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La Mostra    Spazio urbano e devozione    Feste e cerimonie

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Veduta del Palazzo del Papa al Quirinale con la loggia delle benedizioni

Numerose erano le benedizioni straordinarie impartite dai pontefici durante gli anni santi dalle logge delle basiliche patriarcali o dai palazzi apostolici tra cui il Quirinale, residenza pontificia dal tardo Cinquecento. Nell'incisione di Deseine è ben visibile la loggia costruita da Gian Lorenzo Bernini sulla facciata principale e inaugurata nel 1639.

Vue du Palais du Pape dans le Quirinal dit Monte Cavallo de deux côtez,in: François Jacques Deseine, Rome moderne, premiére ville de l’Europe, avec toutes ses magnificences et ses delices..., vol. III, Leiden 1713

Benedizione pasquale Urbi et orbi dalla loggia esterna di San Pietro, durante il giubileo del 1933

La benedizione pasquale, data dalla loggia di San Pietro, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Felici (fotog. Pontif.), La memorabile Pasqua dell'Anno Santo della redenzione: il Santo Padre nell'atto di benedire "urbi et orbi" dalla loggia esterna della Basilica Vaticana, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 95, 22 aprile 1933

Benedizione dalla loggia di San Giovanni in Laterano per l'ascensione, durante il giubileo del 1933

La benedizione per l'ascensione, data dalla loggia di San Giovanni in Laterano, è una delle benedizioni solenni annuali impartite dal pontefice.

Sciamanna (fotog.), Una cerimonia religiosa ripresa dopo una sospensione di 63 anni: la benedizione papale dalla loggia dell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano nel giorno dell'ascensione, Roma 25 maggio, in: L'illustrazione italiana, a. LX, n. 23, 4 giugno 1933

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione

Il trionfo eucaristico nel centenario della redenzione, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Il cardinale vicario Marcantonio Colonna notifica ai fedeli l'indulgenza plenaria concessa da papa Pio VI a coloro che assisteranno all'apertura delle porte sante delle quattro basiliche patriarcali il 26 febbraio 1775

Vicariato di Roma, Apertura delle porte sante: indulgenza plenaria a chi v'assiste,(23 febbraio 1775), Roma 1775

Notificazione del 1° luglio 1825, firmata dal cardinale vicario Placido Zurla, relativa all'esposizione delle reliquie nelle chiese di Roma e alla concessione dell'indulgenza per chi si recherà a visitarle

Vicariato di Roma, Notificazione (1° luglio 1825), Roma 1825

Ostensione delle reliquie nella Basilica di San Pietro

Alphonse de Neuville, Ostension des grandes reliques. Dessin de A. de Neuville d'après M. B. Ulmann, in: Le Tour du monde. Nouveau journal des voyages publié sous la direction de m. Édouard Charton et illustré par nos plus célèbres artistes, vol. XV, 1867

La canonizzazione di Bernardino da Siena

La prima grande canonizzazione celebrata durante un giubileo fu quella del frate francescano Bernardino da Siena avvenuta nel 1450, nel giorno della Pentecoste, in concomitanza con il capitolo generale dei frati minori nel convento dell’Ara Coeli. Per la celebrazione giunsero a Roma frati dell’Ordine da ogni parte d’Europa. Tra questi Giovanni da Capestrano, a sua volta proclamato Santo nel 1690.

Bonaventura de' Rossi, La vita di Nicolao V papa..., Milano 1716

La canonizzazione di Bernardino da Siena

Felice Alessio, Storia di San Bernardino da Siena e del suo tempo, Mondovì 1899

S. Bernardino Albizzeschi dipinto da Sano di Pietro nel Palazzo della Signoria in Siena

S. Bernardino Albizzeschi dipinto da Sano di Pietro nel Palazzo della Signoria in Siena, in: Felice Alessio, Storia di San Bernardino da Siena e del suo tempo, Mondovì 1899

Storia delle canonizzazioni dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1900 si contarono ben sei beatificazioni e due canonizzazioni, quelle di San Giovanni Battista de La Salle e di Santa Rita da Cascia. Nel 1925 si ricorda tra le altre quella di Santa Teresa di Lisieux.

Giovanni Minozzi, I santi dell'anno santo, Roma-Milano 1927

La prima canonizzazione dell'anno santo 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. La prima santa canonizzata nel 1925 fu Santa Teresa di Lisieux.

