiutarono, "i triunviri fecero invadere il tempio dai loro operai e la croce fu illuminata" (Alphonse Balleydier, Histoire de la révolution de Rome).

Jean Louis Desprez (dis.), Francesco Piranesi (inc.), Prospetto interiore del Tempio Vaticano veduto nelle sere di giovedì e del venerdì santi al chiarore della gran Croce di metallo illuminata sospesa nella nave principale dinnanzi all'altar maggiore quando la santità sua si porta alla venerazione del volto santo (1787), Paris 1836

La devozione alla statua di San Pietro

Alphonse de Neuville, Baisement du pied de saint Pierre. Dessin de A. de Neuville d'après M. E. Delaunay, in: Le Tour du monde. Nouveau journal des voyages publié sous la direction de m. Édouard Charton et illustré par nos plus célèbres artistes, vol. XV, 1867

Notificazione del 14 settembre 1825, firmata dal cardinale vicario Placido Zurla, relativa all'indulto concesso alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva per l'anno santo 1825

Vicariato di Roma, Notificazione d'indulto per il santo giubileo (14 settembre 1825), Roma 1825
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