Felici (fotog. Pontif.), La prima canonizzazione dell'anno santo 17 maggio: S. s. Pio XI proclama la canonizzazione di suor Teresa del bambino Gesù nella Basilica di San Pietro alla presenza di 40.000 persone, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

La Basilica di San Pietro illuminata a festa per una canonizzazione durante il giubileo del 1925

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni.

Addobbo interno della Basilica di S. Pietro per una canonizzazione, in: Cronistoria dell'anno santo MCMXXV. Appunti storici, dati statistici, atti ufficiali, con appendice storico-bibliografica a cura della Segreteria generale del Comitato centrale, Roma 1928

La canonizzazione di Giovanni Bosco durante l'anno santo straordinario del 1933

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Giovanni Della Cioppa, Come si fanno i santi (Causa di S. Giovanni Bosco). Beatificazioni e canonizzazioni dell'anno santo straordinario della redenzione 1933-1934, Roma 1934

Per la canonizzazione di André-Hubert Fournet (1933) si illuminano la cupola e la facciata della Basilica di San Pietro

Durante gli anni santi del XX secolo numerose sono state le beatificazioni e le canonizzazioni. Nel 1933 furono canonizzati, tra gli altri, Giovanni Bosco e il francese André-Hubert Fournet.

Il sommo Pontefice nello splendore del sacro rito papale proclama Santo il sacerdote di Cristo Andrea Uberto Fournet, in: L'osservatore romano, a. LXXIII, n. 132, 5-6 giugno 1933

L'arciduca Massimiliano d'Asburgo-Lorena, a Roma per il giubileo del 1775, osserva la sorprendente illuminazione della cupola, facciata, colonnato e guglia di San Pietro e assiste allo spettacolo pirotecnico detto la Girandola di Castel Sant'Angelo, in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo

Ragguaglio o sia giornale della venuta, e permanenza in Roma di sua altezza reale l'arciduca Massimiliano d'Austria... accaduta li 28 giugno 1775, Roma 1775

La girandola di Castel Sant'Angelo e San Pietro illuminata

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

F. F. Payne (dis.), William Bridge Cooke (inc.), The castle and bridge of St. Angelo, Rome, with the grand display of fireworks from the summit of the castle and the illumination of St. Peters, in: Rome and its surrounding scenery. Engraved by W. B. Cooke... with descriptive sketches by H. Noel Humphreys Esq., London 1845

La girandola di Castel Sant'Angelo

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Giacomo Lauro, Castrum S. Angeli,in: Id., Antiquae Urbis splendor...,Roma 1641

La girandola di Castel Sant'Angelo

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Jean Louis Desprez (dis.), Francesco Piranesi (inc.), Fuoco artificiale detto la Girandola, che s'incendia sul Castel S. Angelo già Mausoleo di Elio Adriano (ca 1790), Paris 1836

La girandola di Castel Sant'Angelo dalla loggia del palazzo Rossi

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Giovanni Battista Cipriani, La Girandola osservata dalla loggia del palazzo Rossi, in: Id., Degli edificj antichi e moderni di Roma: vedute in contorno disegnate e incise da Gio. Batt. Cipriani, vol. II, Roma 1817

La luminaria a San Pietro per il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Ugo Ojetti, La luminaria a San Pietro. Roma 17 maggio, in: Id., Cose viste, vol. III (1924-1925), Milano 1926

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), L'illuminazione della Basilica di San Pietro: un ardito sampietrino accende le fiaccole poste sulla croce che sovrasta la palla alla sommità della cupola a 139 metri di altezza, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), I preparativi per l'illuminazione della Basilica di San Pietro: i "sampietrini" scendono in cordata lungo i costoni della cupola per l'accensione dei lanternoni e delle torce, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

I preparativi per l'illuminazione della cupola di San Pietro durante il giubileo del 1925

Le luminarie della cupola e della facciata di San Pietro e i fuochi pirotecnici di Castel Sant’Angelo erano spettacoli imperdibili, che forestieri e romani ammiravano dalle terrazze private dei palazzi nobiliari o dai punti di osservazione più alti della città.

Armando Bruni (fotog.), I preparativi per l'illuminazione della Basilica di San Pietro: la copertura della cupola animata dagli uomini che salgono e scendono per le sovrastrutture ad accendere i lumi, in: L'illustrazione italiana, a. LII, n. 21, 24 maggio 1925

Lux mundi

La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Lux mundi

"La cupola di Michelangelo che Pio XI ha voluto illuminata a fiaccole nelle grandi occasioni (che presto sarà resa più visibilmente imponente dalla abolizione della spina dei borghi) è il simbolo della luce che il Cristianesimo ha portato sulla terra"

Lux mundi, in: Pio XI: monumenti e opere, Città del Vaticano 1936

Il lago di piazza Navona

Piazza Navona fu dal XV secolo una delle aree più vitali del centro urbano. Vi fu trasferito il mercato cittadino e divenne luogo di scambio e di intrattenimento, per la presenza di molte botteghe di negozianti e artigiani. Nel Seicento, grazie alle magnifiche creazioni di Borromini e Bernini, e alla committenza di papa Innocenzo X Pamphilj, si trasformò in una delle più belle piazze barocche di Roma. Divenne luogo privilegiato per la predicazione, come per la festa, per le pratiche devote come per le occasioni di svago. La veduta di Cipriani mostra la Piazza durante una "festa dell'acqua": a partire da metà Seicento, nei fine settimana d'agosto, la piazza veniva trasformata in un "lago", grazie alla chiusura delle condotte che raccoglievano l'acqua di esubero delle fontane. La finalità era lo svago, oltre che il procurare sollievo dall'aria torrida dell'agosto romano. Come testimonia la veduta, il "lago" era attraversato da persone a piedi, gondole, carrozze, che a volte davano luogo a veri e propri giochi e gare sfarzose.

Giovanni Battista Cipriani, Piazza Navona, in: Id., Vedute principali e più interessanti di Roma, Roma 1799

Il lago di piazza Navona

Piazza Navona fu dal XV secolo una delle aree più vitali del centro urbano. Vi fu trasferito il mercato cittadino e divenne luogo di scambio e di intrattenimento, per la presenza di molte botteghe di negozianti e artigiani. Nel Seicento, grazie alle magnifiche creazioni di Borromini e Bernini, e alla committenza di papa Innocenzo X Pamphilj, si trasformò in una delle più belle piazze barocche di Roma. Divenne luogo privilegiato per la predicazione, come per la festa, per le pratiche devote come per le occasioni di svago. La veduta di Cipriani mostra la Piazza durante una "festa dell'acqua": a partire da metà Seicento, nei fine settimana d'agosto, la piazza veniva trasformata in un "lago", grazie alla chiusura delle condotte che raccoglievano l'acqua di esubero delle fontane. La finalità era lo svago, oltre che il procurare sollievo dall'aria torrida dell'agosto romano. Come testimonia la veduta, il "lago" era attraversato da persone a piedi, gondole, carrozze, che a volte davano luogo a veri e propri giochi e gare sfarzose.

Giovanni Battista Cipriani, Obelisco egizio in piazza Navona, in: Id., Degli edificj antichi e moderni di Roma: vedute in contorno disegnate e incise da Gio. Batt. Cipriani, vol. II, Roma 1817

Il lago di piazza Navona

Piazza Navona fu dal XV secolo una delle aree più vitali del centro urbano. Vi fu trasferito il mercato cittadino e divenne luogo di scambio e di intrattenimento, per la presenza di molte botteghe di negozianti e artigiani. Nel Seicento, grazie alle magnifiche creazioni di Borromini e Bernini, e alla committenza di papa Innocenzo X Pamphilj, si trasformò in una delle più belle piazze barocche di Roma. Divenne luogo privilegiato per la predicazione, come per la festa, per le pratiche devote come per le occasioni di svago. La veduta di Cottafavi mostra la Piazza durante una "festa dell'acqua": a partire da metà Seicento, nei fine settimana d'agosto, la piazza veniva trasformata in un "lago", grazie alla chiusura delle condotte che raccoglievano l'acqua di esubero delle fontane. La finalità era lo svago, oltre che il procurare sollievo dall'aria torrida dell'agosto romano. Come testimonia la veduta, il "lago" era attraversato da persone a piedi, gondole, carrozze, che a volte davano luogo a veri e propri giochi e gare sfarzose.

Gaetano Cottafavi (inc.), [Veduta di Piazza Navona],in: Antonio Nibby, Roma nell’anno MDCCCXXXVIII..., vol. IV (Parte seconda moderna), Roma 1841
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Percorso della mostra

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